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Emergenza abitativa: in compenso c’è la cabina di regia

 

Emergenza abitativa, la guerra continua per debellarla: si è insediata l’atro ieri mattina la cabina di regia prevista  dal “Protocollo d’intesa  per la Programmazione di interventi e l’adozione di misure urgenti per fronteggiare l’emergenza abitativa “. Il documento era stato  sottoscritto poco meno di due mesi fa e precisamente il 17 maggio  con  ANCI Puglia, sindacati e Sicet Puglia con Assocasa Puglia. “ Il perdurare della crisi economica e sociale – ha spiegato l’ex dirigente comunale barese e assessore alla Pianificazione territoriale, Annamaria Curcuruto – coinvolge sempre di più nuclei familiari che risiedono soprattutto in abitazioni  in affitto. Dare risposte diventa quindi una necessità sempre più urgente. Gli Uffici hanno predisposto la delibera di riparto per i contributi 2014 che, essendo già stata condivisa dalle parti sociali, verrà a breve sottoposta all’esame della Giunta. “Come negli anni precedenti- ha detto ancora l’assessore- anche quest’anno è presente una premialità per i Comuni cofinanziatori e la possibilità di destinare parte della stessa premialità, alla costituzione di Agenzie per la casa, tema questo, sul quale cercheremo con forza la massima disponibilità dei Comuni.” Tra  gli scopi principali  della Cabina di Regia: il concetto della continuità politica che si traduce in continuità economica, al fine anche di assicurare la disponibilità finanziaria per gli anni a venire e l’emergenza abitativa come uno degli aspetti  del  welfare, ma centrale e deve rappresentare un punto  strategico nelle politiche programmatorie della Regione Puglia. La Cabina di Regia, dunque, nelle intenzioni degli amministratori sarà <<….protagonista e promotrice  di  un’ idea di tutela complessiva  delle famiglie meno abbienti, attraverso scelte collegate tra loro in una rete integrata di interventi che  coinvolge ogni aspetto del vivere>>. Belle parole. In tal senso, l’organismo chiede di conoscere e valutare anche le interazioni con gli altri  finanziamenti messi  in campo per l’inclusione sociale. Il guaio è che, nonostante cabine e cabinati -…si fa per dire!- fa sempre più paura l’emergenza abitativa in Puglia e nel capoluogo in particolare. Specie dopo che è stato presentato a Roma un rapporto sulla condizione abitativa delle famiglie italiane in affitto (con la Caritas in prima fila) all’inizio dell’anno, con lo scopo di rilevare e approfondire la presenza di vecchi e nuovi fenomeni di disagio abitativo. A questo punto bisogna ricordare che disagio abitativo e problema casa vanno di pari passo quasi sempre, dramma vissuto anche a Bari da sempre più famiglie: il difficile accesso alla casa e l’impossibilità di condurre la propria esistenza in condizioni abitative dignitose, rappresenta uno tra i problemi più gravi, causa di sempre maggiore esclusione sociale. Sempre di più, i costi dell’abitare incidono pesantemente nella gerarchia dei consumi delle famiglie, soprattutto quelle con reddito medio-basso, determinando rilevanti problemi economici e rappresentando un vero e proprio freno per la crescita del Paese. Il problema della mancanza e dell’inadeguatezza degli alloggi si è aggravato anche a causa della mancanza di risorse destinate all’edilizia residenziale pubblica: non dimentichiamo che l’Italia è terz’ultima in Europa in termini di peso delle abitazioni sociali sul patrimonio abitativo, superata soltanto da Portogallo e Spagna. E quest’anno, nonostante le promesse e gli impegni sventolati da mesi, non sono stati ancora pubblicati i bandi per i contributi destinati ai canoni alloggiativi 2014, sempre per combattere –ma un po’ più concretamente- l’emergenza abitativa.

 

Francesco De Martino

 

 

 


Pubblicato il 9 Luglio 2016

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