Cronaca

Sempre peggio il servizio ‘118’, senza medici, mezzi e medicine

S’e’ fatto tanto “battage” sulla partenza del Servizio d’Emergenza 118 in Puglia, ma dopo quasi dieci anni la situazione complessiva e’ ancora molto, troppo precaria. A denunciarlo da tempo, tra gli altri, i rappresentanti delle associazioni dedite al servizio, pronti a rifare l’elenco delle carenze che ancora oggi affliggono personale e mezzi per gli interventi emergenziali. Partendo, come sempre, dalla quasi totale assenza di personale specializzato nelle postazioni del 118, visto che se fino ad un paio di anni fa erano presenti soltanto tre unità solo presso la postazione del presidio ospedaliero “Di Venere”, certamente insufficienti a coprire tutti i turni di servizio, adesso la situazione è peggiorata al punto che nemmeno su quelle due unità è possibile più contare. A parte che il presidio emergenziale è stato trasferito in centro, ma senza migliorarne la situazione ancora precaria. In queste condizioni diventa impossibile effettuare interventi di soccorso avanzato in maniera corretta ed efficace, tenendo presente la mancata fornitura a personale medico e paramedico (quest’ultimo se almeno ora ci fosse…)  dell’abbigliamento ad “alta visibilità” necessario quando si tratta di intervenire di notte, specialmente nelle extraurbane, limitandosi a fornire, per ciascun medico, solo un giaccone, peraltro ingombrante ed utilizzabile soltanto durante la brutta stagione. Ma a peggiorare la situazione non sono soltanto le carenze logistiche, bensi’ anche l’istituzione di turni di lavoro a casaccio, istituendo turni di reperibilità che disattendono palesemente quanto previsto dal DPR 270/2000. Ma non basta. E’ successo spesso che le auto di passaggio private bloccassero o rallentassero gli automezzi di soccorso, ma nessuno e’ intervenuto per migliorare la situazione, si legge in alcuni rapporti spulciati dagli addetti ai lavori, pronti a ricordare che quasi tutte le postazioni “118” baresi sono sprovviste di attrezzature per conservare e trasportare i farmaci, come un paio di anni or sono, quando alcune medicine si “cristallizzarono” a causa dl freddo, mentre anche questa estate altri farmaci potrebbero risultare degradati, cioe’ avariati e quindi da buttare. Nonostante le promesse e gli impegni dell’ex Governatore e dell’ex Assessore alla Sanità Gentile, molte autoambulanze sono ancora prive di adeguate attrezzature sanitarie (suturimetro, kit per tracheotomia, tubi endolaringei, etc) mentre altre volte e’ capitato che nessuno riparasse quelle usurate. Inutile dire che alla carenza di mezzi e quant’altro, per gli operatori del 118 in Puglia ancora non è mai esistita alcuna organizzazione di corsi d aggiornamento professionale: il personale in servizio, quando sarà e se sarà, insomma, potrà’ fare da se’… o niente. Ed ora finalmente anche i politici di via Capruzzi si accorgono dei problemi gravi che attangliano il servizio di intervento emergenziale sanitario. <>, taglia corto Franco Pastore, consigliere regionale del gruppo misto. E come sanno tutti, le criticità del 118 pugliese si fanno sentire ancor di più in estate, mettendo a dura prova il sistema; la Regione e l’assessorato regionale alla Salute devono intervenire per sanare situazioni palesemente irregolari ma, soprattutto, che non assicurano ai pazienti le cure necessarie e migliori e agli operatori sanitari di essere nelle condizioni di operare al meglio. <>. Campa cavallo, che l’autoambulanza in emergenza per adesso continua ad arrivare…

 

Francesco De Martino 


Pubblicato il 22 Luglio 2014

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