Cronaca

Binari e crateri tra Bari, Ceglie e Valenzano, ma nessuno provvede….

Periferia sempre piu’ abbandonate a Bari, come capita tra Ceglie del Campo e Valenzano all’altezza del passaggio a livello gestito dalle Ferrovie Sud-Est, dov’è a rischio l’incolumità di autisti, motociclisti e ciclisti. Ed adesso c’è anche la richiesta di intervento ‘urgente’ da parte di Luigi Cipriani, segretario del Gruppo Indipendente Libertà, che ha denunciato le lamentele di alcuni cittadini residenti e non. I quali, a loro volta, denunciano <<…lo stato di pericolo esistente sulla strada Ceglie – Valenzano (territorio di pertinenza del Comune di Bari), a pochi metri dallo I.A.M., poiché sul tratto in questione, su cui insiste una linea ferrata con relativo passaggio a livello, sono presenti enormi buche (vere e proprie voragini…) che costituiscono un grave e continuo stato di pericolo per i soggetti che percorrono l’arteria>>. Queste buche, durante le ore diurne, costringono autisti, motociclisti e ciclisti ad improvvise e improprie ‘gimkame’ che, come si legge nella denuncia de Gruppo Indipendente/Libertà., possono determinare finanche incidenti mortali, tenuto conto che tali pericoli assumono maggior gravità nelle ore notturne e nelle giornate di pioggia. Cipriani alla sua denuncia ha allegato anche numerose foto che si riferiscono a questo benedetto passaggio a livello della strada che collega Ceglie del Campo di Bari a Valenzano. Come si evince dalle testimonianze dei cittadini/residenti, i fasci dei binari sono costellati da veri e propri crateri. Creteri o voragini, come le chiamano gli sfortunati costretti a passarvici, che costituiscono grave pericolo per le autovetture

In transito. Il guaio è che nonostante il problema sia stato sollevato da parecchio tempo, nessuno dai competenti uffici e servizi tecnici ha risposto al Gruppo Indipendente e a Luigi Cipriani, sia dal Comune di Bari che presso Ferrovie Sud Est, quest’ultimo ente di cui sarebbe la competenza. Insomma, ad oggi il problema persiste e tende aggravarsi: bisognerà per forza aspettare che ci scappi l’incididente o qualcosa di ancora peggio?

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 27 Maggio 2014

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