Primo Piano

Solo voci ma nessuna certezza, centrodestra in confusione per le candidature

Questa doveva essere la settimana decisiva per sciogliere tutti i nodi sul tavolo del centrodestra nazionale per le regionali ed amministrative in programma nella tornata elettorale autunnale, il cui decreto governativo che fissa definitivamente l’arco temporale di indizione del voto è stato già approvato lunedì scorso dalla Camera ed entro venerdì 19 giugno dovrà concludere anche l’iter a Palazzo Madama. In realtà, tra veti incrociati e continui stop and go da parte del partito di Matteo Salvini, tutto sembra andare alle calende greche ed anche questa settimana potrebbe non tenersi l’atteso vertice a tre, tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, per il chiarimento finale, a cominciare dai “casi” Caldoro in Campania e Fitto in Puglia, per i quali sembra ancora in alto mare sull’ufficializzazione delle candidature a governatore della coalizione in tutte le regioni che andranno al voto nell’ultimo quadrimestre del 2020. E, dopo l’ennesimo nulla di fatto sulla questione, a seguito di rinvio dell’incontro previsto ieri (ndr – per chi legge giovedì), uno dei big del partito di Silvio Berlusconi ha affermato in maniera quasi sconsolata: “Ormai  la storia delle candidature alle regionali ha assunto i contorni di una sceneggiata”. Infatti, Salvini intervistato dal Tg 24 di Shy ha confermato la situazione di stallo e, alla domanda sui nomi dei candidati alle regionali, ha risposto: “I programmi sono sostanzialmente completi, abbiamo chiesto uno sforzo di rinnovamento al centrodestra con lo sguardo rivolto al futuro. Se tutti fanno questo sforzo, la partita è chiusa”. Però, dopo tale affermazione, l’impressione è che la partita sia invece tutta ancora da giocare nel centrodestra. Soprattutto in Campania, dove sembra che ci sia ancora il nodo più difficile da sciogliere con la Lega in quanto, a seguito di alcune recenti adesioni di peso al ‘carroccio’, Salvini non intende minimamente recedere dalla sua richiesta di rinnovamento. Ma anche Forza Italia in Campania non intende mollare la candidatura governatore, già concordata lo scorso ottobre con la Lega, per un proprio esponente. In tal caso il leader leghista potrebbe accontentarsi anche di un semplice sparigliamento di carte e, quindi, accordarsi su un nome sempre indicato da Fi, ma diverso da Caldoro, che contro l’uscente Vincenzo De Luca ha già perso nel 2015, sia pur per una manciata di voti.  Intanto in Puglia, mentre il centrodestra tarda a formalizzare la candidatura di Raffaele Fitto che nei sondaggi risulta in vantaggio di 7-8 punti sull’uscente Emiliano, quest’ultimo sta già mettendo in campo liste satelliti a sostegno della propria riconferma. Infatti, oltre alle due civiche “Con” e “Popolari con Emiliano” già annunciate, il governatore uscente avrà nella sua coalizione la lista del “Partito del Sud” e quella della “Puglia solidale e verde”, che hanno fatto ieri i loro rispettivi debutti ufficiali alla stampa con la presentazione dei rispettivi simboli e dichiarazioni di sostegno alla riconferma di Emiliano. In particolare, la lista “Puglia solidale e verde” avrà al suo interno (e quindi anche nel simbolo) ben quattro forze politiche (Psi, Sinistra Italiana, Verdi e movimento civico “La Forza della Puglia”) che proporranno sotto quest’unico simbolo i rispettivi candidati agli elettori pugliesi. Ma in Puglia, nonostante il centrodestra non abbia ancora formalizzato il nome del proprio candidato governatore e nel centrosinistra le civiche a sostegno di Emiliano stiano proliferando a iosa, la partita per la riconferma del governatore uscente si presenta comunque molto difficile. Infatti, non a caso, nei giorni scorsi il segretario del Pd pugliese, Marco Lacarra, aveva lanciato un appello al M5s per un cartello elettorale anti-sovranista a sostegno della candidatura del governatore uscente, in analogia alla coalizione nazionale che sostiene il governo Conte. La risposta dei penta stellati pugliesi? Una chiusura netta da parte della candidata governatrice del M5s, Antonella Laricchia, che ha escluso tassativamente ogni ipotesi di accordo elettorale con Emiliano. Anzi, Laricchia si è dichiarata convita che il M5s e le eventuali liste civiche di supporto alla sua candidatura potranno anche non arrivare al primo posto come coalizione, ma il suo nome a candidata governatrice sarà verosimilmente vincente col voto disgiunto sia contro Emiliano che contro il rivale del centrodestra. Ma questa, per ora, è soltanto una sua speranza. Perché di certo attualmente c’è solo che i pentastellati pugliesi ha chiuso la porta in faccia ad Emiliano che, per ridursi a chiedere l’appoggio ai “5 Stelle”, significa che teme forse un possibile naufragio elettorale.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 18 Giugno 2020

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio