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Ex gasometro, che ci fa la stazione di servizio in mezzo alla bonifica?

 
 
Serbatoi e depositi interrati di benzina in una zona a rischio che, dopo anni e anni, vanno via e altri nuovi di zecca che arrivano, al loro posto. I residenti di Corso Mazzini e dintorni, vicino all’area ex Gazometro, non sanno se rivolgersi al Sindaco, ai magistrati o allo psicanalista, dopo aver saputo che proprio dove -da qualche settimana- è cominciata la bonifica più costosa, difficile e complessa della Città, Comune e Regione hanno dato licenze, autorizzazioni e permessi per riaprire un vecchio distributore di benzina. Una stazione Agip riaprirà le sue pompe in pieno centro cittadino, dunque, proprio dove i depositi di carburanti -da sempre- hanno costituito una minaccia permanente, avendo inquinato anche la falsa acquifera dell’intera zona. E i residenti sono arrabbiatissimi, preparano petizioni e chiedono lumi al Comune dove però, per ora, nessuno osa sbilanciarsi o dice di sapere niente. Di certo l’amministrazione da qualche mese ha finalmente firmato il contratto per l’affidamento dei lavori di bonifica dell’ex Gasometro di corso Mazzini. All’associazione temporanea di imprese aggiudicataria dell’appalto formata da’ Unieco’ da Reggio Emilia con ‘Trasporti Vecchi-Zironi srl’, ‘Geostream srl’ e ‘Geos environment’ spetta il compito di concludere in tempo le operazioni di risanamento e riqualificazione dell’area estesa di circa due ettari nel quartiere Libertà. Al netto del ribasso d’asta, i lavori sono stati aggiudicati per un importo di poco inferiore ai 6 milioni di euro, ma assieme alle ruspe dell’ex Gazometro, da qualche giorno sono entrate in funzione anche quelle per la nuova stazione di servizio. Che non si capisce coma abbia avuto la licenza, visto che le normative in vigore da anni vietano di aprirle all’interno dei centri abitati. L’area dell’ex Gasometro -l’impianto dismesso intorno alla metà degli anni Ottanta – occupa un’estensione di oltre 13 mila metri quadrati nel pieno centro urbano di Bari. Nel 2001, come si ricorderà, l’ Amministrazione di Cagno Abbrescia avviò un intervento di caratterizzazione in vista della realizzazione del progetto di una nuova sede degli uffici comunali da costruire proprio su quel suolo. Il terreno inquinato – circa 6.000 mq – verrà rimosso fino ad un metro di profondità. I lavori di scavo e smaltimento stanno avvenendo in sicurezza sotto un tendone di copertura e inoltre, per tutta la durata del cantiere, dovrebbe essere assicurato un monitoraggio ambientale continuo, mentre in profondità il terreno verrà  “depurato” e poi racchiuso in contenitori stagni. Il tempo stimato dall’equipe torinese della “Golder” per queste operazioni è di circa sei mesi: dopodiche sarà  possibile realizzare il famoso parco e perfino degli impianti sportivi per il quartiere. Ma di quell’impianto di benzina nessuno aveva parlato mai….
 
Francesco De Martino
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 16 Dicembre 2011

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