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Sì, tutti pazzi per Giovinazzi!

 

Sono ore di grandi emozioni per il pilota pugliese Antonio Giovinazzi. Dopo il brillante, quanto inaspettato, esordio in F1 con la Sauber-Ferrari in occasione del Gp di Australia al posto dell’infortunato titolare Pascal Werlhein, il neo terzo pilota della Ferrari è al centro delle attenzioni. I complimenti per la prestazione di Melbourne, assolutamente a livello del compagno di squadra Marcus Ericsson con tre anni di esperienza in più nella massima formula e senza conoscere il difficile circuito semi-permanente dell’Albert Park, si sprecano. Non ultimo, quello dell’ex Direttore Sportivo del Cavallino, Cesare Fiorio, che risiede in Valle d’Itria e che già da tempo giura sulle qualità del pilota di Martina Franca. Di più: ora preconizza il prossimo addio alla F1 di Kimi Raikkonen – il contratto del finlandese è in scadenza – e, ovviamente, caldeggia il ritorno di un italiano alla guida di una Rossa: Giovinazzi, per l’appunto. Gli eventi si susseguono vorticosamente: il 9 aprile si disputa il secondo Gran Premio della stagione, il GP di Cina a Shanghai, e in queste ore circola la voce secondo la quale Werlhein possa ancora non farcela a rimettersi al volante della Sauber: le vertebre infortunate dopo l’incidente alla Race of Champions di gennaio richiederebbero un altro lasso di tempo per essere messe posto. Per Antonio, dunque, si aprirebbe la seconda possibilità di mettersi in bella mostra, questa volta con un po’ di chilometri di gara accumulati e quindi già con più esperienza. Sarebbe ottimo. Antonio ha tutto per sfondare: è sempre molto attento e impara presto, adora il contatto con i meccanici, ha un talento non comune, la velocità è nel suo DNA (anche il nonno materno correva sui kart). D’altronde, macina chilometri dall’età di tre anni, quando papà Vito gli regalò un mini kart “Puffo” e lui cominciò a girare al kartodromo Touch & Go di Michele Palmisano a Martina Franca. L’appetito vien mangiando e, mentre Michael Schumacher, il suo idolo più grande, cominciava a vincere tutto e sempre con la Ferrari, prese avvìo la sua carriera. Ben presto nel suo carnet entrarono titoli italiani ed europei del karting, fino alla top three mondiale. Quindi il primo “contratto” con la Top Kart di Reggio Emilia. Il segno che il destino motoristico di Giovinazzi doveva evolversi fuori dalla Puglia. Ed infatti  l’esordio con le monoposto avvenne nella lontana Asia in Formula Pilota China by Abarth dove sbaragliò tutti. Fu’ l’inizio del sodalizio con il munifico sponsor Jagonya Ayam della famiglia indonesiana di Ricardo Gelael, a capo di un impero del fast food a base di pollo Kentucky Fried Chicken. Antonio è poi diventato grande amico, di più: un fratello, con il figlio del suo “patron”, quel Sean Gelael nuovo tester Toro Rosso. Altre tappe della ascesa verso la F1: British F3, secondo classificato, una indimenticabile vittoria da cardiopalmo nella gara di Monza della F. Abarth. Poi due anni nel FIA F3 Europe, con grandi vittorie – su tutte Pau – e la piazza d’onore nel 2015. Suo anche il prestigioso Master di Zandvoort. Una gara in Russia nel DTM, fortemente voluto dall’’Audi. Appaganti vittorie anche in Asian Le Mans Series, in coppia con Sean. L’anno scorso, infine, il campionato di GP2 svanito solo all’ultima gara ma impreziosito da risonanti vittorie a Baku e a Monza. Quindi, la chiamata a sorpresa di Sergio Marchionne e il sogno Ferrari che si è avverato. Ma è solo l’inizio.

 

Adriano Cisario

 


Pubblicato il 30 Marzo 2017

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