Cronaca

Assunzioni Arpal: “Prorogare i termini per pagare i debiti elettorali?’

Non si spengono le luci sull’agenzia del lavoro pugliese che vorrebbe incamerare più di duecento assunzioni con procedure offuscate da troppe ombre e affidata da Emiliano al commissario sempre più ‘straordinario’ Massimo Cassano. Ma andiamo per ordine e ripartiamo dall’attacco frontale di un altro gruppo politico, quello dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini, Francesco Ventola e Ignazio Zullo. I quali sul caso/Arpal hanno parlato abbastanza chiaro: “Non solo non si corregge, ma si persiste nell’errore, il che fa pensare che vi sia proprio la malafede alla base dell’ennesimo atto compiuto dal commissario straordinario illegittimo dell’Arpal Cassano”. Il problema sollevato dai Fratelli d’Italia, infatti, non era quello dei termini brevi dell’avviso per l’assunzione a tempo determinato (quindi altri precari) – tramite l’agenzia interinale JobItalia – di ben duecentotrentasei addetti ai Centri per l’Impiego, ma il bando in se stesso. Che avrebbe dovuto essere secondo gli oppositori ritirato immediatamente. Invece, cosa è accaduto?: il bando – in scadenza ieri, guarda caso – è stato prorogato di altri dieci giorni, illudendo altre persone in un momento già critico di per sé. Perché è esattamente questo il problema: mettere sul mercato del lavoro pugliese altri precari che entrano nella Pubblica Amministrazione e poi – giustamente o meno – vantano pretese di stabilizzazione, contravvenendo a un principio: nella PA si entra per concorso pubblico. “Questa identica operazione sul finire della passata legislatura l’avevamo fermata in Consiglio regionale almeno fino al 30 settembre, non solo perché il lavoro (precario e per pochi mesi) non diventasse merce di scambio in campagna elettorale, ma perché era stato bandito un concorso, anzi un mega-concorso dove sono arrivate migliaia e migliaia di domande. Ma i concorsi – in questo momento e speriamo non per molto tempo ancora – sono bloccati. Certo, tutto è bloccato –continuano i consiglieri di minoranza di via Giovanni Gentile – specie nella Pubblica Amministrazione (compresa quella regionale) si lavora in smart-working quindi la necessità di questa assunzione massiccia a cosa serve? A pensar male si direbbe: a pagare qualche debito elettorale? E al presidente Emiliano, prima ancora che al commissario Cassano, piove la richiesta di chiarimenti anche dell’acquisto di un immobile, operazione dei contorni tutti da chiarire: ne vogliamo parlare? La sensazione è che anche qui se ne vedranno delle belle…A questo punto un po’ di ‘rewind’ sul procedimento di assunzioni all’agenzia del lavoro pugliese non guasta: la delibera istitutiva risale a oltre un anno fa, ma quella attuativa arriva al 26 agosto scorso, cioè un mese prima dalle elezioni: ce n’era già abbastanza per gridare allo scandalo, ai pastrocchi a scopo pre-elettorale, specie quando, in piena campagna elettorale, fioccano concorsi, internalizzazioni e ‘task force’ per non scontentare nessuno. Se non ci fosse stato il Covid-19 in Puglia, si sarebbe votato a maggio 2020: la proroga del mandato a Emiliano avrebbe, quindi, dovuto già indurlo a non approvare atti che impegnano l’Ente Regione per il futuro, ma soprattutto a non utilizzare un tema ancora più sensibile, come quello del lavoro, per fare campagna elettorale. Fatto sta che “giostra elettorale” messa in piedi utilizzando anche il lavoro, come strumento di consenso, dal governatore uscente, non poteva mancare nella ‘Puglia Felix’ visto che da tempo, infatti, l’Agenzia regionale del Lavoro (Arpal) col suo commissario Massimo Cassano, capo di ‘Puglia Popolare’, stava allestendo una lista per Emiliano. E nel frattempo aveva già approvato un paio di determinazioni per assumere a tempo determinato centinaia di persone (parliamo di ben centoventi posti). E allo stesso tempo indetta una gara telematica per incaricare un’agenzia interinale dell’assunzione, appunto, per sei mesi di 236 addetti ai Centri per l’Impiego, per la modica cifra impegnata di circa sei milioni. Ben duecentotrentasei persone assunte per sei mesi senza partecipare ad alcuna selezione, per assistere i Centri per l’Impiego nelle pratiche del Reddito di Cittadinanza, che non sono stati aperti ieri. Le risorse sono state stanziate dal Governo già nel 2019 e guarda caso l’Arpal/Puglia si sveglia alla vigilia delle elezioni regionali, attraverso un’agenzia interinale – non con regolari procedure concorsuali – e solo per sei mesi vorrebbe assumere centinaia di persone. Ricapitolando: da un lato i bandi di concorso per lavoro a tempo determinato che chissà quando verranno espletati (anche perché nella pubblica amministrazione si lavora quasi tutti con i contratti di lavoro agile) e dall’altro una gara per 5milioni e 800mila euro per somministrazione di lavoro interinale per 236 persone. Uno scherzo da preti o, come dice qualcuno in regione giocando con le parole, una bella ‘cassanata’….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 14 Novembre 2020

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