Primo Piano

Giunta comunale: le donne di Emiliano…

L’appello di Michele Emiliano, sindaco di Bari, alla sua maggioranza a dargli i nomi di quattro donne da mettere in giunta, in vista di un ormai imminente rimpasto, pare che non abbia entusiasmato molto le forze politiche che lo sostengono in consiglio. Anche perché – sostiene qualche consigliere comunale – Emiliano evidentemente vorrebbe aprire le porte della giunta alla rappresentanza femminile solo per motivi di immagine e, quindi, di propaganda personale con l’altra metà dell’elettorato e per non essere da meno rispetto al presidente della Regione, Niki Vendola, che nella sua giunta ha ben sette donne su un totale di quattordici assessori. In sostanza il sindaco, dopo aver perso entrambe le “figure rosa”, Cinzia Masciopinto e Annabella De Gennaro, nominate nel 2009, ora vorrebbe recuperare il deficit di quote rosa del suo esecutivo, raddoppiando le poltrone assessorili da attribuire alle donne. Un’impresa non facile per il sindaco, considerato che solo due posti sono liberi, quello appena lasciato dalla De Gennaro e quello a disposizione dell’Idv, per la rimozione di Lino Pasculli. Gli altri due, invece, sono da liberare. E nessuno dei dieci assessori in carica pare disponibile a fare un passo indietro per far spazio ad una donna. In consiglio comunale, tra l’altro, gli unici gruppi della maggioranza che all’interno hanno una rappresentanza femminile sono il Pd con Maria Maugeri, la “Lista Emiliano” con Mariella Santacroce e l’Idv con Mara Giampaolo, che però è stata eletta nell’Udc. E, quindi, un suo ingresso in giunta farebbe scattare il primo del non eletti di quella lista, Giuseppe Margiotta. Ma – secondo alcune voci – la nomina della Giampaolo non comporterebbe alcun problema numerico al gruppo dell’Idv, poiché Margiotta ha già da tempo rotto i rapporti con Filippo Barattolo, segretario provinciale del partito di Pierferdinando Casini, e quindi lo stesso sicuramente aderirebbe al gruppo della Giampaolo, perché gli consentirebbe di accedere in consiglio, qualora quest’ultima fosse chiamata a far parte della giunta. Sarebbe, invece, sicuramente più problematico l’ingresso nell’esecutivo per la Maugeri e per la Santacroce. Infatti, la prima dovrebbe togliere il posto ad uno degli assessori in quota Pd e la seconda a l’unico rappresentante della “Lista Emiliano”, Elio Sannicandro. Come si ricorderà, i tre assessori del Pd, Lacarra, Giannini ed Abbaticchio, sia Sannicandro, alle amministrative del 2009 sono stati eletti consiglieri e poi si sono dimessi per entrare in giunta. Quindi è inverosimile che il Sindaco possa togliere il posto ad uno di questi quattro, per far spazio ad una donna. Pertanto, l’unica esponente femminile, tra quelle sedute nell’aula del Comune, che potrebbe facilmente essere spostata da Emiliano dai banchi del consiglio a quelli della giunta, è la Giampaolo. Le altre tre donne, che il sindaco vorrebbe nell’esecutivo con il rimpasto dovrebbero essere in effetti cercate fuori dall’aula del consiglio. Questo – stando a quanto dicono i soliti bene informati – è un altro problema anche per gli addetti ai lavori, perché Emiliano non ha ancora fatto sapere quali deleghe vorrebbe affidare alle quote rosa da mettere in giunta. Conoscere almeno i settori da affidare alle donne sarebbe un utile elemento di partenza per cercare di individuare delle figure femminili su basi di competenze professionali, visto che le scelte non potrebbe essere effettuate soltanto per motivi politici. A meno che – sostiene qualche malpensante di palazzo di Città – Emiliano l’identikit delle donne da scegliere non voglia limitarlo a soli fattori estetici, visto che solo a metà del suo mandato si è ricordato di voler formare una giunta al femminile, con almeno 1/3 dei componenti. Allora, in questo caso, sarebbe opportuno – dicono gli stessi – che il sindaco rendesse meglio noti i suoi desideri e facesse conoscere alle forze politiche almeno i requisiti delle figure femminili che vorrebbe nella sua “giunta estetica”. Se il rimpasto è solo un fatto d’estetica, allora in molti si chiedono: “Emiliano le sue assessore come le vorrebbe?” In altri termini, per semplificare le scelte, le quattro assessore da nominare per Emiliano dovrebbero essere alte, basse o medie? Snelle o robuste? Bionde o brune? Giovanissime o di media età, oppure anziane? Rebus sic stantibus.  
 
Giuseppe Palella    
 
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 1 Dicembre 2011

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio