Cronaca

“Al nuovo governo chiediamo concretezza e credibilità”

“Al nuovo governo, qualunque esso sia, chiediamo concretezza e credibilità”: lo dice in questa intervista al Quotidiano il dottor Donato Notarangelo, Presidente del Giovani Industriali Bari Bat di Confindustria.

Presidente Notarangelo, che cosa invocate al governo che uscirà dalle urne, qualunque esso sia?

“Ovviamente noi non facciamo politica in senso partitico e non indichiamo preferenze. Da imprenditori chiediamo prima di ogni cosa concretezza nelle scelte, rapidità e soprattutto credibilità. Bisogna rispettare i tempi adeguati e fare presto, naturalmente bene. Non possiamo permetterci altre perdite di tempo in un momento tanto delicato e anche complesso. Non vogliamo slogan, ma cose fattibili, risultati”.

Quali?

“Intanto favorire il lavoro e in particolare aiutare i giovani a immettersi nel mondo del lavoro. Questo lo si può fare aiutando le imprese con agevolazioni fiscali e riduzione del costo del lavoro. Una politica simile favorirebbe  il rientro di tanti nostri ragazzi che sono all’ estero e fuori Italia mettono su imprese, visto che all’ estero spesso le condizioni sono migliori che qui. La fuga dei cervelli si arresta incentivando le politiche attive del lavoro”.

Perchè chiedete credibilità?

“La prima forma di credibilità deve essere in campo europeo. Non possiamo allontanarci dall’Europa e questa scelta deve essere centrale nel nuovo esecutivo in chiave macroeconomica”.

Necessari i conti in ordine?

“Sono basilari. Uno stato serio ha il dovere di mettere in sicurezza i propri conti evitando debito pubblico cattivo. In questo senso alcune proposte sentite durante la campagna elettorale mi lasciano poco tranquillo. Ho la sensazione che si giochi a chi la spara più grossa”.

Flat tax, che ne pensa?

“Ogni iniziativa che porta alla riduzione delle tasse per le imprese è ben vista. Ora bisogna vedere come la strutturano nel concreto per evitare che sia solo uno spot elettorale”.

Reddito di cittadinanza, che fare secondo lei?

“A mio avviso va rimodulato. Così come è, è solo uno strumento che scoraggia il lavoro, anzi è un incentivo a non lavorare. Infatti per tanti, e lo abbiamo visto nella ristorazione o nel settore alberghiero, è più comodo stare a casa e fare saltuari lavoretti a nero”.

Agenda Draghi?

“A mio avviso, specie in chiave europea, può essere ancora un elemento importante da seguire”.

Il Pnrr deve essere riscritto?

“Intanto bisogna fare di tutto per realizzarlo e metterlo in pratica con le riforme. Certamente tenuto conto di alcuni sviluppi internazionali, penso all’ aumento dei beni energetici e al costo dei materiali, qualche parte può essere rivista”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 2 Settembre 2022

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio