Cronaca

Sconcerto e rabbia per i muri al posto dei passaggi a livello

Lo sconcerto e la rabbia di molti cittadini del 5° Municipio di decentramento amministrativo del Comune di Bari si manifesta attraverso i commenti pubblicati nei blog locali “Sei di Palese se…” e “Solo news Prima circoscrizione” di Facebook dopo che si è diffusa la notizia che la giunta Decaro nel corso della seduta di venerdì scorso ha approvato lo schema di protocollo d’intesa che si accinge a sottoscrivere il Comune con Rfi (Rete ferroviaria italiana Spa) e che darà il via libera alla eliminazione dei 4 passaggi a livello di Palese ed i 3 di Santo Spirito che attualmente consentono il collegamento viario all’interno dell’agglomerato urbano delle due ex frazioni che, come è noto, è letteralmente diviso dal fiume di binari di Rfi (ex FF.SS.). Un via libera che sopprimerà i passaggi a livello ma che, in vero, darà pure corso alla costruzione delle barriere di cemento che sanciranno in via permanente la divisione urbana in due parti del territorio del 5° Municipio, ossia in una parte abitata a monte della linea ferroviaria ed una a valle. I passaggi a livello in questione, nel comunicato diffuso venerdì pomeriggio dal Comune – chissà perché – non sono stati menzionati dettagliatamente, ma solo citati in maniera generica con la sola semplice menzione di “passaggi a livello della linea Bari-Bologna esistenti nel territorio comunale”. Infatti, come è noto, trattasi complessivamente di 8 passaggi a livello ancora esistenti a nord della stazione Centrale di Bari, di cui ben 7 di questi riguardano l’abitato di Palese e Santo Spirito, mentre uno soltanto riguarda la parte più propriamente barese, che poi è quello esistente su via Renato Scionti, ossia quella strada della zona industriale che si estende in parallelo al canalone, collegando viale Europa con via Napoli, nei pressi della contrada “Lamasinata”. Invece, nella parte sud della Città – come è pure noto – non solo non ci sono più passaggi a livello di Rfi sulla tratta tra Bari Centrale e la stazione di Torre a Mare, perché in corrispondenza di tutti i passaggi a livello precedentemente esistenti sono state realizzate opere di collegamento alternativo, ma vi è pure un progetto definitivo, già approvato e finanziato nell’ottobre del 2012 dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), che nei prossimi anni porterà addirittura all’eliminazione del fiume di binari nella zona sud di Bari, con lo spostamento nell’entroterra dell’intera linea ferroviaria che attualmente spacca in due i quartieri baresi di Madonnella e Japigia. Quindi, i sette passaggi a livello che interessano le ex frazioni di Palese e Santo Spirito, secondo quanto annunciato dal Comune, saranno eliminati entro il 2019 con opere di cui le due comunità interessate non sono state ancora edotte neppure sommariamente. Infatti, nella nota diffusa venerdì dal Comune si riferisce: “In conformità con la normativa di riferimento, Rfi è infatti autorizzata a predisporre ed eseguire un Piano di soppressione di alcuni passaggi a livello da attuarsi mediante la realizzazione di manufatti sostitutivi o deviazioni stradali (art. 12, comma 1, L. n. 17/1981; art. 1 L. 189/1983; art. 1, L. n. 354/1998), la cui localizzazione è disposta d’intesa con le Regioni interessate e gli enti locali nel cui territorio ricadono le opere stesse (art. 2 L. 354/1998)”. E, continuando, riporta: “Nel corso del 2015 Rfi ha trasmesso le progettazioni preliminari delle opere sostitutive di alcuni passaggi a livello presenti nel Comune di Bari che sono state valutate positivamente dall’assessorato ai Lavori pubblici, ripartizione IVOP, settore Mobilità urbana”. Vale a dire che l’amministrazione Decaro ha recepito in toto i progetti proposti da Rfi e con la delibera in questione ha dato il via libera alla progettazione definitiva, senza specificare nel comunicato il contenuto di tali progetti che – secondo qualche bene informato – per i sette passaggi a livello di Palese e Santo Spirito si tratta semplicemente della loro chiusura con muri e della realizzazione di sottopassi ciclopedonali. Quindi, l’amministrazione di centrosinistra del sindaco Dacaro per Palese e Santo Spirito sostanzialmente ha confermato ciò che circa vent’anni fa aveva proposto l’amministrazione