Cultura e Spettacoli

Collettiva-doc alla “Nuova Vernice”

 
Agli artisti, in passerella nella galleria “La Nuova Vernice” – di cui è direttore artistico il solerte e infaticabile maestro del colore Antonio Bibbò – è toccata più o meno, la stessa sorte del simpatico Gulliver, il celebre personaggio di Jonhatan Swift: un viaggio che si svolge nella terra di  Lilliput, un luogo dove tutti gli esseri umani sono piccoli quanto un soldo di cacio. Qualche visitatore, un tantino malizioso, avanza l’ipotesi che la decisione di dedicare una mostra al piccolo formato sia dovuta alle difficoltà dell’attuale momento economico, ma il maestro taglia corto precisando di aver organizzato più di sessanta edizioni del piccolo formato, che resta pertanto una delle precipue iniziative della “Nuova Vernice”. Menzionare tutti i partecipanti a questa cordata – complessivamente ne sono 38 –  sarebbe davvero un’impresa ardua. Ma noi ci proviamo lo stesso; e per non far torto a nessuno, li citeremo alla rinfusa. Cominciamo, ad esempio, con  alcune esordienti. Nicoletta Scaringi, ad esempio, in “Oltre il cemento”, si sofferma sul tema della distruzione del verde, mentre il ceramista Romano Denza punta le sue chances su una vera esplosione tra sprazzi di blu cobalto. Sulla terracotta si cimenta anche Vannina Grilli con un  Bacco rubicondo attorniato da pampini e grappoli d’uva; a sua volta Domenico Mazzilli  replica con una Venere che esce dalla spuma del mare. Due coniugi, inoltre, Elena Priore e Michele Pellegrino si contendono le luci della ribalta con le loro accattivanti “performances” pittoriche; ne approfittano subito  Pasquale Conserva per irretire l’inclito e l’incolto con il ritratto di una donna in vegliarda età e Rosa Bellantuono  con scorci paesaggistici e motivi floreali. Su quattro incantevoli mini-paesaggi pugliesi si sofferma anche Oronzo De Feo, allievo di Marzo, cui fa da contr’altare un’altra allieva, questa volta di Bibbò, Cristiana Grandolfo, che mira a valorizzare le bellezze naturali della Valle d’Itria.C’è poi un altro allievo, e poi collega, di Bibbò, Michele Martinelli, che con i suoi effervescenti strali satirici inneggia ai festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia, mentre lo scultore Tonino Losito polarizza l’attenzione con una ridda di pesci-angelo, seguito a ruota da Paolo Manzari, allievo di Bibbò e di Greco, che si cimenta con due amanti storici: Paolo e Francesca. E che dire di Maria Todaro alle prese con statuari cavalli in fuga di grande impatto, mentre Anna De Palma c’invita a godere un’ora di relax nel suo campo di papaveri.A questo punto è più che gradito l’intermezzo di Bianca Sallustio con le sue danzatrici del ventre, subito fronteggiato dal paesaggio di taglio informale di Fioravante Cerra. I motivi floreali dalle “nuances” dell’arcobaleno sono il piatto forte di Maria Luisa Sabato e di Maria De Pasquale, cui fanno da contrappunto le nature morte con bricco d’acciaio di Ariana Costantino. Sui doni natalizi punta l’accento Rossella Andriani proponendo un paio di capponi; e, per… digerire l’offerta, ci fa sostare in un paesaggio boschivo. E Anna Passarella? Non si lascia scoraggiare affatto da tanta concorrenza sciorinando tutte le sue delicate “performances”. E sulla stessa lunghezza d’onda si muovono sia  Pasquale Del Carmelo che Guido Montemurro. Angela De Tommasi ci regala gli ultimi retaggi di un’estate armoniosa con un ombrellone al sole su un arenile deserto; e così Pierpaoli che fa sempre centro con le sue insolite scorribande nel mondo dell’arte.  A loro volta Licia Boccadoro rappresenta un uccello in volo tra bagliori rosso-amaranto e Mario Gramegna debutta nell’astratto con colori vivi e sensuali.E quanti ammiccanti e suadenti inviti da altri artisti: Antonio Laurelli che supera se stesso con un suggestivo notturno; Katherine L. Wright ci sorprende con un acquerello d’alto lignaggio; Grazia Lops con una natura morta incentrata su pere; e sullo stesso tema si misura anche il maestro Umberto Marzo con sorprendenti effetti. E ancora: Annamaria Colasuonno con eteree danzatrici in volo; Enzo Vitale con suggestive incursioni nel floreale; Lucia Petruzzi con un paesaggio lacustre dai bagliori iridescenti.  Opere piccole sì, ma tutte in grado di superare anche le difficili forche caudine di un maestro rigoroso, quale è Antonio Bibbò. Che offre un esempio tangibile della sua arte sublime con una deliziosa fanciulla in fiore in… bronzo. (v.c.)

 
 
 
 
 


Pubblicato il 20 Dicembre 2011

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