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Frenata la rincorsa dei precari: per ora la graduatoria, l’anno venturo si vedrà…

E’ stato pubblicato ieri sul sito istituzionale dell’Ente l’avviso per l’acquisizione dei ‘curricula’ dei trecentosettantanove impiegati e funzionari a tempo determinato in servizio presso la Regione Puglia. Un altro passo sul sentiero ancora impervio della stabilizzazione del personale precario, croce e delizia del governatore fin dalla sua elezione, poco meno di dieci anni fa in Puglia. Stabilizzazioni, assunzioni e progressioni verticali di carriera, dunque, avanti ancora piano, nella Regione che non ha fatto i conti con lo sfaldamento degli enti provinciali e una crisi dagli esiti sempre meno prevedibili. E così, tra rinvii e aggiornamenti, la discussione sulla stabilizzazione dei magnifici 379 comicia, rallenta e poi si ferma, per riprendere e poi rallentare….da mesi e mesi. Per vedere seduti attorno al tavolo sindacati e rappresentanti della stessa Regione, tanto per dirne un’altra, c’è voluto quasi un anno arrivando a decidere infine di stilare almeno una graduatoria tra gli aventi diritto all’assunzione a tempo determinato, quanti mesi ci vorranno ancora? E per sistemare la quanto mai spinosa faccenda che interessa ben più, dei circa quattrocento dipendenti a tempo determinato? Di sicuro, vista e considerata la materia ostica e spinosa, all’assessore pugliese al Lavoro e Risorse Umane gli è passato da tempo il sorriso stampato sulla faccia, senza contare che a mettergli il bastone tra le ruote nelle trattative a singhiozzo per firmare gli accordi buoni per tutti è proprio quella Cgil (ora più che mai in un mare di guai tra dimissioni, scandali, soprusi e sopercherie….) di cui lo stesso Leo Caroli è dirigente nel comparto Flai/Forestali. Ma andiamo per ordine e ricapitoliamo brevemente qualche punto fermo di una vertenza che coinvolge e interessa in prima persona diverse centinaia di dipendenti regionali in Puglia, di ogni ordine e grado. Prima di tutto bisogna dire che, a scanso di equivoci, prima dell’anno prossimo, stante le elezioni fissate appunto a maggio e i conti daccapo ballerini, sul personale non si deciderà quasi nulla. Pensare che qualche assunzione dei poveri precari doveva passare, secondo le promesse della squadra Vendola, già a fine di quest’anno, mentre invece alla fine ce l’hanno fatta i vincitori di concorso per la Categoria C (una ottantina in tutto, in attesa dal lontano settembre del 2013) anche se in lista d’attesa ci sono pure i diciannove vincitori di un altro concorso, un’altra procedura concorsuale ancora piu’ datata di quella riguardante gli impiegati, svolta e non portata a termine pur riguardante la categoria dirigenziale. Di loro, chissà perché, si parla poco e niente, eppure anch’essi attendono giustizia, ma soprattutto attendono notizie sul proprio futuro da dirigente dietro alle scrivanie regionali pugliesi dal lontano settembre 2009. Ma, come detto, Vendola e compagni pensano solo al tornaconto elettorale e hanno occhi solo per quei precari che, in effetti, in alcuni casi lavorano per l’Ente da circa dieci anni. Un record, tra gli enti regionali dell’intero Stivale, mentre l’assessore pugliese al Lavoro in passato ha già fatto capire che in mancanza del contratto a tempo indeterminato, fino al 2015 avranno tutti un’altra proroga. E non fa niente se sarà la terza o in alcuni casi la quarta, come detto caso piu’ unico che raro nel panorama della Pubblica Amministrazione nazionale, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. E’ chiaro che i precari interessati, in ballo da troppi anni nei servizi e settori piu’ disparati attraverso contratti a tempo determinato, sperano prima delle prossime elezioni regionali a maggio 2015 di vedere definita positivamente il proprio inquadramento nell’ente. Aspirazione legittima per la quale almeno in duecento si sono tesserati alla Cgil, che ne ha abbracciato in pieno la causa e fatto un motivo di orgoglio. Meglio, un vero e proprio cavallo di battaglia non proprio secondario in tempi di crisi per tutte le altre sigle, senza nemmeno affrontare il problema piu’ serio della crisi profonda in cui e’ caduta la rappresentanza sindacale tra i pubblici dipendenti. Ma tant’e’. E sarà proprio per questo che il sindacato che fu dei Di Vittorio e Cofferati, a via Capruzzi e dintorni oggi pare sia in rottura con un assessore suo dirigente dal quale pretende la stabilizzazione immediata, senza se e senza ma. Soprattutto senza aspettare: segnale chiaro per l’assessore Caroli, sempre piu’ stretto tra incudine, falce e martello. Che replica: “Sono soddisfatto perché la pubblicazione di una graduatoria degli aventi diritto all’assunzione a tempo indeterminato è un atto importante adottato nonostante il caos normativo generato dalla Legge di stabilità e la contestuale complicazione rappresentata dalla legge 56 “Del Rio” sul riordino delle Province”. “La Regione Puglia – ha spiegato ieri Caroli – continua a fare la propria parte, onorando gli impegni assunti. In particolare, procediamo con l’applicazione di quanto previsto dalla legge regionale 47/14, con la pubblicazione dell’avviso. In tempi strettissimi, la commissione costituita ad hoc con i rappresentanti di tutte le direzioni di area regionali, concluderà l’iter di valutazione dei titoli di studio e di servizio del personale precario”. L’Ente regionale pugliese, dunque, prosegue dicendo di lottare contro la precarietà, anche perché il lavoro di impiegati e funzionari a tempo determinato è stato in ogni caso utile e nessun dirigente in servizio effettivo, in questo momento, vorrebbe farne a meno. Almeno a parole….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 30 Dicembre 2014

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