Cronaca

Una petizione per sospendere l’aumento dell’acqua

 

Dopo aver letto su tutti i giornali gli stipendi d’oro ai manager dell’Acquedotto
Pugliese, la Regione Puglia – Unico socio dello stesse Eap, Vendola
senza saper leggere  e scrivere, ha aumentato le tariffe dell’acqua,in questo
grave momento di crisi. I cittadini contribuenti non gradiscono, in quanto lui parla spesso con la sua filosofia  delle famiglie povere e svantaggiate (ora lo stiamo per essere tutti)  Inoltre,sulle nuove fatture che sta inviando sempre a questi cittadini contribuenti, poveri, indignati e indifesi, oltre agli aumenti delle
tariffe, Nichita il Rosso sta chiedendo per le seguenti quote. idrico terremotati – depurazione terremotati e fogna terremotati, il 5 per mille +Iva ,questo, su tutto il
consumo dei mc. dell’acqua, senza avvisare gli utenti e gli amministratori di
condominio. I quali, sia detto per inciso, devono a loro volta comunicare ai propri condomini  tali richieste,per poter a loro volta far fronte al pagamento delle fatture. Sui giornali locali, ma anche nazionali, si legge ogni santo giorno che sarà fatto uno sconto a circa 350mila famiglie disagiate  (utenti IACP,utenti comunali) di 50 litri al giorno che moltiplicati per  365 giorni assommano a circa  <18 mc: che a  0,65 cm il
mc gli utenti avranno un bonus di 12 euro all’anno, ripetiamo all’anno (1euro
al  mese) che grande sforzo. Ma anche l’approvvigionamento idrico per l’agricoltura, sia detto per inciso, rappresenta un problema da risolvere al più presto. “Il problema dell’approvigionamento idrico per l’agricoltura nella nostra regione è ormai una emergenza regionale che va affrontato e risolto al più presto.
I conti in rosso dei consorzi di bonifica e la situazione economica dell’ARIF, rischiano ancora una volta di pesare sugli agricoltori, sia per le tariffe, sia per la scarsa qualità del servizio offerto”. Lo afferma il Consigliere Regionale del PDL Michele Boccardi. “Occorre un piano industriale per il settore – prosegue l’esponente Regionale – che consenta, da un lato di diminuire le perdite, e dall’altro di garantire l’acqua a costi equi per il comparto”. “In sintesi – conclude Boccardi – i nostri agricoltori oggi vivono un doppio dramma o pagano bollette salate per la vetusità delle reti colabrodo, o non hanno accesso alla rete. Occorre, quindi,  investire nuove risorse per l’ampliamento della rete e la sostituzione delle vecchiecondotte, il tutto all’interno di un processo di efficientamento della gestione degli enti che governano la risorsa idrica per il settore”. Purtroppo, questa la realtà nuda e cruda, si continua ancora a ignorare i problemi dei cittadini contribuenti, che siano privati cittadini, agricoltori o commercianti, riuscendo però a nominare persone pensionate, con altro stipendio d’oro, beato lui. Da segnalare che i cittadini contribuenti di cui sopra, un po’ meno deboli, oppressi e indifesi, stanno per iniziare a raccogliere firme su firme per una petizione popolare. Lo scopo? La sospensione degli aumenti dell’acqua, inutile dirlo, no?

Francesco De Martino


Pubblicato il 27 Giugno 2013

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