di centrodestra a guida Di Cagno Abbrescia. Nella stessa nota il Comune fa pure presente che “Gli interventi di soppressione dei passaggi a livello in questione sono stati poi inseriti nel Piano Regionale dei Trasporti – Piano attuativo 2015/2019” e che “stante il carattere di urgenza e priorità degli interventi previsti sul territorio comunale, si è ritenuto opportuno stipulare un protocollo d’intesa avente per oggetto l’individuazione, di concerto tra le parti firmatarie, di alcuni interventi di soppressione dei passaggi a livello sulla base delle ulteriori fasi progettuali che il Comune esaminerà al fine della eventuale approvazione, nonché la definizione degli accordi tecnici ed economici necessari ad attuarlo”, precisando che “Obiettivo dell’accordo, che sarà sottoscritto nelle prossime settimane, è conseguire il miglioramento degli standard di sicurezza e di regolarità della circolazione, come pure degli standard qualitativi del servizio di trasporto ferroviario delle linee relative all’ambito territoriale del Comune di Bari”. Ma a non conoscere nei particolari il protocollo d’intesa, recentemente approvato dalla giunta Decaro, tra Comune ed Rfi, non sono soltanto i cittadini delle due ex frazioni a nord di Bari ed interessati direttamente dagli interventi di chiusura dei passaggi a livello, ma – secondo quanto riferisce un consigliere del 5° Municipio, Giuseppe Cassandra di Forza Italia, neppure il consiglio municipale competente, ossia quello di Palese e Santo Spirito, è stato informato dall’Amministrazione centrale barese per un parere. Quindi, la giunta Decaro non si è preoccupata neppure di consultare la propria istituzione di decentramento rappresentativa del territorio, qual è il Municipio, per sapere cosa ne pensa della proposta di Rfi per un intervento così drastico, quale sarà la chiusura con muri dei 7 passaggi a livello e delle soluzioni che intende adottare. Però, dulcis in fundo, nella nota di venerdì scorso per rendere forse meno amara ai cittadini di Palese e Santo Spirito la scelta adottata senza neppure informarli almeno a livello istituzionale, viene riportato il commento dell’assessore ai LL.PP, Giuseppe Galasso, che afferma: “Sono interventi che miglioreranno la sicurezza stradale e ridurranno i tempi di percorrenza. Saranno interessati tutti quei passaggi a livello in corrispondenza dei quali sarà possibile costruire, a cura e spese di Rfi, opere sostitutive carrabili ciclo-pedonali”, per poi concludere: “Nel contempo, stiamo continuando a dialogare con Rfi per la risoluzione definitiva del problema attraverso lo spostamento o il parziale interramento della sede ferroviaria a nord di Bari”. Ed è proprio sulla parte finale delle affermazioni di Galasso che, nel venirne a conoscenza, un cittadino del 5° Municipio di Bari (ovvero quello dei centri abitati maggiormente interessati alla soppressione dei passaggi a livello ma, alla luce della recente decisione dell’amministrazione Decaro, sicuramente anche i più penalizzati e danneggiati dalla scelta fatta di risolvere con la costruzione dei muri il problema) ha esclamato: “Peccato che l’assessore Galasso non sia barese e, quindi, non conosce evidentemente nei particolari la lunga storia del nodo ferroviario di Bari, altrimenti avrebbe potuto sapere che la soluzione dell’interramento dei binari è stata la proposta con la quale per circa vent’anni il centrosinistra locale ha contrastato la soluzione, ossia i muri, che l’Amministrazione di cui fa parte si accinge ad attuare.” E lo stesso cittadino, che evidentemente conosce bene i fatti, lapidariamente conclude: “Evidentemente l’allora azione di contrasto del centrosinistra fu solo una presa in giro (ndr – elettorale) per i palesini e santospiritesi che ha solo ritardato la realizzazione dei muri!” E se effettivamente è stata una presa in giro per i cittadini con la necessità impellente di Rfi di sopprimere i 7 passaggi a livello di Palese e Santo Spirito, a maggior ragione lo sarà dopo che Rfi avrà risolto il suo unico e vero problema, che è quello di velocizzare la tratta Bari-Bologna con la soppressione dei passaggi a livello ancora presenti nei centri abitati. E gli abitanti di questa periferia barese, questa volta probabilmente, non dovranno neppure attendere molto per scoprilo.     

