Cronaca

Caro energia: la politica non può stare all’angolo, a guardare

Gli effetti della pandemia e la crisi che morde come non mai sulle nostre imprese continua a farsi sentire e le previsioni per la fine del 2022 non sono rassicuranti. Secondo gli ultimi ‘report’ in Italia, l’anno scorso le imprese in crisi finanziaria erano 10mila e cinquecento circa. Un numero che, secondo le previsioni, è destinato a raggiungere quota 12mila entro fine 2022. E allora, cosa fare per evitare il baratro, ben sapendo che quasi tutte le aziende sono fondate da un imprenditore che espande l’attività? “Per ora tante parole, buoni propositi, progetti, ma nulla di concreto. Non vi è sera che in talk show televisivo si parli di caro energia, di imprese in ginocchio, delle conseguenze della guerra in Ucraina, di razionamento, di ricette per il risparmio e potremmo stare ore qui a parlare di quante ne vengono dette”. Il Presidente dell’Unione Artigiani Italiani e delle PMI Gabriele Tullio inchioda la politica, chiamandola a mettere in pratica atti concreti su un aspetto che sta diventando di fondamentale importanza per la vita del Paese, quello del caro energia: “Cosa sta facendo realmente – domanda Tullio – per imprese e famiglie il Governo dei migliori? C’è un’inflazione a livelli stratosferici, con i prezzi al consumo che sembrano non trovare un punto di arresto e cosa vediamo fare dalla Banca Centrale Europea BCE? Aumentare i tassi dello 0,75%!”. Il Presidente UAI incalza: “Non sono un economista, e mi occupo solo di lavoro reale e di problemi delle imprese, e chiedo: ma se un’azienda è già in difficoltà per il caro energia e gli aumenti delle materie prime si vede aumentare dalla propria banca anche gli interessi sugli affidamenti e gli scoperti di conto, quale aiuto sta ricevendo dall’Europa? Insomma, il problema non è solo del mondo imprenditoriale ma anche per le famiglie che vedranno i loro mutui a tasso variabile lievitare e di conseguenza continueranno a perdere potere d’acquisto con i loro salari già bassi rispetto al resto d’ Europa. Bisogna solo augurarsi che il 25 settembre l’intero Paese trovi la forza di rinnovare la classe politica, in grado di capire le esigenze reali di famiglie e imprese grandi, piccole e medie.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 10 Settembre 2022

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