Cronaca

Parte “Fiocchi in Ospedale”, il progetto di assistenza alle neo-mamme

“Fiocchi in Ospedale” è il nome del progetto nato dalla collaborazione tra Save the Children e Gallerie Auchan, in collaborazione con il centro Il Melograno, volto ad aiutare le neo-mamme che si trovano in particolari situazioni di disagio psicologico e socio-economico. Il progetto nasce infatti con l’obiettivo principale di creare intorno alla nuova famiglia un ambiente sereno, avvalendosi sia di supporti e servizi per la cura dei primi mesi di vita del bambino, sia di assistenza diversificata e accompagnamento per i neo-genitori: “Fiocchi in Ospedale” interviene a livello nazionale con due sportelli di ascolto, uno nell’Ospedale Niguarda di Milano e uno proprio presso il Policlinico di Bari, supportando servizi già attivi sul territorio, che però non vengono adeguatamente utilizzati, per mancanza di informazione o magari per timidezza. Si intende quindi lavorare non sono alla risoluzione di problemi immediati, ma anche attivare interventi di supporto e una rete di protezione che accompagnino il nucleo familiare in modo più efficace e più continuativo nel tempo. I neo-genitori infatti non verranno seguiti soltanto durante il periodo di degenza in ospedale, ma anche nel rientro a casa. Si tratta essenzialmente di un punto di incontro tra le neo- mamme, che possono conoscersi tra loro e confrontarsi, ma anche aiutarsi reciprocamente, attraverso, ad esempio, un banco di scambio di oggetti che non vengono più utilizzati (vestitini, passeggini, giocattoli), ma che invece possono essere ancora utili per altre famiglie.  Tale supporto interverrà trasversalmente anche per sostenere altre figure vicine alla mamma e al bambino, come il padre e i familiari, in modo da rinforzare le loro competenze nella cura e nel supporto di entrambi. Finora (il progetto è infatti attivo dalla fine di novembre 2012) sono entrate in contatto con “Fiocchi in ospedale” ben 480 mamme, di cui una quindicina ha intrapreso un percorso più continuativo. Ad aprile però questi numeri stanno raddoppiando, grazie al passaparola. Tutto ciò è possibile attraverso la coordinazione di un’equipe formata da figure professionali: il gruppo è formato da 6-7 operatori di profili diversi (2 ostetriche, 2 psicologhe, assistente sociale, pediatra e un avvocato) disponibili allo sportello a seconda delle esigenze. L’orario di apertura dello sportello è il seguente: tutte le mattine dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e il giovedì di pomeriggio dalle 15 alle 19. Il progetto ha la durata di due anni ed è stato realizzato per un costo complessivo di 200 mila euro per i due centri per questi due anni (ossia 50 mila euro l’anno per progetto); l’ambizione principale, però, come ha spiegato nella conferenza che si è tenuta ieri mattina al Policlinico, Raffaella Milano, Direttore Programmi Italia Europa di Save the Children, è che “Fiocchi in Ospedale” rappresenti un modello ripetibile nel tempo anche in altre città italiane: “L’ospedale è ancora oggi un luogo in cui la maggior parte delle mamme arriva per partorire, ma dev’essere un luogo per rendere i giorni di ricovero come un momento di sostegno. A Bari c’è un numero molto elevato di mamme giovanissime, anche minorenni, mentre a  Milano si registrano soprattutto problemi di mamme straniere che non hanno reti familiari. Per questo finora sono state scelte queste due città, ma trattandosi di un intervento sperimentale, primo in Italia, abbiamo formato anche un Comitato Scientifico che definisca linee guida che valgano per tutti gli ospedali italiani, in modo da capire cosa fare per sostenere le mamme.” “Si tratta – ha specificato l’assessore al Welfare Ludovico Abbaticchio, presente anch’egli in conferenza – di mamme in fragilità psicologica del post partum e anche socio-economica, che ricevono assistenza sociale e sanitaria su quelle che sono piccole attenzioni, dall’allattamento alla caduta del cordone ombelicale all’utilizzo dei pannetti. È un sostegno da un lato psicologico e sanitario, dall’altro economico-finanziario.”

 

Lorena Perchiazzi

 

 


Pubblicato il 17 Aprile 2013

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