Cultura e Spettacoli

Spigolature di fatti e misfatti (46)

Non ne posso più delle passerelle dei politici e dei titolari delle più alte istituzioni (presidenza della repubblica – presidenza del consiglio dei ministri – “cadreghinanza” di vari ministreri, ecc.,ecc., ecc.) sui luoghi dove avvengono disastri, tragedie, calamità di diversificata responsabilità: umana e naturale. Ma se approfondiamo bene le questioni,le situazioni, i contesti, non potrà non risultare evidente, ovunque e comunque, l’assoluta colpevolezza o la complicità, diretta o indiretta, dell’uomo nel generare, nel produrre dolore, morte all’altro uomo. E, spesso, pur emergendo gravi responsabilità dei politici del presente, del recente passato, del remoto passato; pur emergendo di essi quanto meno la “culpa in vigilando”(nel controllare le parole, le azioni, le omissioni dei loro collaboratori vicini e lontani) o la “culpa in eligendo”(nello scegliersi i loro collaboratori vicini e lontani, che dovrebbero essere competentissimi e onesti, come la moglie di cesare), non si fanno scrupolo di presentarsi nei/sui luoghi, dove in molti soffrono, con gli occhi cipollati di lacrime e ai funerali dei morti, ché quando in molti si soffre, non rare volte, molti sono stati i morti: padri, madri, fratelli, sorelle, amici di coloro che piangono. Per far dimenticare le responsabilità della “politica”, (Cos’è la “Politica”? L’Arte, il Servizio, la Cura, che E’ Dovuta da alcuni Membri di una Comunità, alla “Polis”, cioè, all’Insieme degli “Zoon Politicon”, degli “Animali Sociali” che La Compongono, in altre parole all’ Insieme degli Uomini, che Fanno Parte di una Comunità), Ripeto, presente, del recente passato, del passato remoto,  i non  politici italiettini, gli impolitici italiettini, pur elevati alle “stanze dei bottoni” del ”palazzo” da un popolicchio irresponsabile, ignorante, nella stragrande maggioranza male scolarizzato, trasformano le vittime, Ripeto, delle tragedie, mosse dalla Natura offesa, violentata, o dall’uomo, in Eroi; spendono soldi pubblici per “funerali di stato”; arrivano all’improntitudine di dedicare stele, lapidi, monumenti a coloro che avrebbero voluto solo continuare a vivere, ad amare, a fare sesso, contemplando un tramonto o un alba o, in una sera piena di stelle,  Progettando di Offrire  al Frutto di quegli attimi di intensa, piena Realizzazione di Se Stessi il Nome di una stella. Infatti, chi sono le vittime? Sono coloro che subiscono un’aggressione alla loro Dignità di Uomini e di Cittadini, di Professionisti, di Lavoratori. Ancora, coloro che subiscono ferite gravi o la morte, ad esempio, trovandosi, nel corso di un attentato terroristico, di delinquenza comune o mafiosa, nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Ancora, chi perde la vita in una sciagura o calamità: le vittime di un terremoto, di una inondazione, della strada, del mare, del cielo. Insomma, le vittime, sono coloro che, ad onta delle difficoltà esistenziali, a volte, insopportabili, insistono nel volere essere al mondo, e si trovano, impunemente, ad esserne strappati dalla brutale, impietosa violenza della Natura e degli uomini.  Chi Sono  gli Eroi, invece, se non Coloro, di grande Valore  e Coraggio, che Si Distinguono in imprese particolarmente rischiose? Se non Coloro che Compiono straordinari e generosi Atti di Coraggio, che Comportano o possano Comportare il Sacrificio di Se Stessi? Per ME Eroi Sono Stati, Sono tutti i “Vigili del Fuoco” che, per un obolo statale, quotidianamente, hanno Rischiato, Rischiano la loro Vita per Salvare non i loro Figli, non i loro Parenti, ma i Prossimi Sconosciuti. Per ME Eroe Fu il Vice Brigadiere dei Carabinieri, Salvo Rosario D’Aquisto (napoli, 15 ottobre 1920 – fiumicino,23 settembre 1943), Insignito della Medaglia d’Oro al Valore Militare alla Memoria, per EsserSi Sacrificato il 23 settembre 1943, per Salvare un gruppo di civili durante un rastrellamento dei nazisti. Eroi Furono Falcone, Borsellino e le loro Scorte: i Primi, massimamente, invisi alla mafia di stato, da Essi, a sprezzo della Vita, Perseguita, gli Uomini delle loro Scorte, che Conoscevano gli esiziali pericoli, cui Andavano incontro, nel Proteggere Coloro che non Stavano nelle corde dei mafiosi di stato.  