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“Campus X”, arriva l’ultimatum: camere solo agli studenti…

Sembra proprio aver deciso di usare la mano pesante l’assessore alle Attività Economiche del Comune di Bari, Rocco De Franchi, nei confronti della società che gestisce le residenze universitarie camuffate da alberghi a tre o quattro stelle dove, a prezzi per niente abbordabili, soggiornano turisti, manager e imprenditori danarosi al posto dei poveri e sempre più squattrinati studenti universitari. Ieri pomeriggio, infatti, il direttore del Servizio Attività Economiche Nicola Marzulli, dopo aver terminato tutte le verifiche d’ufficio avviate prima dell’estate, ha firmato e notificato l’ordinanza con cui inibisce ai proprietari della residenza universitaria ‘Campus X’ di affittare ancora camere e alloggi a persone diverse che non siano, appunto, studenti universitari. Il provvedimento adottato dal Comune ha riguardato, come detto, le residenze universitarie, vincolate nella loro destinazione d’uso, ma utilizzate praticamente come alberghi, stando alle numerose denunce partite nei mesi scorsi, con capofila l’associazione più rappresentativa della categoria degli albergatori, Federalberghi di Bari/Bat. Che circa tre mesi fa sulla cittadella universitaria di via Amendola aveva già chiesto chiarimenti direttamente al sindaco Emiliano, tanto che lo stesso Emiliano, in attesa di verifiche, aveva sospeso la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia) in quanto l’intero complesso sarebbe stato costruito su un terreno la cui destinazione urbanistica era per strutture destinate a studenti universitari. Ma l’approfondimento degli uffici e servizi comunali, che può contare perfino su verbali redatti dalla Polizia Municipale che ha scoperto tra gli ospiti una mezza dozzina di giocatori del Bari Calcio, era partito da tempo, dopo una campagna pubblicitaria attraverso la diffusione di volantini e cartellonistica pubblicitaria nella quale il “Campus X” dichiarava di offrire agli studenti che intendono alloggiare a Bari i seguenti servizi: ampie stanze singole doppie, internet ristorante – bar sale incontri e centro sportivo. La tipologia di servizi offerti pareva in linea più con servizi di natura “alberghiera”, che diretta a studenti e personale docente a condizioni vantaggiose. Il problema è che, anche a seguito degli accertamenti svolti dall’ex Comandante della Polizia Municipale Marzulli, sembra che “Campus X” effettui un vero e proprio servizio d’Albergo, Ristorante e Fitness aperto al pubblico e quindi non solo a universitari alla ricerca di camere a prezzi concorrenziali. Insomma, a via Amendola opera una vera e propria struttura alberghiera aperta al pubblico, con la possibilità di pernottare al prezzo di circa 40-50 Euro a persona, utilizzando la zona fitness, piscina compresa e poter pranzare e cenare senza limitazione, con servizio, non di “mensa universitaria” come avrebbe dovuto essere, bensì di regolare ristorazione con servizio alla carta. In effetti la società proprietaria del “Campus x” sarebbe in possesso di una licenza per Hotel 3 stelle, dopo aver seguito l’iter edificatorio rilasciato con destinazione d’uso di alloggio per studenti e strutture annesse, ma sempre a carattere universitario. Ma non basta: l’area dove è sorta la struttura è così classificata dal Prg: area per attrezzature universitarie statali, nelle quali è ammessa la costruzione di attrezzature ed edifici per l’insegnamento, la ricerca, la residenza di docenti e di studenti, gli impianti sportivi nonché i relativi alloggi per la custodia ed  il servizio nel rispetto delle seguenti prescrizioni. Tutto più facile, dunque, aver usufruito di fondi pubblici per la realizzazione del Campus, così come di sgravi fiscali connessi alla natura e tipologia dei servizi offerti. Peraltro, collegandosi al sito web del “Campus X” è possibile rilevare che sono state siglate convenzione anche con il Comune di Bari per l’utilizzo della struttura, ivi compresa quello della piscina. Ed ora, se anche dopo la notifica dell’ordinanza che di fatto inibisce ogni attività diversa dall’ospitalità di natura studentesca, in via Amendola dovessero continuare ad esercitare attività alberghiera, da palazzo di Città potrebbero scattare provvedimenti ancora più pesanti, fino all’ordine perentorio di chiusura. E alla fine del caso potrebbe occuparsene anche l’Autorità Giudiziaria.

Francesco De Martino

 

 


Pubblicato il 2 Ottobre 2013

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