Cronaca

Due anni di occasioni perse per l’Agricoltura pugliese

 

Due anni di occasioni mancate o, forse meglio, persi per l’Agricoltura pugliese che, da quando la guida della Regione è passata nelle mani del successore di Nichi Vendola (Sel), ossia il governatore Michele Emiliano (Pd), lamenta l’assoluta mancanza di una strategia condivisa con le Organizzazioni professionali del settore. A denunciare con forza tale situazione è il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, che con una recente nota lamenta le disfunzioni della Regione Puglia nei confronti degli agricoltori pugliesi. Infatti, il massimo esponente pugliese di Coldiretti ha affermato: “Dal Psr (ndr – Piano di sviluppo rurale), alla semplificazione, dalla gestione dell’acqua alla fauna selvatica, gli agricoltori pugliesi aspettano provvedimenti e sostegni finanziari di cui non si ha certezza alcuna”. E, continuando, ha aggiunto: “Basti pensare che cinquemila giovani aspettano da un anno, che sia finalmente attivo il portale per presentare le domande di primo insediamento per 40milioni di Euro”. Dotazione finanziaria, questa, – ha precisato Cantele – assegnata ad un Bando aperto nel lontano luglio 2016, spiegando pure che “il mancato funzionamento del portale inibisce l’inserimento dei business plan anche su altri bandi”. Gravissimo, secondo il presidente di Coldiretti Puglia, è anche il ritardo accumulato sul fronte della semplificazione in agricoltura. Infatti, ha poi spiegato lo stesso Cantele, “la burocrazia fa perdere fino a 100 giorni di lavoro all’anno che vengono sottratte all’attività degli agricoltori in un difficile momento di crisi”. “Eppure – ironizza il rappresentante dell’importante Organizzazione agricola – il provvedimento ‘azzera burocrazia’ è stato approvato con delibera di Giunta regionale n. 243 nel lontano 18 febbraio del 2013”. Ma purtroppo, ha commentato ancora Cantele, a distanza di 4 anni non sono state ancora scritte le determine di attuazione, tranne una che è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale e frettolosamente ritirata. Intanto, gli agricoltori sono in balia di cinghiali e predoni, in un clima da far west per l’assenza di sicurezza e presidio delle aree rurali”. Il resoconto del mancato ascolto del territorio – secondo Coldiretti Puglia – attiene anche altre spinose questioni che sono emerse nel corso di una Giunta d’urgenza dei Presidenti provinciali di Coldiretti della Puglia durante la quale è stata esaminata l’attuale situazione del settore agricolo locale.

Il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, ha lamentato invece l’inascoltata richiesta da parte della Regione della convocazione del tavolo di filiera lattiero-casearia. Richiesta, ha sottolineata Corsetti, necessitata dall’attuale situazione di mercato del latte in Puglia alla luce dell’entrata in vigore del Decreto sull’etichettatura obbligatoria, che impone alla Regione, per il comparto, scelte chiare sotto svariati aspetti, a cominciare dal “sostegno ai sistemi produttivi e della trasformazione in termini promozionali e, più in particolare, in termini di programmazione di fondi pubblici, che debbono – sempre secondo Coldiretti Puglia – concentrarsi su aziende e filiere che esaltino il valore del Made in Puglia”. “Caduto nel dimenticatoio – ha ricordato inoltre Corsetti – anche il tavolo cerealicolo, che si è riunito su nostra sollecitazione l’anno scorso solo una volta, in occasione della ‘guerra del grano’. Altrettanto pericolosa la mancata offensiva, aldilà dei rapporti di collaborazione con il Commissario dei Consorzi di bonifica, che doveva essere già stata organizzata per la governance dell’acqua in Puglia  tra Consorzi, Arif e Aqp, con lo spauracchio della gestione pubblica che, oltre ad aggravare i costi a carico degli agricoltori del 10%, non potrà sfruttare appieno i finanziamenti pubblici messi a disposizione dai Piani Nazionali”. Da ultimo, ma non certo perché ultimo, è anche il problema per Coldiretti Puglia dell’intera normativa regionale in materia agricola, attualmente dispersa in numerose leggi e norme – e altre ancora sono in discussione su agricoltura sociale, consumo del suolo ecc.. – che non riescono a dare un quadro organico delle problematiche e delle necessità dell’intero comparto. Anzi, in alcune sue parti, le norma attuali rischiano di essere generiche, incomplete e, a volte, contraddittorie. Per questo – si ricorda nella nota – Coldiretti Puglia aveva proposto un corpo normativo di riordino che riuscisse a porre tutte le esigenze del mondo agricolo in un unico disegno compatto e coerente, in grado di essere base certa del corpo normativo per l’agricoltura e l’agroindustria regionale. Ma anche su questo la Regione a guida Emiliano è evidentemente ferma, per cui Coldiretti Puglia lamenta il “mancato ascolto” dei territori e delle rappresentanze di categoria da parte del presidente della Regione Puglia e del suo assessore al ramo. E dire che Emiliano nel 2004, quando inizio la sua carriera politica con la candidatura a sindaco di Bari, del “metodo dell’ascolto” dei cittadini fece la sua principale bandiera propagandistico-elettorale, salvo poi dimenticarsene dopo l’avvenuta elezione. E questa non è affatto “leggenda”, ma storia che continua a ripetersi. A Bari come in Puglia.  

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 6 Giugno 2017

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio