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Al Servizio Personale tornano in agenda le indennità ai dipendenti

Niente ancora di certo per i dipendenti regionali, soprattutto autisti e custodi,  dopo la decisione assunta un paio di mesi fa dell’amministrazione regionale di disapplicare le indennità del contratto integrativo decentrato sottoscritto nel 2008. Una decisione assunta con semplice determinazione dirigenziale il 20 marzo scorso dalla dirigente al Personale Domenica Gattulli che in sostanza significa per alcune categorie di dipendenti, come detto, la perdita secca in busta paga di somme che vanno dai trecento agli oltre mille euro, come nel caso degli autisti che scorazzano i vari assessori pugliesi. Una decisione che ha preso in contropiede tutti, sindacati su tutti, ignorando scadenze e termini imposti dall’ex Ministro Brunetta, almeno per quel che riguarda gli adeguamenti di quelle indennità che adesso si trovano al tavolo della concertazione per decidere come non far pesare troppo i tagli ai dipendenti. Specie dopo che i termini per fare le cose per bene sono scaduti improrogabilmente il 31 dicembre 2012 e negli uffici dell’assessorato al Personale e Risorse Umane di via Celso Ulpiani s’è deciso di agire non solo , come ha ironizzato qualcuno, ma aggrappandosi a determinazioni frettolose, che rischiavano di esplodere con tutto il loro fragore tagliando gli stipendi senza aver minimamente messo in conto l’idea di scegliere –per tempo e pacatamente, come accade nelle pubbliche amministrazioni …normali- la via del confronto con dipendenti, organizzazioni sindacali e parti sociali. Sicchè solo adesso, come conferma il sindacalista autonomo Carlo Cirasola, ci si incontra con dirigenti e colleghi sindacalisti per rendere meno scottante la patata bollente. In settimana è stato fissato l’ennesimo incontro attorno al tavolo a cui sono stati invitati i rappresentanti di Cgil (Dino Emanuele), Uil (Giacomo Depinto), Cisl (Susanna Armenio) e lo stesso Cirasola (Confsal-Dicapp) allo scopo di riguadagnare il tempo perduto e  discutere le voci che potranno essere riconosciute in busta paga a titolo di indennità a favore dei dipendenti regionali, limitando al massimo i tagli alla spesa collegati alla contrattazione decentrata e che prevede per il pubblico impiego, onerosi tagli stipendali. Carlo Cirasola, responsabile aziendale del sindacato autonomo , è stato il primissimo ad affrontare e criticare la responsabile del servizio Personale e area Organizzazione, l’avvocata Gattulli per aver adottato la determina dirigenziale n. 242 del 20 marzo. E cioè quella ‘incriminata’ con la quale si sono annullate -‘tout court’- tutte le indennità contrattuali ‘omnicomprensive’ previste dall’accordo ponte del 2010. Il tutto senza aver convocato e comunicato preventivamente ai sindacati le decisioni assunte negli uffici di via Celso Ulpiani, gettando nel panico centinaia di dipendenti regionali tra autisti, guardie giurate e funzionari come quelli amministrativi che percepiscono indennità come quella disagio, che può significa anche 500-800 euro annui in più in busta paga. Nel mirino dei sindacati, dunque, metodo e tempistica adottata dall’amministrazione, che, come sempre, ha preferito temporeggiare, se non eludere le questioni più spinose, come già accaduto per le tanto temute retrocessioni di centinaia di funzionari dopo la famigerata sentenza della Corte Suprema.

 

Francesco De Martino 

 


Pubblicato il 18 Giugno 2013

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