Cronaca

Si riaccendono le polemiche tra Fitto e Vitali sugli “arrivi e i ritorni”

La recente adesione al gruppo di Forza Italia di Palazzo Madama del neo senatore pugliese Michele Boccardi, subentrato allo scomparso Donato Bruno, ha riacceso le polemiche nel centrodestra pugliese tra il leader nazionale dei “Conservatori e Riformisti”, Raffaele Fitto, ed il responsabile pugliese di Fi, Luigi Vitali. Infatti, tra gli addetti ai lavori, molti davano quasi per scontato che l’ex consigliere regionale Boccardi (fino a poco tempo fa primo dei non eletti della lista pugliese del Pdl al Senato, alle politiche del febbraio del 2013) avrebbe abbandonato il partito di Silvio Berlusconi, per aderire alla neo formazione di centrodestra dei “Conservatori e Riformisti”, visti gli stretti legami personali e politici esistenti tra lo stesso Boccardi e l’eurodeputato di Maglie (Le) fino a prima della morte del senatore Bruno. Invece non è andata così, perché il neo senatore pugliese di Fi ha preferito abbandonare Fitto e rimanere fedele a Berlusconi. E questo è sicuramente un brutto segnale per la neo formazione politica di Fitto, che a seguito di tale abbandono potrebbe subire altri pesanti defezioni anche da parte di altri esponenti che alle ultime regionali avevano abbandonato Fi per schierarsi a sostegno della lista “Oltre con Fitto”. Cavalli di ritorno in Fi che potrebbero far naufragare sul nascere proprio in Puglia il progetto politico dell’ex delfino pugliese di Berlusconi. Infatti, per ravvivare tale progetto è stato lo stesso Fitto ad innescare le polemiche nel centrodestra pugliese con Fi criticando in una recente intervista rilasciata al maggior quotidiano pugliese la ricerca di volti nuovi di Forza Italia, definendola un “casting” sul modello di “X-Factor”, suscitando l’immediata replica del coordinatore regionale di Fi. Vitali, infatti, a sua volta ha dichiarato seccamente: “Fitto ha dimenticato la sua storia”. E, continuando, ha aggiunto: “Mi meraviglio che parli di questo Fitto che a vent’anni ha cominciato a calcare i palcoscenici della politica”. “Le persone selezionate per rappresentare le linee di FI – ha rilevato ancora Vitali – sono capaci e preparati”. Quanto al passaggio in Forza Italia del senatore Boccardi, Vitali ha precisato: “le campagne acquisti non ci interessano”. Però, tale adesione, secondo il responsabile pugliese di Fi – dimostra che “Forza Italia è ancora, a livello rionale e nazionale, punto di riferimento dei moderati”. Ma Vitali nel replicare alle affermazioni Fitto, sul criterio di selezione di Fi della propria classe dirigente e dei candidati, ha usato un’antica e nota metafora che rende ancora meglio l’idea del livello dello scontro politico in atto nel centrodestra pugliese. “Leggere le dichiarazioni di Raffaele Fitto su Fi – ha rilevato inoltre Vitali – mi fa venire in mente la fiaba della volpe e l’uva: non ci arriva a dice che è acerba”. “Soprattutto –  ha sottolineato il coordinatore forzista pugliese –  dopo la sua performance un po’ triste alle ultime elezioni nella sua regione, figuriamoci nelle altre?”. Ed ha poi aggiunto una considerazione alquanto provocatoria: “Forse a Fitto piacerebbe tanto non aver fatto quei passi falsi, dettati solo da un’avida ingordigia di potere

e visibilità personale, che lo hanno infilato poi in un cul de sac. Costringendolo a fare i bagagli e lasciare il partito che tanto gli ha dato in termini di crescita politica. Lui, come tanti giovani a cui il presidente Berlusconi sta dando fiducia, ha potuto godere della vicinanza al nostro leader che, oggi come ieri, continua ad essere l’unico riferimento per tutto il popolo di centrodestra. E Fitto è bene che se ne faccia una ragione”. Peraltro, secondo Vitali, puntare il dito un criterio di selezione analogo a quello a suo tempo utilizzato da Berlusconi per la scelta di Fitto potrebbe essere sintomo di “Chi è totalmente fuori fase” da non rendersi neppure conto di essere “in uno stato di confusione” tanto che “si ispira all’inglese Cameron, che gli italiani non considerano affatto, propinando un modello che forse piace solo a lui”. “Tanto vero è – conclude Vitali – che (ndr – Fitto) persino in Puglia non ha registrato alcun risultato significativo, perché il suo progetto non convince e non appassiona proprio nessuno. Per quanto concerne il futuro del centrodestra, é 
chiaro che i ‘Conservatori e Riformisti’ (un po’ come ‘pompieri ed incendiari’) abbiano colto la fugacità del suo percorso. Infatti, stanno ritornando alla spicciolata sui loro passi riconoscendo a Forza Italia il ruolo di guida politica e culturale all’interno del centrodestra italiano e pugliese”. A rispondere a muso duro alle repliche di Vitali per i “Conservatori e Riformisti” sono intervenuti tre deputati “fittiani” pugliesi, Antonio Distaso, Nuccio Altieri e Roberto Marti. Per tutti e tre Vitali è responsabile del recente “sfascio” di Fi in Puglia. Ma è davvero così? Forse è presto per dirlo. Però, una cosa è certa, al momento il progetto politico di Fitto non sembra prendere quota come la stessa ex protesi pugliese di Berlusconi, Fitto per l’appunto, aveva forse preventivato. Anzi, da come si stanno mettendo le cose, pare che stia accadendo esattamente il contrario. Ma questo è tutto un altro discorso su cui ora è forse pure azzardato fare previsioni.

 

Giuseppe Palella

 

 

  

 


Pubblicato il 4 Settembre 2015

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