Cronaca

Sede unica della giustizia: “Ci risiamo con le proposte assurde e irrealizzabili”

C’è da scandalizzarsi se ancora oggi c’è chi a Bari non sa bene come stanno i fatti in tema di “sede unica della Giustizia”, magari ignorando che il procedimento avviato dal Comune di Bari per individuare l’area nelle ex casermette s’è daccapo avvitato? Tanti, anzi tantissimi i temi affrontati nel corso degli anni, per esempio, con la scelta di affidare progetti a destra e a manca, inventando arcipelaghi della giustizia o cittadelle all’interno di ex ospedali militari ridotti a ruderi. E che dire dell’inspiegabile giravolta di un ex magistrato che, prima e durante la sua candidatura a sindaco di Bari, era favorevolissimo alla proposta della Cittadella della Giustizia nei pressi della Masseria Lamberti / Stadio S. Nicola? E che poi, una volta eletto Sindaco, cambiò radicalmente idea ed ebbe la faccia tosta di non giustificare tale giravolta, se non con giravolte cripto-ambientaliste. Ora l’avvocato, già senatore della Repubblica, Ettore Bucciero torna a chiedersi com’è possibile che ancora una volta si torni a disquisire su vicende oramai superate, sulla ferita aperta edilizia giudiziaria a Bari? Articolo 735 del Codice Penale: “Chiunque con artifici verbali e omissioni mentali, afferma che è edificabile il secondo Palazzo di Giustizia al Corso della Carboneria di Bari, è punito con lo sbeffeggiamento vita natural durante”.

 

Scusi Bucciero, ma il codice penale si ferma a 734 articoli…

 

<<Appunto. Eppure a questa pena condannerei tutti coloro –  per fortuna pochi – che, in tema di edilizia giudiziaria a Bari, continuano a “sponsorizzare” idee, progetti, soluzioni le più strane e…….impossibili! Sono i soliti “ignoti” di un fantomatico “comitato gal” (che pare voglia significare il gruppo che ha sempre auspicato la Giustizia al Libertà), forse espressione dei soliti noti. I quali fanno finta di non sapere che al quartiere Libertà – e cioè al Corso della Carboneria – un “secondo palazzo” è irrealizzabile. Essi paiono non conoscere la ormai nota sentenza della dottoressa Rosa Calìa Di Pinto nella quale veniva dato atto che alla realizzazione del “secondo palazzo” ostava il Piano Regolatore Generale che quella zona riservava ai “servizi per la residenza” nel mentre la “giustizia” non rientra in questi servizi!>>

 

Il problema è che l’ultima proposta del Comune di edificare la cittadella su aree del Demanio, appare improba, essendo aree destinate a verde, standard di quartiere…

 

<<La realtà è che c’è tanta disinformazione, molto probabilmente in mala fede: perché non s’informano? O, meglio, perché fanno finta di non sapere? Oppure, in questa Città molti ancora, hanno la riserva mentale (loro, gli architetti e ingegneri del GAL) di poter chiedere ed ottenere la variante al Piano Regolatore Generale? Una variante impossibile da approvare (salvo evidente reato) di una zona totalmente priva di verde, parcheggi e gli altri servizi che la “residenza” pretende da decenni ma non ottiene mai! Provassero a chiederla la variante, in Consiglio Comunale: sarebbe un tentativo di reato da parte di chi ha le competenze tecniche per sapere che non è possibile ottenerla, salvo corresponsabilità…..suicide!>>

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 18 Giugno 2020

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