 

Giuseppe Palella

       

L’intervento

 

“Il 5° Municipio ha una classe politica inetta, ignorante e insipiente”

 

Il territorio del 5° Municipio amministrativo di Bari, Palese e Santo Spirito per intenderci meglio, è da anni devastato, saccheggiato e, oserei dire, “stuprato” da una classe politica (sfortunatamente ed anche- mi si consenta di dire- inopinatamente) espressa da questo territorio. Classe politica, inetta, ignorante ed insipiente e, talvolta, pure in malafede che si vanta di aver fatto conquistare al nostro Municipio opere pubbliche la cui utilità è minimale se non irrisoria per poter apportare reali benefici al nostro circondario. Inoltre, l’azione politica dei nostri amministratori sembra essere contrassegnata da azioni di pura propaganda -come dimostrato dagli spiacevoli episodi (che si potevano tranquillamente evitare oltre che gestire diversamente) accaduti durante la recente Sagra di San Nicola – che tende a dimostrare come se qualcosa stia realmente cambiando in meglio soprattutto per quanto riguarda l’immagine della Città che, a parole, vuole partire nel suo sviluppo dalle periferie per potersi , invece, proiettare nello scenario internazionale che conta! Nulla di più falso! Di esempi eclatanti per il 5° Municipio ce ne sarebbero a bizzeffe da fare. Ma gli ultimi sono veramente gravi e dimostrano come la classe politico -amministrativa barese ed, in particolare, coloro che sono espressione e rappresentanza inviata in Consiglio dal nostro territorio è stata protagonista- lasciando alla mercé del degrado e, quasi, non ritenendosi responsabile di ciò – della devastazione del Lascito Garofalo (aperto e non affidato tempestivamente per la sua gestione) ora icona dell’incuria e dello spreco di danaro pubblico, poiché praticamente danneggiato nelle sue infrastrutture fondamentali. Ma ciò che in prospettiva si sta paventando per il nostro territorio è ancor più grave, perché se ne mette a rischio la sua integrità socio ambientale. Cioè la cesura che potrebbe essere causata dalla chiusura dei passaggi a livello. Questo perché il nostro 5° Municipio non essendo, come invece si auspicava, Comune autonomo è stato ignorato dalla Amministrazione comunale per ciò che concerneva l’espressione di un parere in ordine al confronto con RFI per il nodo ferroviario in quanto privo di potere contrattuale. Potestà che, invece, l’auspicabile e quasi raggiunta Autonomia (ma poi stoppata da un inqualificabile, oltre che irrituale intervento in Consiglio Regionale dello”Sceriffo”!) poteva dargli. In conclusione si potrebbero fare tante altre considerazioni, ma è paradossale che coloro che un tempo avversavano – per Palese e Santo Spirito- le soluzioni prospettate da RFI, ora, invece, per bieco gioco politico (e spero non anche per interessi personali non limpidi) ne sono i principali sostenitori, dando addirittura luogo a ciò che si era faticosamente riusciti a stoppare durante l’amministrazione Di Cagno Abbrescia. Perciò, meditiamo cari concittadini di Palese e Santo Spirito perché è forse giunto il momento di uscire dall’incantesimo in cui siamo finiti e di impegnarci per il futuro di tutti noi, prendendo atto della situazione in cui ha ridotto il nostro il nostro territorio le Amministrazioni baresi degli ultimi venti anni e, quindi, riprendere con forza quel progetto, sempre attuale, di rendersi effettivamente indipendenti da Bari con l’unica autonomia possibile, quella comunale.

  Savio Ciciolla(Cittadino del 5° Municipio di Bari) 

 


Pubblicato il 17 Maggio 2016

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