Cronaca

“Approfittare della crisi sanitaria per rilanciare i servizi ai cittadini”

Da un po’ di tempo parti sociali e rappresentanze sindacali sono scese in campo più decise per ottenere finalmente una revisione in meglio del trasporto pubblico locale in Puglia, su gomma e rotaia, soprattutto. Una riorganizzazione del Trasporto Pubblico Locale, dunque, incentrata sulla tutela di salute e sicurezza di lavoratori e collettività in tutte le fasi dell’attuale emergenza sanitaria è stata tematica molto dibattuta tra le varie parti politiche e sociali, appunto. L’Unione Sindacale di Base/Lavoro Privato torna dunque in tema dopo che il mese scorso aveva posto sul tavolo ipotesi di lavoro per rivedere e, anzi, rimodulare un servizio pubblico a disposizione delle fasce più deboli della popolazione che fa acqua da tutte le parti. Una delle azioni mitigative in grado di garantire il mantenimento del distanziamento sociale, così come disposto dall’Allegato 9 del recente DPCM 26 Aprile 2020, per l’Usb riguarda l’incremento della frequenza dei mezzi durante le fasce orarie di maggior a­ffluenza. Una buona norma che tra l’altro è stata più volte riportata nelle varie Ordinanze regionali riguardanti le varie riduzioni dei servizi. Ma nelle Ferrovie Appulo Lucane srl si continua a marciare nel verso opposto. I sindacalisti autonomi pugliesi ne sono convinti: <<Ad oggi, a Fase 2 inoltrata, si sta continuando a prediligere un esercizio ferroviario ridotto integrato dal servizio sostitutivo con autobus, mezzi meno prestanti in termini di spazi a bordo e sui quali potrebbe risultare più complessa la gestione del mantenimento delle distanze di sicurezza, ma che consentirebbe un minor impiego di risorse economiche e produttive. Prendiamo ad esempio la città di Matera, i cui collegamenti ferroviari con la città di Bari sono limitati a tre corse giornaliere rendendo le stazioni di Matera Centrale e Matera Villa Longo delle vere e proprie cattedrali nel deserto a fronte dei grandi investimenti erogati nel recente passato. E se si ritiene che tali misure siano conseguenti all’attuale minore affl­uenza, allora ci chiediamo come sarebbe possibile intercettare la domanda reale, se dapprima non si garantisce una maggior offerta? Così facendo si sta correndo soltanto il rischio di far disaffezionare la collettività all’uso del Trasporto Pubblico Locale, costringendola erroneamente a sobbarcarsi di spese maggiori per l’utilizzo dei propri mezzi di trasporto con congestione del traffico e minore sicurezza dovuti a spostamenti di massa>>. Il segretario dell’Unione Sindacale di Base, l’ex consigliere comunale e candidato-sindaco barese Sabino De Razza parla ancora più chiaro: <<A nostro avviso queste riduzioni dei servizi, che avevano ragion d’essere sia in relazione a quanto previsto dalle Ordinanze delle regioni Puglia e Basilicata, sia in seguito alla riduzione della domanda ed alle conseguenti perdite dei ricavi da traffico, allo stato attuale, considerate le misure economiche a sostegno del TPL varate dal Governo (nessuna riduzione dei corrispettivi ai sensi dell’art. 92 c. 4-bis D.L. 17 marzo 2020, n. 18 convertito con modificazioni dalla L. 24 aprile 2020, n. 27 e l’istituzione del Fondo di 500 milioni di euro per risarcire i mancati introiti previsto dall’art. 200 del Decreto Legge del 19 Maggio scorso) risultano del tutto ingiustificate e assumono la mera funzione di ulteriore strumento di profitto per le aziende, a discapito della tutela del Diritto alla Mobilità>>. Insomma, Unione Sindacale di Base – USB Lavoro Privato Puglia – ritiene che oramai è necessario ripristinare i servizi erogati dalle Ferrovie Appulo Lucane, rimodulandoli per soddisfare l’incremento della domanda, garantendo prima di tutto adeguati livelli di sicurezza e accessibilità.

Francesco De Martino


Pubblicato il 5 Giugno 2020

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