Cultura e Spettacoli

Prima della Caravella venne la Tuta

Il 6 settembre 1930, alla presenza del Re, si inaugurava a Bari la prima edizione della Fiera del Levante, una manifestazione nata dalla collaborazione fra Comune di Bari, Amministrazione Provinciale e Camera di Commercio. Non ci fosse stata la guerra, che le tolse sei edizioni, questa sarebbe stata l’ottantesima. Chissà se tra i tanti baresi che visitarono la prima edizione ne è rimasto in vita qualcuno che ricordi quel giorno sensazionale con la squadra navale che in porto sparava salve impressionanti… Anche questa volta, nel rispetto della tradizione, il manifesto ufficiale presenta lo storico logo della caravella. A disegnare questo emblema ‘nicolaiano’ fu Ernesto Michaihelles (Firenze, 21 agosto 1893 – Marina di Pietrasanta, 29 aprile 1959). Più conosciuto negli ambienti culturali col suo nome d’arte : Thayaht, Michaelles fu scultore, pittore, orafo, disegnatore, architetto e inventore. Artista eclettico e vicino al movimento futurista, Thayaht si occupò anche di moda in seguito all’incontro, avvenuto a Parigi nel 1918, con Madeleine Vionnet, per la cui casa di moda sarebbe rimasto sotto contratto fino al 1925 in qualità di consulente e disegnatore. Fu durante questo periodo che ottenne notorietà internazionale inventando la Tuta. Proprio così, il celebre capo d’abbigliamento ricavato da un solo pezzo di stoffa e che ricopre – fasciandolo – tutto il corpo, fu una sua trovata. Quanto alla destinazione di questo capo, però, Thayaht aveva tutt’altra idea. La sua tuta voleva essere un abito da uomo da indossare tutti i giorni, perciò essenziale e sobrio, di semplice realizzazione ed economico, in controtendenza alla costosa moda borghese del tempo. Secondo alcuni il nome di battesimo di questo capo è un adattamento del francese tout-de-même, “tutti uguali”. Secondo altri, invece, esso farebbe riferimento alla forma dell’indumento : la prima sillaba è il frutto delle  maniche che, stese orizzontalmente rispetto al busto, indicano un T, la quale si sovrappone alla U ad angoli retti disegnata congiungendo i fianchi al cavallo ; mentre la seconda sillaba si compone della precedente T sovrapposta alla A ricavata dal taglio divaricante delle gambe. La trovata di Thayaht fece scalpore ma ebbe accoglienza tiepida nell’abbigliamento quotidiano. A sorpresa sfondò nel mondo del lavoro come capo protettivo ancora oggi insostituibile nel settore metalmeccanico. Nel 1945, dopo aver battuto altre strade (nel 1930 aveva preso parte all’Esposizione Internazionale di Barcellona dove si era aggiudicato la medaglia d’oro presentando la “thayahttite”, una lega d’alluminio da lui brevettata), Michaihelles ebbe una svolta che sorprese tutti. Cominciò ad appassionarsi all’astronomia prima di scoprire la passione per l’ufologia (nel 1954 fonderà il C.I.R.N.O.S., Centro Indipendente Ricerche Notizie Osservazioni Spaziali). Negli ultimi anni invece si consacrò agli  studi esoterici.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 10 Settembre 2016

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