Cultura e Spettacoli

Al di là dell’archeologia del teatro

C’è stata una stagione del teatro che ha lasciato il segno più di quanto sia riuscito a qualunque altra stagione, inclusa la presente : Quella che si è affermata in Italia e in Francia tra la fine dell’Ottocento e l’ultimo dopoguerra. Dalla belle epoque  alle soglie della contestazione si sono consumati i giorni ruggenti del tabarin, del cafè chantant, del varietà, della rivista e dell’avanspettacolo. Giorni in cui si sono forgiate generazioni di teatranti rimaste irripetibili. Giorni che non possono più tornare. Farli rivivere però, almeno per lo spazio di uno spettacolo, può avere significato anche al di là dell’archeologia del teatro. Perché certe operazioni fanno riflettere sui molti perché del cattivo stato di salute del teatro contemporaneo. Una riflessione, questa, particolarmente trasversale a ‘Alla moda del varietà’, uno spettacolo di Uno&Trio (cioè Antonella Carone, Loris Leoci e Tony Marzolla) che domenica scorsa è andato in scena al Piccolo Teatro Eugenio D’Attoma nell’ambito di ‘Al Piccolo accadono grandi cose’, la stagione di prosa 2015-2016 alla quale collaborano le forze della Compagnia del Sole. Carone, Leoci e Marzolla fanno incursione in un repertorio sterminato. Al termine rovesciano il sacco e inventariano, selezionano, rimodulano, assemblano. Gag celebri, sketch e scenette passate alla storia trovano così giusta collocazione all’interno di un percorso che prende il via con Ninì Tirabusciò e che attraversando  Petrolini, il Trio Lescano, Nino Taranto, Renato Rascel e altri coevi talenti approda agli ultimi fuochi di un’era mitica, fuochi che si consumarono in bianco e nero sui palcoscenici della rampante RAI del boom economico (Walter Chiari, Bice Valori, il Quartetto Cetra, Ric e Gian, Giorgio Gaber…). Mettendo in mostra un trasformismo invidiabile gli assai bravi Carone, Leoci e Marzolla fanno somigliare ‘Alla moda del Varietà’ all’antico gioco del caleidoscopio, sicché sorprende costantemente questo vorticoso cambio di costumi, di registri vocali e di pensiero. Uno spettacolo come ci si aspettava dovesse essere : gaio, vario e scoppiettante. Hanno contribuito al successo Marinella Anaclerio (supervisione artistica e impianto scenico), Isabella Minafra (vocal coach, che firma anche gli arrangiamenti musicali con Loris Leoci) e Rosa Lorusso (costumi) ; produzione Compagnia del Sole. – Prossimo appuntamento di rassegna : sabato 13 e domenica 14 con ‘2 ma non 2 – O di uno o di nessuno’, dalla novella di Pirandello (Compagnia del Sole). Regia di Marinella Anaclerio ; con Antonella Carone, Simone Castano, Tony Marzolla e Dino Parrotta.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 28 Gennaio 2016

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