Cronaca

Smantellato il Poma, il sistema antitraffico mai entrato in funzione

 

Sono partiti ieri mattina i lavori di smantellamento delle strutture dei varchi del progetto POMA, voluto e realizzato dall’amministrazione Di Cagno Abbrescia nel 2000, per regolamentare il traffico in entrata nel centro cittadino. A Bari, quindi un altro capitolo sta per concludersi, con buona pace del centrodestra barese e dei contribuenti che hanno visto i propri soldi dissolversi in un progetto che non è mai entrato in funzione, nonostante sia costato alle casse comunali circa due miliardi di vecchie lire e che stava diventando molto pericoloso soprattutto per i cittadini, a causa dei numerosi fili scoperti. Con 43 mila euro, Palazzo di Città ha avviato il processo di smantellamento delle 19 telecamere, che non solo condurrà ad un ripristino del decoro urbano, ma farà guadagnare anche un’ottantina di posti auto. I lavori dovrebbero terminare tra 45 giorni circa e l’intervento si articolerà in due fasi: nella prima si procederà allo smantellamento delle parti tecnologiche, nella  seconda al ripristino del manto stradale.  “In passato il Comune di Bari era gestito in maniera così rocambolesca da consentire, per mezzo di una gara pubblica, l’acquisizione di strumentazioni che non potevano essere utilizzate per l’uso al quale erano destinate – ha dichiarato il sindaco Michele Emiliano – Per questo motivo c’è una causa in corso. Lo smantellamento denuncia simbolicamente quelle politiche per la gestione del traffico, che un tempo erano completamente inesistenti e caotiche, fatte con l’unico obiettivo di sperperare il denaro pubblico. Al contrario, in questi dieci anni, il simbolo delle politiche della mobilità è stato l’ingegner Antonio Decaro, che da tempo segue questo settore, con le competenze idonee per poter effettuare questo tipo di lavoro”. Una giornata quindi dedicata ad un’idea diversa di mobilità, basata sulla presenza di parcheggi di scambio, sulle piste ciclabili e sull’ottimizzazione del trasporto pubblico. Proprio su quest’ultimo aspetto, il primo cittadino ha focalizzato la propria attenzione: “Voglio cogliere l’occasione per dire che l’Amtab non può più fare sacrifici, il Comune di Bari non può più strozzare quest’azienda, che è sottocapitalizzata nei finanziamenti regionali. Nel prossimo bilancio che presenteremo tra qualche giorno, è necessario inserire un’importante capitalizzazione dell’azienda, perché è bene ricordare che in questo periodo di grandi ristrettezze economiche, il trasporto pubblico rappresenta, per alcuni baresi, l’unico modo per muoversi nella città. Quindi l’Amtab subirà una ri-modernizzazione ed una ricapitalizzazione. Non l’abbiamo potuto fare fino ad oggi, a causa del Patto di Stabilità” ha concluso il sindaco Emiliano. Dunque, le 19 telecamere utili solo per il riconoscimento delle targhe, saranno messe a deposito, nel caso in cui il giudice desideri avviare una perizia, ma saranno inutilizzate. “Il progetto Poma – ha poi dichiarato il candidato sindaco Antonio Decaro – rappresenta l’esempio di come non bisogna spendere i soldi dei contribuenti baresi: un sistema non omologato e non omologabile dal Ministero dei Trasporti. Noi del centrosinistra abbiamo fatto la stessa cosa, a poca distanza da qui, nel cuore di Bari Vecchia e, nei requisiti di gara, abbiamo chiesto che il sistema fosse omologato prima da parte del Ministero ed abbiamo verificato che la stessa azienda che ha realizzato il sistema qui a Bari, l’avesse già fatto in altre città, verificando di conseguenza il funzionamento regolare dello stesso. Quando nel 2004 – ha poi proseguito Antonio Decaro – ho avuto la fortuna di ottenere la delega per la mobilità, mi sono accorto che era in corso un progetto, che era andato in gara e che abbiamo bloccato in tempo, che prevedeva l’investimento di ben 700mila euro per la manutenzione di questo sistema che non ha mai funzionato”.

 

Nicole Cascione

 

 

 


Pubblicato il 12 Marzo 2014

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