Primo Piano

Dalla Provincia di Bari uno sguardo a futuro e ambiente

Ormai è chiaro e non ci vuole poi molto a capirlo: caldo e periodo festivo col mese di Agosto appena cominciato creano desolazione anche a via Spalato, nel Palazzo della Provincia di Bari. Oltre che nelle strade, ovviamente, dove però non s’aggirano amministratori ben retribuiti. E così, quando si tratta di discutere e approvare progetti per garantire un futuro migliore al Sud Italia e alla nostra città, i “solerti” consiglieri provinciali (…e non solo) preferiscono le vacanze. Il progetto “ Rete Siti UNESCO “ , in discussione in seconda convocazione ieri nell’Aula Consiliare della Provincia, è studiato per  mettere a punto un modello di intervento volto a valorizzare il Sud, con particolare attenzione ai territori che aderiscono all’Associazione Province Unesco Sud Italia. L’obiettivo è accrescere i flussi turistici e far conoscere il patrimonio culturale della Regione. Le quattro fasi previste, previa approvazione, comprendono la realizzazione effettiva del progetto, la comunicazione delle informazioni e la creazione di un portale Unesco con finalità lo sviluppo del circuito culturale come strumento di costruzione di una identità turistica  ben salda. Questo sulla carta. La necessità di dare solido impulso a iniziative di questo tipo è un bisogno che il territorio pugliese e chi lo governa non dovrebbe ignorarlo. Si è discusso tanto a riguardo al primo piano del Palazzo Provinciale, cercando soluzioni adeguate affinché lo stivale italiano possa essere effettivamente meta di turisti e curiosi. Passeggiando per il centro cittadino non si può fare a meno di notare la quantità di visitatori che si aggirano, il più delle volte, in strade semi deserte con esercizi chiusi. Proprio nel fine settimana magari, momento in cui ci sarebbe bisogno di creare movimento e di assicurare una piacevole permanenza a chi passa per la prima volta da questa città. Quale immagine abbiamo fornito fino ad ora? Disorganizzazione e lamentele, un lungomare non perfettamente in grado di ospitare turisti, infrastrutture inadeguate ed infine un centro storico in mezzo a mille polemiche. Forse, il beneficio del dubbio lo concediamo, qualcosa si è mosso. Forse, la Provincia ed il Comune hanno capito che il nostro territorio può ( e deve ) essere valorizzato maggiormente. Sicuramente ne abbiamo le possibilità e le gettiamo negli infiniti tempi d’attesa dell burocrazia. Nella stessa direzione verte l’adesione al “ Patto dei Sindaci”, discusso in aula. Premesso che l’Unione Europea  ha adottato il 9 Marzo 2007 il documento “Energia per un mondo che cambia”, impegnandosi unilateralmente a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 20% entro il 2020 ed aumentando nel contempo del 20% il livello di efficienza  energetica e del 20% la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile sul totale del mix energetico, l’obiettivo è andare oltre quanto prefissato per l’UE al 2020, riducendo le emissioni di CO2 nelle rispettive città di oltre il 20% attraverso l’attuazione di un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile. Ogni territorio nazionale si dovrà perciò impegnare a condividere con i cittadini il piano di sviluppo previsto e presentarne rapporto ogni due anni. Inutile ribadire la necessità anche di questa iniziativa nella nostra “piccola” realtà locale. La speranza, come nella maggior parte dei casi, è che il progetto venga attuato in primo luogo dai cittadini, magari con maggior zelo rispetto alla circolazione di veicoli con targhe alterne di qualche anno fa…Approvata infine, non senza i soliti distinguo, la costruzione di nuove strade nei pressi dei territori di Grumo Appula e Poggiorsini, con relativa acquisizione al Demanio Provinciale. Le carte in tavola insomma ci sono tutte: Comune e Provincia hanno presentato diversi progetti nel corso di questi mesi per riqualificare Bari e dintorni: il lungomare, Piazza del Ferrarese, il miglioramento del “waterfront” di  San Girolamo o a Torre Quetta,  la ristrutturazione degli edifici scolastici per garantire maggiore sicurezza ed infine l’accessibilità ad una rete gratuita al Parco “2 Giugno”. Solo per citarne alcuni s’intende. Ora non resta che aspettare e sperare che le promesse vengano mantenute e non facciano la fine delle strade baresi, che gli amministrati vorrebbero solide e sicure non solo d’estate, quando fa caldo.
Davide Antonacci
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 4 Agosto 2011

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