Per fare esempi di, pur, Rilevante, Massima “Pietas”: le vittime del crollo del “ponte morandi”; le vittime del terremoto dell’aquila e di tanti altri vari e numerosi disastri in conseguenza della conformazione, altamente, sismica delle italiche zolle e del dissesto idrogeologico di esse, causato dall’italiettino “particulare”, egoistico, avaro, si offenderebbero, se fossero innalzati all’aura dell’eroismo; se proprio Vogliamo Essere Sinceri; non può, non deve essere considerato eroe il trentino Antonio Megalizzi, stroncato da un colpo alla testa, sparatogli da un terrorista islamico, mentre con un amico, anch’egli ferito a morte, era in movida nei pressi di un mercatino natalizio di strasburgo. Né eroina può e deve essere considerata Liliana Segre, solo superstite dell’olocausto, nominata senatrice a vita dal presidente della repubblica Sergio Mattarella. Per quali meriti? Di essere stata involontaria vittima della ferocia, dell’egra animalità fascista e della viltà di un re sabaudo travicello? Non MI Pare che alla senatrice Segre si possano Ascrivere Meriti Scientifici, Artistici, Letterari, Richiesti dalla Costituzione, ché il primo cittadino d’italia potesse, dovesse attribuirle l’alto Onore e Onere di farle indossare, a vita, il Laticlavio Senatorio. Tra l’altro, ho, ognora, Sperato, tutte le volte che è apparsa in televisione la Segre Liliana, che ella Pronunciasse una Parola di affettuosa, preoccupata Vicinanza nei confronti dei Palestinesi, ai quali gli ebrei dello stato d’israele  hanno sottratto e continuano a sottrarre le loro terre con metodi, se non proprio nazisti, ma molto simili ai loro antichi aguzzini.    Dove i media, per la miserabile “audience” o mercatura di carta straccia, fanno l’“ammuina” del dolore, là, per l’altrettanta gregale visibilità, trovi i maggiorenti politici italiettini, tutti schierati, a frotte., All’”ite missa est”, dei funerali cattolici di stato scompaiono con in tasca le cipolle, pronte per altre tragedie, per altre condoglianze. ”Un pezzo di cielo è sceso in terra e ora fa ritorno”, ecco, davanti ai, televisivamente, ripresi, certamente, compunti, Mattarella, Conte e cortigiani, un brano della “laudatio funebris” del vescovo di trento “pro” Antonio Megalizzi. Sono Arciconvinto che ad Antonio, eroe, risalito in cielo, a sua insaputa, in quanto avrebbe voluto, ancora, sognare un’Europa Solidale, Accogliente tanti disperati da paesi africani, asiatici, pur ricchi di materie prime, ma spogliati, inenarrabilmente, dall’usuraio colonialismo di tante nazioni europee, la verbosità mielosa del prelato trentino sarebbe apparsa inopportuna, non verace, ridicola, se, pur Appartenendo alla Morte, che tutto Livella, per Citare il Divino Totò, fosse possibile agli uomini ascoltare ciò che si muove nella pancia dei vivi, ovvero le loro stronzate. Apprendo, in Verità, non con meraviglia, Giunto alla fine di questo mio Scritto, che salvini e di maio in coppia si sono precipitati, ovviamente, senza alcuna delega da parte del governo e tanto meno della presidenza del consiglio dei ministri (In ogni caso, Spero di essere dai fatti disdetto, cioè, che la delega ci sia stata e ci sia, motivata con precisione, tutte le volte che i due si siano mossi e si muoveranno  nel territorio italiettino e oltre il territorio italiettino, usando mezzi trasporto di stato, soldi pubblici  per pernottamenti in alberghi e per cibanze), nei luoghi siculi, devastati dal recente terremoto. Il solito rituale, che abbiamo altre volte visto recitato dai nostri governanti del presente, del recente passato, del passato remoto, le solite rassicurazioni: non vi lasceremo soli, “bla, bla, bla”e, intanto, i terremotati “d’antan” stanno, ancora, a chiedere alle ”stanze dei bottoni” ciò che i”bottonari” avevano promesso,  pensando alle loro fortune elettoralistiche, ché l’italietta, come nazione, come entità regionale, provinciale, comunale, è stata, è, sempre, democraticamente, in emergenza elettoralistica. Cambiano i suonatori, ma la musica è la medesima, la Profezia di Giuseppe Tomasi di Lampedusa Continua a non essere smentita dai nostri impolitici. Nonostante che al borbone franceschiello, subentri il sabaudo vittorio emanuele II,e, poi, il monarchico enrico de nicola, presidente della repubblica italiettina, e, poi, de gasperi, lo svenditore dell’italietta agli “states” in cambio di qualche nave di grano, e, poi, pertini, e, poi, craxi il decisionista pro le televisioni del berluska, e, poi, berlusca, che impose al parlamento di discutere e votare, per lo più, le leggi “ad suam personam” e, poi, monti, che salvò l’erario italiettino, cancellando, non costituzionalmente, per