Cultura e Spettacoli

Davanzati, Arcivescovo polemico

Ci siamo occupati spesso di Grand Tour, il viaggio in voga tra il Settecento e l’Ottocento tra i giovani aristocratici del nord Europa, intrapreso a scopo formativo e che aveva sempre come meta le grandi città d’arte italiane, qualche volta non escludendo il nostro Mezzogiorno, come testimoniato dai preziosi diari di viaggio lasciati da Johann Hermann Von Riedesel, il quale fu in Puglia nel 1767, e di Janet Ross, prima donna straniera a mettere piede da noi nel 1888. Rare volte accadeva il contrario. Una di queste ebbe per protagonista un pugliese. Nel 1863, l’allora diciottenne Giuseppe Davanzati, facoltoso rampollo di una nobile famiglia barese di radice fiorentina ed avviato ad una fulgida carriera ecclesiastica (sarebbe stato nominato arcivescovo di Trani), intraprendeva un lunghissimo percorso che inizialmente lo portò a visitare lo Stato pontificio, la Toscana, Venezia, Milano, Torino, Ginevra e infine Parigi. La capitale francese sarà la residenza preferita di Davanzati per molti anni, “essendo molto innamorato delle maniere e de’ costumi de’ Francesi”, come scrisse in seguito. Da Parigi intraprese il pellegrinaggio a Santiago de Compostela. Colse così l’ opportunità di visitare anche Spagna e Portogallo. Ritornò in Italia passando per le Fiandre, i Paesi Bassi, la Germania e nuovamente Ginevra. Qui lo raggiunse una notizia importante : era diventato ancora più ricco per effetto di un lascito testamentario. Tornò allora a Parigi : questa volta lo scopo era raggiungere Londra e  conoscere la mente più brillante dell’epoca, Isaac Newton, ma il progetto fallì. Il futuro arcivescovo di Trani, allora, tornò in Italia, attraversando di nuovo le Fiandre, i Paesi Bassi e la Germania. Si fermò a Roma dove il 10 luglio 1692 conseguì il dottorato in Scienze Teologiche, completando in questo modo i suoi studi. Tanto viaggiare e conoscere gli aprì il pensiero, disponendolo in seguito ad un confronto sempre polemico e talora anche aspro col clero più retrivo. Le occasioni di contrasto si presentarono presto : Nel 1692 nominato tesoriere della Basilica di San Nicola a Bari(città dove era nato nel 1665), entrò in conflitto col disonesto (e invidioso) priore Pallavicini. Contrario allo spirito innovatore del nuovo tesoriere, Pallavicini l’aveva accusato di ammanchi. Davanzati venne convocato a Roma da papa Clemente XI, che però riconobbe subito la sua innocenza. Una volta nominato arcivescovo a Trani, nel 1717, Davanzati condannò subito alcune devozioni e pratiche che considerava superstiziose, motivo per il quale dovette affrontare la rivolta del clero locale che gli costò una convocazione a Roma da papa Benedetto XIII. Al ritorno da Roma, ancora vincitore, Davanzati intraprese una nuova battaglia, questa volta contro la formazione del clero nei seminari. Ritenendo che all’interno di questi “la gioventù fosse più esposta ad apprendere il male che il bene”, rifiutò per il suo intero mandato di istituire nuovi corsi, promuovendo, in verità con scarso successo, la formazione di una scuola pubblica nel Palazzo Arcivescovile. Un altro forte motivo si scontro lo ebbe con l’ordine francescano : Davanzati fece aprire un’inchiesta contro tale padre Maulano, accusato di comportamento ereticale nella confessione dei peccati. La reazione, pur viperina, dei francescani nulla potette contro la stima e l’amicizia personale che legava Davanzati al nuovo pontefice, Benedetto XIV. E ancora a Benedetto XIV l’Arcivescovo di Trani si rivolse per l’ennesimo motivo di attrito col clero e persino con la popolazione : questa volta si trattava di difendere (con una ‘Lettera sopra la riforme delle feste’) l’idea che il numero delle feste di precetto fosse immotivatamente alto, provocando danni all’economia locale e snaturando la stessa solennità delle feste. Insomma, Davanzati fu un personaggio scomodo. Ma non gliene si può fare una colpa : col pensiero era più avanti di un secolo. Non casualmente nutriva vivo interesse per la scienza. Famose sono rimasti alcuni suoi studi, come ‘Dissertazione sulle comete’ (1738), ‘Dissertazione sulla tarantola in Puglia’ (1740) e ‘Dissertazione sopra i vampiri’ (1739). Giuseppe Davanzati si spense a Trani nel 1755. – Nell’immagine, il Palazzo Arcivescovile di Trani.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 29 Agosto 2019

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