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Ritirata la delibera della Giampaolo sul decentramento, si torna ai 5 municipi

Il braccio di ferro sul decentramento amministrativo, per l’istituzione di tre o cinque municipi, tra il sindaco di Bari, Michele Emiliano, e una parte della sua maggioranza si è concluso con il ritiro della delibera d’indirizzo portata in consiglio dall’assessore al ramo, Mara Giampaolo, e l’impegno preannunciato dal sindaco di sottoporre all’esame dell’Aula, entro una settimana, un nuovo atto  che prevedeva in via definitiva la sostituzione delle odierne nove Circoscrizioni sempre con cinque municipi. Come è noto, la proposta della giunta Emiliano di riforma del vigente decentramento comunale prevede per due circoscrizioni, Palese-Santo Spirito e Carbonara-Ceglie-Loseto, la conservazione anche sotto forma di “municiplalità” dell’attuale assetto territoriale, mentre per le altre sei circoscrizioni baresi è prevista una ridefinizione territoriale dei nuovi organi decentrati, con degli accorpamenti che riducono a tre municipalità, e quindi dimezzano, il numero degli organi di decentramento che dovranno rappresentare il restante comprensorio comunale. Però, come si ricorderà, nella seduta di consiglio dello scorso 18 aprile ben dieci esponenti di maggioranza presentarono un emendamento che prevedeva la riduzione a soli tre municipi per tutto il territorio comunale, e quindi l’accorpamento anche delle due circoscrizioni periferiche di Palese-Santo Spirito e Carbonara-Ceglie-Loseto con quelle baresi ad esse confinanti. Emendamento, questo, che ha di fatto spiazzato il sindaco Emiliano e spaccato la maggioranza che lo sostiene in consiglio comunale, tanto che durante quella stessa seduta l’assemblea si sciolse perché venne meno il numero legale ed in quella successiva, lunedì scorso, i consiglieri di maggioranza non si sono neppure presentati in Aula per l’insediamento, essendo stati tutti convocati in riunione dal sindaco Emiliano in concomitanza della seduta consigliare, poiché le posizioni all’interno della maggioranza erano rimaste le stesse della precedente seduta. Divergenze che sarebbero poi rientrate ieri pomeriggio, poco prima dell’inizio della seduta di consiglio, in apertura della quale il sindaco ha annunciato il ritiro della delibera sul decentramento iscritta all’Odg e l’annuncio di una nuova, su cui dovrebbe poi esserci il via libera almeno di tutti i consiglieri di maggioranza. La decisione di riformulare la delibera sempre secondo le volontà della giunta, e del sindaco in particolare, di mantenere la suddivisione del territorio cittadino sempre in cinque municipi, e sempre con le particolarità delle due municipalità a se di Palese-Santo Spirito e Carbonara-Ceglie-Loseto, è scaturita verosimilmente dopo che Emiliano ha annunciato la volontà di dimettersi nel caso in cui la maggioranza non si fosse ricompattata sulla proposta dei cinque municipi. Minaccia, quest’ultima, che evidentemente ha sortito, come in analoghe precedenti occasioni, il proprio effetto sui consiglieri di maggioranza dissenzienti che, di fronte al concreto rischio di uno scioglimento anticipato del consiglio, e quindi “andare a casa” con un anno d’anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato, hanno preferito ritornare sui propri passi. Un ritorno che, però, non poteva essere immediato, visto il braccio di ferro consumatosi precedentemente in Aula sulla proposta della giunta, per cui la maggioranza ha deciso evidentemente di differire il via libera compatto ai cinque municipi imposti da Emiliano, con la minaccia delle dimissioni. Ma qualcosa non quadra in questa vicenda sul decentramento nella maggioranza che sostiene Emiliano, visto che la contrapposizione sorta sul numero complessivo dei municipi è rientrata facilmente e che, inizialmente, non sembrava neppure che potesse essere materia dirimente all’interno della coalizione di centrosinistra, in quanto già da tempo erano note le intenzioni del Primo cittadino sulla riorganizzazione del decentramento comunale. Evidentemente, però, dietro la spaccatura verificatasi sul decentramento, soprattutto all’interno del Pd, si nasconde qualche altro scontro politico presente all’interno della maggioranza, e del partito del sindaco in particolare. Uno scontro che potrebbe essere legato alle intenzioni di Emiliano, annunciate dopo le elezioni politiche dello scorso febbraio, di procedere ad un integrale rimpasto della giunta per l’ultimo anno di mandato. Intenzioni non ancora attuate, ma che potrebbero concretizzarsi subito dopo l’approvazione del bilancio comunale e della delibera sul decentramento. Rimpasto che evidentemente preoccupa non poco tutti i gruppi di maggioranza ed ancor di più quello del Pd, in quanto il sindaco potrebbe, con il rimpasto della giunta, decidere di lasciare a casa alcuni maggiorenti del Pd che ritiene non essergli stati sufficientemente fedeli alle primarie per il Parlamento svoltesi alla fine di dicembre scorso. E se così fosse, Emiliano ha già messo le mani avanti, sia pur sull’alibi dei cinque municipi, con la minaccia di dimettersi, per dimostrare alla sua maggioranza consiliare che non intende rinunciare in alcun modo ai suoi propositi politici. E messo in questi termini il problema, ora si tratta solo di vedere chi ha più coraggio tra il sindaco e gli esponenti di maggioranza presenti in consiglio non più in sintonia con Emiliano. La sfida è stata lanciata. I baresi attendono, come in una partita a poker, di vedere gli sviluppi.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 8 Maggio 2013

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