anni l’ “indicizzazione” delle pensioni e facendo scivolare a dismisura, per anni, il pensionamento di coloro che erano vicinissimi alla quiescenza, e, poi, renzi,il dissipatore di miliardi per elargire elemosine che, in niente, avrebbero risolto i problemissimi dei titolari di salari e stipendi  di poco spessore e momento nel potere d’acquisto, in vista delle elezione europee, grazie alle quali ottenne lo strombazzato 40% del 50%  dei votanti in quella tornata elettorale e, poi, i due ragazzotti,” senz’arte né parte”, sempre in coppia, come i carabinieri in coppia nella famosa barzelletta, divisi nei compiti e nelle competenze: all’uno il leggere, all’altro lo scrivere. E in coppia di maio e salvini hanno imposto una manovra di bilancio che, per la previsione del”pil” in sensibile ribasso, non ha altro previsto (per  onorare, si fa per dire, le promesse  stratosferiche del “reddito di cittadinanza” per i disoccupati, particolarmente, del “sud” e della abrogazione della abrogazione  della “legge fornero”, precipuamente, gradita al “nord”, in virtù delle quali,  alle politiche del marzo del 2018, ottennero i due putti dal solito popolicchio, votante con gli sfinteri dei culi che lo compongono, una caterva di voti) che sottrarre risorse da un capitolo di spesa e destinarli a una specie di “farloccamento” del “reddito di cittadinanza” e di una sostanziale nuova “fornero” più veloce nel permettere la quiescenza, comunque, appesantita di penalizzazioni rilevanti per coloro che decidono di mandare a quel paese padroni e stato prima dei paletti imposti dalla legge, sopra,purtroppo, citata e ricordata. Provvedimenti costosissimi il “finto reddito di cittadinanza”  e la pidocchiosa  “quota cento” per le pensioni, voluti, imperiosamente, voluti dai due miracolati dal destino, per motivazioni autoreferenziali, senza i quali la plebaglia, che li ha votati, li lapiderebbe, elettoralmente, e, ancora una volta, 20 milioni di pensionati sono stati costretti a pagare di tasca propria (mentre salvini con la sua proverbiale faccia di bronzo in una intervista ha magnificato la manovra, da lui targata e dal suo sodale campano, come fatta col cuore, il loro cuore, e con i denari, che sarebbero stati messi nelle tasche degli italiani) essendo, ancora, stata traslata di 3 anni la “indicizzazione” delle loro pensioni. Di maio e salvini , dunque, in sicilia in elettoralistico aiuto e conforto degli abitanti delle zone, gravemente, colpite dal terremoto, ma non in civile giacca e cravatta, sebbene: il primo,” per scimmiottare il collega salvini”, incalza bertolaso, l’ex capo della “protezione civile”, indossando una maglietta con il “logo” della medesima (che bertolaso vanta di aver inventato e in una lettera aperta gli intima di “togliersi subito quella maglia” in quanto  l’attuale ministro dello sviluppo economico “non ha mai esitato di gettare fango sulla istituzione della quale oggi si ammanta”); il secondo, impettito, nella divisa della polizia che,certamente, non dovrebbe legare con i galeotti della curva milanista di “san siro”, con i quali salvini ha fraternizzato, “schampagnato” in occasione della festa in disonore della tifoseria milanista. Una domanda è ineludibile: il dicastero dell’interno è un’istituzione politica o militare. Se è un’istituzione politica, il titolare di esso non solo deve essere nel suo agire un politico,”sed etiam” apparire,nel volto e per gli indumenti che lo coprono, un politico. Invece, salvini appare, ostilmente, grugnitante, specie, con gli sfigati, gli ultimi, con i morti di fame, provenienti dalle regioni depauperate dal colonialismo e neocolonialismo occidentale e, immancabilmente, vestito da militare, con le mostrine da militare. E’ tale apparizione, miracolosa per gli idioti meridionali, che lo hanno votato e lo voteranno alle prossime tornate elettorali europee, una minaccia agli Uomini di Buona Volontà che, ancora, sopravvivono nell’italietta, di future non democratiche, militarizzazioni,da realizzare, quando diventerà capo del governo, marciando da milano a roma? Tenga a mente salvini, Scrive in un Post, Condiviso dal Dott. Francesco Natilla, Pietro Grasso, ex Presidente del Senato, che ”il Ministero dell’interno non è solo polizia, non è solo repressione, ma anche aiuto alle persone in difficoltà”.

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano


Pubblicato il 8 Gennaio 2019

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