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Libertà: ascensore guasto e il centro sociale diventa ‘off limits’

Agli anziani baresi che risiedono al Libertà, da più di dieci giorni, è praticamente interdetto il centro sociale del quartiere. E così, senza tanti proclami, la Città dei Grandi, della Finanza creativa e del G7, la Città dei Giochi del Mediterraneo ’87 dove nessuno era straniero e si costruivano decine di impianti sportivi, si frantuma in mille pezzi. <>, è la domanda semplice semplice che Luigi e Michele Cipriani del Movimento “Riprendiamoci il Futuro” pongono, denunciando l’ennesimo disinteresse perpetrato dall’Amministrazione Comunale nei confronti di deboli e anziani del quartiere Libertà. E adesso andiamo ai fatti, nudi e crudi. A seguito delle proteste dei frequentatori del centro sociale, i due rappresentanti del movimento fanno sapere che l’unico ascensore del centro-anziani, ubicato presso l’ex ospedale dei bambini (accesso da Via Garruba) risulta in avaria. E per capire che non sono invenzioni o forzature, basta vedere le foto a corredo. <>, taglia corto Gino Cipriani, deciso ad appurare responsabilità e ritardi, prima di capire a chi tocca riattivare l’elevatore che per adesso, non funzionando, impedisce agli anziani di trascorrere qualche ora lontani da tristezza e solitudine. E infatti, sempre alla luce di quanto denunciato, si apprende che la frequentazione del centro si è fortemente contratta rispetto al suo solito negli ultimi giorni. E quei pochi che resistono, sono invece costretti, loro malgrado, allo sforzo della salita e della discesa dalle scale. Per questo motivo e a tutela della dignità e della salute dei nostri anziani, Cipriani padre e figlio hanno chiesto “un immediato intervento di riparazione che rimuova definitivamente questa sopravvenuta “barriera architettonica”. E così, diamolo, scatta daccapo l’ora ‘X’ a favore dei residenti più canuti, frequentatori del centro, per denunciare l’ultima “vistosa indifferenza” che questa amministrazione riserva. Si parla tanto di apertura ai ceti deboli, di solidarietà, eppure in questa Città esistono ancora tanti anziani trattati in modo vile. Sono trascorsi otto anni da quando era sempre Cipriani a metterlo nero su bianco, in una lettera inviata all’assessore comunale alla Solidarietà Sociale Ludovico Abbaticchio. Nell’aprile 2009 era stata una petizione di oltre sessanta frequentatori del centro anziani – Libertà –  di Via Garruba a far scoppiare la guerra dei capelli d’argento. Nella petizione si denunciavano le gravi carenze esistenti presso il centro dove non funzionava l’impianto di aerazione (caldo – freddo). “Si domanda come può essere possibile che, un impianto indispensabile alla salute dei frequentatori da tanto tempo non funzioni: cosa ha fatto, da giugno scorso, l’Amministrazione Comunale per risolvere il problema?”, si chiedeva allora Cipriani nella missiva giunta anche sul tavolo di assessore ai Lavori Pubblici e capi-ripartizione del Comune. Adesso bisogna ricordare che il centro sociale è un luogo frequentato da ultra sessantacinquenni che sono “costretti” a subire situazioni al limite della sopportazione fisica, tenuto conto che, da un lato, allora i locali si erano trasformati in una vera e propria “sauna” e, dall’altro, durante l’inverno, in celle “frigorifero”. Ma torniamo al presente e cioè alle promesse dell’anno scorso dell’assessora ai Servizi Sociali Bottalico che aveva promesso di dare avvio, per la prima volta, ad azioni sperimentali come ad esempio i Caffè Alzheimer, luoghi informali in cui gli anziani, in compagnia di familiari o volontari, o l’Emporio della terza età, dove scambiare oggetti e supporti domestici. O ancora la Casa della prevenzione, spazio di orientamento socio-sanitario dove dialogare con esperti e medici. <>, giurava non molto tempo fa Francesca Bottalico. Per adesso basterebbe rimettere in movimento un ascensore, in via Garruba, che salga e scenda come prima…facile facile!

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 6 Giugno 2017

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