Cultura e Spettacoli

Voce e cetra tradirono Evangelo

Nel passato precristiano Taranto fu culla di una ‘scuola musicale’ che, oltre a teorici della scienza armonica (Aristosseno, Filolao, Cleonide e Ippaso), partorì numerosi musici. Sei di questi sono passati alla storia : Clinia, Metone, Nicocle, Alessi, Eraclito ed Evangelo (di queste sei figure si occupa Anna Di Giglio in un brillante studio contenuto in ‘Puglia mitica’, a cura di F. De Martino, Levante 2012). A proposito del primo personaggio, Ateneo di Naucrati  racconta quanto segue : “Come tramanda Camaleonte Pontico, il pitagorico Clinia, un uomo che si distingueva per la vita morigerata, se qualche volta gli capitava di andare in collera prendeva la lira e si metteva a suonare ; a chi gliene chiedeva il motivo rispondeva : mi calmo”. Di Metone parla Dione Cassio : Volendo Metone dissuadere i concittadini dal muovere guerra a Roma, si coprì il capo di una ghirlanda e, danzando, accompagnato da una suonatrice di aulo (flauto a canne divergenti) e amici “festaioli”, si presentò in assemblea. Dopo aver coinvolto il pubblico nel canto e nel ballo, ne ottenne il silenzio. Potette allora aprire gli occhi ai tarantini dicendo che se il piacere del bere e del divertirsi era segno di libertà, bisognava pensare a non smarrire quella libertà divenendo schiavi dei romani per effetto di una guerra perduta. Pausania nel descrivere i più illustri luoghi eleusini ricorda la tomba di Nicocle, “il più famoso di tutti i citaredi”. Carete di Mitiline, nel descrivere le festa di nozze di Alessandro Magno con Statita figlia di Dario, annota la presenza del rapsodo Alessi e del citaredo Eraclito. Infine, Luciano di Samosata ricorda tale Evangelo, un altro citaredo ma di mediocre qualità e di cui mai si sarebbe conservata memoria se la sua vanità non gli avesse giocato un bel tiro in occasione dei Giochi Pitici. Precursori di quelli olimpici, questi giochi si disputavano ogni quattro anni al santuario di Apollo a Delfi e prevedevano anche competizioni per musicisti e poeti. Ebbene, Evangelo si presenta coperto di una veste in broccato d’oro, adorno di una corona d’alloro che al posto delle bacche ostenta smeraldi. Non meno sfarzosa la sua cetra, ornata da gemme e da mirabili intagli. Ma dopo aver abbagliato la platea cominciano subito i guai : tre corde dello strumento si rompono contemporaneamente. Non potendo più accompagnarsi con lo strumento, Evangelo si affida totalmente alla voce. Ma per la stizza  questa gli esce esile e stonata. Viene così superato dal concorrente successivo, Eumelo di Elea che si presenta con una vecchia cetra dai bischeri in legno e indosso una veste che con la corona non vale più di dieci dracme.

Italo Interesse


Pubblicato il 17 Maggio 2013

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