Cronaca

Comune, sempre più probabile il rimpasto di giunta

Le poltrone da occupare nella sala Massari a Palazzo di Città, durante le sedute di giunta, sono in tutto dodici, oltre quella del sindaco, ma quelle già disponibili ad essere assegnate, per completare il plenum dell’esecutivo barese, ora sono soltanto tre. Quella lasciata libera da Floriana Gallucci (Pd) al Patrimonio, da Giovanni Giannini (Pd) al Bilancio e quella dell’esterno Gianluca Paparesta al Marketing territoriale. Però, non è da escludere che il sindaco Michele Emiliano, oltre ad indicare i nomi per occupare le tre poltrone già liberatesi, decida anche di procedere ad un mini rimpasto di giunta, liberando altre poltrone occupate che potrebbero essere assegnate a nuovi nomi, sia per meglio stabilire il riequilibrio politico all’interno della coalizione di maggioranza, sia per liberarsi di assessori ormai zavorra, perché rappresentano forze politiche elettoralmente vanificatesi nella città di Bari alle ultima consultazione di febbraio. E, secondo questa ipotesi, tra i possibili assessori in bilico della giunta Emiliano ci sono sicuramente Filippo Barattolo dell’Udc e Mara Giampaolo dell’Idv. Il primo nome, oltre ad essere additato come uno tra i più assenteisti e scarsamente produttivi della squadra assessorile messa in campo dal sindaco Emiliano nel 2009, è rappresentativo di una forza politica, l’Udc per l’appunto, che alle politiche di febbraio scorso a Bari ha ottenuto una percentuale di consenso da prefisso telefonico, avendo riportato alla Camera poco più di 1600 voti di lista. Da considerare, inoltre, che lo scudo crociato nell’Aula “Dalfino” conta soltanto simbolicamente un consigliere, Giuseppe Margiotta, che da tempo ha dichiarato di non essere effettivamente un esponente organico all’Udc, ma soltanto alla maggioranza, perché di area socialista e, quindi, comunque espressione di centrosinistra. Il secondo nome in bilico, invece, pur essendo rappresentativa di una forza politica, l’Idv, che in consiglio è presente con due rappresentanti, Angelo Tommasicchio e Federico Pirro, non ha mai goduto del pieno sostegno del suo gruppo in quanto, come si ricorderà, nel 2009 era stata l’unica eletta della lista dell’Udc e successivamente aveva aderito al partito dipietrista verosimilmente su indicazione del sindaco, che poi l’ha chiamata in giunta a rappresentare quella stessa forza politica a cui aveva aderito dopo l’abbandono dello scudo crociato. Però, trattandosi di una donna chiamata in giunta nel febbraio del 2012 da Emiliano per coprire evidentemente la scarsa presenza di rappresentanza femminile, è possibile pure che il sindaco non la rimuova dall’incarico e la conservi nel ruolo di assessore al Decentramento fino alla scadenza naturale del mandato. Di contro va rilevato che Emiliano, se per problemi di quadratura politica nella maggioranza consigliare gli dovesse servire liberare la poltrona della Giampaolo, allora è pure possibile che tenga conto sia dei malumori del gruppo dell’Idv nei confronti del proprio assessore, sia del fatto che il partito dipietrista a Bari è ormai depotenziato ed alla fine, quindi, accontenti coloro che spingono per avere un nuovo volto sulla poltrona assessorile attualmente occupata dalla Giampaolo. Dunque, nell’attuale situazione politica di stallo al Comune di Bari, il sindaco Emiliano le uniche carte che avrebbe ancora da giocare in vista delle prossime elezioni, se vuole effettivamente evitare il rischio che in consiglio si verifichino nuovamente situazioni analoghe a quelle di qualche settimana fa, quando anche in seconda convocazione venne meno il numero legale, sono quelle delle poltrone assessorili da assegnare perché vuote e quelle attribuibili con un possibile mini rimpasto di giunta tra i nove nomi attualmente in carica. Una decisione che Emiliano non può certo più permettersi di rinviare e neppure di sbagliare nelle scelte, altrimenti rischierebbe non solo di proseguire con sedute di consiglio comunale che non si insediano più in prima convocazione ed in seconda perdono il numero legale, ma anche di non avere più neppure i numeri per poter approvare importanti delibere per l’amministrazione dell’Ente, come quelle dei bilanci di gestione o di assestamento. Per non parlare, poi, degli atti da sottoporre alla competenza del consiglio, ma che però interessano particolarmente e direttamente all’attività di amministrazione dell’esecutivo, come sono quelli in materia urbanistica. E, da non dimenticare, che in tale settore Emiliano vorrebbe forse concludere il suo secondo mandato proprio con l’approvazione il Piano urbanistico generale (Pug) che dovrà sostituire il vecchio Prg del compianto professor Ludovico Quaroni. Per questo è molto probabile che Emiliano per i nomi da portare in giunta si affidi ai metodi della vecchia politica e li scelga secondo logiche puramente spartitorie. C’è infatti solo da sperare che dal suo attuale esecutivo elimini almeno qualcuno dei nomi del tutto impresentabili e tra quelli nuovi scelga chi effettivamente è rappresentativo dell’elettorato barese e non solo dei salotti locali o di qualche leader romano da strapazzo.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 2 Ottobre 2013

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