Cronaca

Ulivi del Salento, menzogne e giochi sottili

Infuria la guerra intorno all’opportunità di abbattere gli ulivi del Salento colpiti dalla Xilella. L’ultima zuffa all’interno di questo conflitto, al quale non sono estranei menzogne e giochi sottili, si sta concentrando intorno ad un ulivo storico ancora in vita in località Cannatare, nelle campagne di Alliste, un paese di seimila anime del basso Salento. Il ‘gigante’ di Alliste sta morendo. Vista l’improduttività del ricorso ai ritrovati  moderni come insetticidi e sali minerali (argento, rame, alluminio, zinco, caolino…), ora si sta provando con un rimedio antico : l’innesto a gemma di altra varietà di oliva, nel caso in questione quella ‘leccina’, che già si è rivelata resistente alla Xilella. Basterà? Ad Alliste quell’albero è stato adottato a simbolo della lotta all’infausto batterio. L’idea del suo abbattimento toglie il fiato a tutti. E’ impensabile, dicono ad Alliste, che si possa usare la motosega a danno di una  creatura vegetale che forse ha visto Cristo crocifisso. Pare infatti che quest’albero abbia duemila anni. Sarà vero? La classifica stilata da GreenMe relativamente agli olivi secolari d’Italia non cita l’esemplare di Alliste. In vetta a questa graduatoria c’è una pianta che svetta a otto metri d’altezza (e ne misura dodici di circonferenza) nella campagne di Luras, in Sardegna ; avrebbe addirittura quattromila anni. L’olivo di Palombara Sabina (provincia di Roma) si stima abbia tremila anni. Quello di Vernole, ancora nel leccese, avrebbe 1400 anni (la sua circonferenza alla base misura quattordici metri). Ad un ulivo di Corato vengono attribuiti almeno sei secoli. Al quinto posto troviamo un’altra pianta salentina, quella di Borgagne, di cui non viene calcolata l’età. Ma a Borgagne ci tengono a precisare che quell’olivo è addirittura una delle piante più antiche del mondo, per cui risalirebbe a molto prima della nascita di Cristo… La consultazione di altre graduatorie potrebbe riservare ancorae sorprese. Queste discrepanze nascono infatti dall’obiettiva difficoltà di misurare con buona approssimazione l’età di un albero senza segarne il tronco (in questo caso basta contare il numero degli anelli di accrescimento : a ciascuno di essi corrisponde un anno di vita). Un metodo altrettanto affidabile ma ‘incruento’ è quello della datazione col metodo del carbonio-14 ; è tuttavia poco praticabile, necessitando di apparecchiature piuttosto costose. Esiste poi un metodo empirico di calcolo : misurata la circonferenza del tronco in centimetri, la si divide per 2,5 ; ai centimetri ottenuti corrispondono approssimativamente gli anni dell’albero. Tale calcolo, però, non tiene colto del fatto che per variabili diverse alcuni alberi crescono più rapidamente di altri.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 26 Giugno 2015

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