Cronaca

Bonus edilizi e strette… ma sono davvero sostegni?

Ha provocato una pioggia di proteste l’articolo 28 del decreto Sostegni/ter, che cambia di nuovo le regole sui bonus edilizi. In particolare, dal prossimo 7 febbraio il credito d’imposta previsto sulle agevolazioni per chi ristruttura e riqualifica dal punto di vista energetico gli immobili può essere ceduto (o richiesto come sconto in fattura) una sola volta. L’obiettivo della norma sarebbe quello di evitare il meccanismo, molto diffuso e perverso, dello scambio fatture per lavori mai eseguiti. Il vero problema è che le conseguenze sui cantieri avviati e in fase di programmazione saranno negative. A lanciare l’allarme Sebastiano Macinagrossa, presidente della confederazione Edili/Cna della Puglia, deluso proprio perchè, all’interno di un decreto che si chiama ‘sostegni’ è stato inserito un provvedimento che di sostegno non ha proprio nulla, sia per le imprese che per i cittadini. Insomma, a conti fatti la nuova stretta del Decreto ‘Sostegni-ter’ approvato dal C.d.M., dispone che a partire da poco meno di una settimana la cessione del credito di imposta dei bonus edilizi del decreto Rilancio debba avvenire una sola volta, al fine di reprimere speculazioni, abusi e irregolarità riscontrate negli ultimi mesi, ma questi episodi non dovrebbero proprio mettere in discussione chi ha ben operato attenendosi scrupolosamente alle indicazioni impartite dalle linee guida del Decreto Rilancio e dell’Agenzia delle Entrate. <<Nulla cambia per l’Impresa che applica lo sconto in fattura al committente, in quanto non percependo il corrispettivo a fronte della prestazione resa, lo recupera maturando un credito d’imposta verso l’erario, pari alla detrazione spettante al contribuente, che può utilizzarlo in compensazione o cederlo a terzi, una sola volta>>, spiega Macinagrossa. In ogni caso quell’articolo 28 del Decreto per gli addetti ai lavori e loro rappresentanti andrebbe senza dubbio modificato, come sostiene, appunto, la confederazione CNA nella lettera inviata al presidente del Consiglio Draghi e ai ministri competenti. Proprio per evitare continue incertezze normative e variazioni in materia edilizia che disorientano cittadini, imprenditori, tecnici e produttori dei materiali. Tutti quanti impossibilitati a organizzarsi e programmare il proprio lavoro. <<Basti pensare che tutto ciò comporta, come spesso accade, una dilagante speculazione e un aumento spropositato dei prezzi, non compensabili con il listino prezzi di riferimento. In merito alla Legge 77/2020, anche se alquanto farraginosa e complessa, si conviene che ha consentito la riqualificazione di numerosi edifici, di rilanciare l’economia, di ridurre i consumi energetici, ma ciò che è più importante, ha generato una spinta verso nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile, definendo un nuovo modello di società, proiettata a evitare il collasso dell’ecosistema coinvolgendo tutti, dalle aziende ai consumatori finali>>, si legge infine nella missiva già trasmessa dai rappresentanti degli edili pugliesi al Capo del Governo.

Francesco De Martino


Pubblicato il 2 Febbraio 2022

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio