Cronaca

Scene di quotidiano (in)decoro urbano in via Sparano

Chi passeggia per via Sparano, assieme al pittoresco cantante, avrà certamente notato un tripputo signore, probabilmente nomade, seduto spesso all’angolo di Piazza San Ferdinando o via Dante Alighieri con tre o quattro cani liberi e non custoditi, dei quali uno di non bassa taglia, anzi. Francamente, senza alcuna indole razzista, si tratta di uno spettacolo indecoroso ed anche pericoloso, indipendentemente dalla etnia del tizio. Ne parliamo col parroco vicario di San Ferdinando, don Piero Tanzi.

Don Piero, che dire del signore dei cani, lei l’ha visto?

“Sicuramente che l’ho visto e lo vedo. Ritengo che sia una cosa inaccettabile e lungi da me ogni intento discriminatorio che non mi appartiene. Quella situazione lede il decoro cittadino, ma anche mette a repentaglio la sicurezza, perché non possiamo mai sapere le reazioni di cani liberi. Men che mai in quel modo”

Il fatto è sotto gli occhi di tutti, ma le autorità non intervengono…

“Lo trovo inspiegabile. Probabilmente sanno che ogni sanzione davanti a chi non ha numero di casa rimane infruttuosa. Bisognerebbe sollecitare chi di dovere a intervenire, ma sono tante le questioni non risolte”

Nomadi e migranti, spesso li troviamo fuori a librerie cittadine o supermercati a chiedere con insistenza l’elemosina. Quando vuoi dare loro da mangiare lo rifiutano, ma vogliono soldi.

“Ciascuno sia sempre libero di fare la carità secondo le sue possibilità. La solidarietà e la carità sono biglietto da visita per il cristiano, ma sempre con discernimento. Spiego: ho la sensazione che costoro che chiedono l’elemosina siano pedine di una organizzazione superiore a loro, insomma soggetti e attori di un business. Dunque dando soldi a loro rischiamo di foraggiare organizzazioni o circoli poco chiari. Il pietismo ha sempre un effetto deleterio e non appartiene al bagaglio del cristiano. La vera carità consiste nel dire loro: animo, datevi da fare e andate a cercarvi un lavoro guadagnatevi il pane. Poi: giuste la solidarietà e  l’accoglienza, ma costoro hanno il dovere di rispettare le leggi e le tradizioni di chi li ospita”

In via Sparano si vedono ragazzine nomadi con bambini e sfruttano la pietà…

“Brutta cosa davvero. Anche qui le autorità dovrebbero intervenire se del caso drasticamente sulla tutela del minore come farebbero con un’italiana e barese. Molti di loro avviano i bambini all’accattonaggio, li educano al vivere alla giornata”

Intanto don Piero si prepara a festeggiare i suoi primi cinque anni di ordinazione sacerdotale con un concerto di archi domani nella chiesa di San Ferdinando.

Bruno Volpe


Pubblicato il 29 Ottobre 2015

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio