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Centrosinistra: il leader di Realtà Italia batte in ritirata

Dopo le violente polemiche dei giorni scorsi con il Primo cittadino barese, Antonio Decaro, batte in ritirata Giacomo Olivieri, leader e “padre padrone” della civica “Realtà Italia”, che aveva anche paventato la possibilità che il suo partito non fosse più organico alla maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco di Bari nell’aula “Dalfino” e che si sarebbe regolato di volta in volta sui provvedimenti da votare in consiglio comunale. Infatti, dopo aver lanciato la sfida al sindaco Decaro, il leader di Ri si è visto probabilmente costretto a rimangiarsi tutto ed a cambiare registro, poiché evidentemente neppure i 4 rappresentati al Comune della sua lista (Giuseppe Di Giorgio, Alessandra Anaclerio, Giuseppe Neviera e Vito Lacoppola), oltre al vice sindaco Vencenzo Brandi, erano disposti a seguirlo in un’avventura al buio, che di certo non avrebbe provocato alcun problema di numeri per il Primo cittadino ai fini della tenuta della maggioranza in consiglio comunale, visto che anche senza i 4 voti dei rappresentanti di Ri il centrosinistra barese potrebbe continuare a contare in Aula su una larga maggioranza di 22 esponenti a favore del sindaco Decaro, contro gli eventuali 14 contrari, se i 4 di Ri su talune delibere avessero unito il voto ai 10 esponenti di opposizione (2 del M5S + 8 delle varie sigle di centrodestra). Quindi, una ritirata strategica quella di Olivieri con Decaro, onde evitare di rimanere isolato nella sua presa di distanze da Decaro, oltre che dallo stesso gruppo consigliare di Ri al Comune di Bari che probabilmente si sarebbe pure sciolto come neve al sole, in quanto il sindaco avrebbe avuto gioco facile ad attrarre o nel proprio partito, il Pd, oppure in qualcuna delle civiche satelliti, ciascuno dei 4 referenti del partito di Olivieri in consiglio comunale. Per non parlare, poi, del vice sindaco Brandi che non avrebbe di sicuro messo a rischio la propria poltrona per assecondare i “capricci”, ma non solo politici, di Olivieri. Come si ricorderà, l’atteggiamento critico del leader di Ri nei confronti del sindaco Decaro è cominciato subito dopo che il Primo cittadino barese ha ordinato ai nuovi vertici della “Bari Multiservizi Spa” di rescindere il contratto di locazione da 120mila Euro l’anno, per una nuova sede della partecipata comunale al quartier San Paolo, risultata per altro – secondo i tecnici del Comune – neppure a norma nell’utilizzo per cui era stata locata con un provvedimento voluto e sottoscritto da Olivieri poco tempo prima della scadenza del suo mandato da presidente della Società di servizi vari interamente di proprietà del Comune di Bari, conferitogli a suo tempo dall’allora sindaco Michele Emiliano. Dopo le polemiche scoppiate sulla rescissione della locazione perorata da Olivieri se ne sono susseguite altre sempre inerenti la gestione della Multiservizi da parte del leader di Ri, fino a quelle di qualche giorno fa, quando Olivieri sui social aveva duramente attaccato il sindaco Decaro soprattutto per alcune scelte riguardanti l’Amtab, ossia la Società di trasporto pubblico barese che, come ha ricordato lo stesso Decaro in replica ad Olivieri, è stata fino a qualche tempo fa gestita da un presidente che era espressione proprio del partito di Olivieri. Ma il colpo finale lanciato dal sindaco Decaro nella polemica politica con Olivieri è stato sicuramente quello di aver parlato di “generali senza esercito” con evidente allusione alle paventate minacce politiche di Olivieri su una possibile frattura nel rapporto di Decaro con Ri. E non sarebbe neppure da escludere che il presidente di Ri abbia pure provato a dare ordine ad i “suoi” rappresentati di prendere le distanze da taluni provvedimenti che interessano al sindaco Decaro, ma verosimilmente gli sarà stato risposto picche. Per cui Olivieri si sarà visto costretto a correre ai ripari, chiedendo al Primo cittadino barese un chiarimento riconciliatore. E, infatti, la riconciliazione tra Decaro ed Olivieri almeno apparentemente c’è stata. Soltanto che per salvare la faccia in politica, come è noto, si usa per prassi e consuetudine parlare sempre di programmi e priorità da rispettare, sottacendo verosimilmente questioni ed interessi personali, che potrebbero essere invece il vero nodo da sciogliere ed intorno alle quali potrebbero essere sorti tutti i contrasti e le polemiche susseguitesi. Detto, fatto. La pace tra Decaro ed Olivieri è stata subordinata a “tre priorità” del programma di Ri: il decentramento, le periferie e l’ex ospedale militare “Bonomo”. “Chissà perché – si chiede qualche addetto ai lavori e bene informato dei fatti della politica barese  – di tali priorità del programma del suo partito il presidente di Ri si sia ricordato solo adesso”. Da non dimenticare, infatti, che l’amministrazione Decaro tra qualche mese entrerà già nel suo terzo anno di mandato e, soprattutto, il vice di Decaro è un uomo diretta espressione di Olivieri in primis, oltre che del suo partito. “Per cui – si chiede sempre lo stesso bene informato – a chi rivolge le sue critiche Olivieri, su priorità e programma insieme agli ultimatum, contro se stesso?”. Insomma, il sospetto è che il presidente di Ri ormai è a capo di un “esercito” che effettivamente al Comune di Bari non prende più ordini da lui. E l’annuncio di Olivieri a margine del “faccia a faccia” con il sindaco Decaro che Realtà Italia è “un partito che si presenterà con una sua lista alla Regione ed al Comune” sicuramente non spaventa più nessuno. Infatti, la possibilità di presentarsi con successo alla Regione autonomamente Ri l’ha già persa lo scorso anno, mentre quella di presentarsi alle prossime comunali baresi con il proprio simbolo non sarà di certo un problema. Anzi, è già accaduto alle amministrative del 2014. Solo che la prossima volta, visto come stanno andando le cose al Comune di Bari, per Ri si tratterà solo di vedere con quali “soldati” si dovrà presentare. Infatti, di ciò Olivieri dovrebbe preoccuparsi sin d’ora. E, forse, non poco!               

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 3 Marzo 2016

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