Cronaca

I dubbi dei baresi sull’ostruzionismo di Emiliano alla Pizzarotti

Da quando, una settimana fa, un gruppo di cinque imprese baresi, Desco, Barinet, 2Lds, De Fazio e Coeni guidate dal costruttore Lorenzo De Santis, ha presentato un progetto di edilizia giudiziaria al Tondo di Carbonara, alternativo a quello della “Cittadella della Giustizia” della Pizzarotti,  i sei anni di ostruzionismo del Comune di Bari, e specificatamente dell’amministrazione Emiliano, alla realizzazione della sede unica degli Uffici giudiziari da parte della ditta parmense, sarebbero ora – secondo alcuni cittadini – una chiara dimostrazione di quali fini persegue il sindaco nel boicottare il progetto dell’ingegner Michele Cutolo. Infatti – sempre secondo gli stessi cittadini – la recente iniziativa del costruttore De Santis sarebbe un’ulteriore conferma che l’edilizia giudiziaria a Bari non è soltanto il nodo di uno contenzioso legale tra l’amministrazione Emiliano e la società Pizzarotti che, nel 2003, con il progetto della “Cittadella della giustizia” si era aggiudicata la ricerca di mercato effettuata dal Comune per la sede degli uffici giudiziari, ma la questione verterebbe essenzialmente in un malcelato scontro di interessi tra alcuni noti imprenditori locali, che avrebbero voluto gestire indisturbati l’affare dell’edilizia giudiziaria e l’impresa Pizzarotti che ha vinto legittimamente  una gara pubblica, in cui il progetto della “Cittadella” è stato considerato come la migliore soluzione ai problemi dell’edilizia giudiziaria barese, in quanto accoglieva le indicazioni della Commissione di manutenzione presso la Corte d’Appello e, soprattutto, le aspettative di molti operatori giudiziari del distretto di Bari. Infatti, in merito a quanto finora avvenuto per la individuazione e realizzazione degli edifici da destinare all’attività giudiziaria nel capoluogo, un autorevole avvocato locale ha commentato: “Che in questa città alcune imprese la facessero da padrone nella speculazione edilizia, con l’accaparramento di importanti e consistenti aree edificabili del vigente Piano regolatore (Prg), è fatto noto da tempo. Ma non era mai accaduto prima che un’Istituzione pubblica, come il Comune, che dovrebbe badare agli interessi generali e, quindi, essere al disopra delle parti, si rendesse direttamente protagonista di reiterate iniziative finalizzate a non risolvere rapidamente il problema, ma addirittura ad intralciarlo, al solo fine di agevolare o contrastare determinati soggetti imprenditoriali.” A Bari, infatti, con questo sindaco alcuni gruppi di imprenditori sono riusciti ad assumere posizioni dominanti proprio nel settore urbanistico, dove l’attività amministrativa comunale sembra essere il settore preferito di scontro politico all’interno della stessa maggioranza di centrosinistra, prima ancora che con l’opposizione. Basti vedere cosa accadde al Comune lo scorso febbraio, per l’adozione del piano di lottizzazione del Tondo di Carbonara, dove ora è stato presentato il progetto della mini cittadella della giustizia. E quanto è avvenuto nella seduta consiliare dello scorso 2 Agosto, sulla richiesta di discussione del piano particolareggiato di Loseto. Sta di fatto che, a seguito dell’iniziativa delle cinque imprese baresi che hanno presentato il progetto firmato dall’architetto catalano Oriol Bohigas e dall’ingegnere barese Domingo Sylos Labini e che prevede un complesso di circa 80mila metri quadrati, da destinare ad uffici giudiziari nell’ambito delle citate maglie, già lottizzate, del Tondo nei pressi dello stadio San Nicola, i dubbi in precedenza addotti dall’amministrazione Emiliano sulla “Cittadella” della Pizzarotti potrebbero essere visti da molti cittadini più come presa di posizione contro un’impresa, la Pizzarotti appunto,  evidentemente non ritenuta tra quelle vicine al sindaco, e quindi a lui gradite, anziché come elementi realmente negativi del progetto. Una considerazione, quest’ultima, da non sottovalutare, se si considera che il proponente del “progetto Bohigas” è un noto imprenditore barese che recentemente è stato portato da Emiliano alla vice presidenza della Fiera del Levante e che, inoltre, è considerato tra i costruttori baresi maggiormente beneficati dall’attività urbanistica dell’amministrazione Emiliano, insieme ad altre imprese notoriamente vicine al sindaco. Infatti, l’iniziativa di presentare a sorpresa una proposta alternativa alla “Cittadella” sarebbe – secondo alcuni – il chiaro tentativo delle imprese vicine ad Emiliano di creare ulteriore confusione sulla problematica dell’edilizia giudiziaria, nel tentativo di coinvolgere la Regione nel contrastare il progetto della Pizzarotti. Non va, infatti, dimenticato che il Comune di Bari è stato estromesso dalla predisposizione della variante urbanistica, necessaria alla realizzazione della Cittadella, con una sentenza del Consiglio di Stato che ha affidato ad un commissario “ad acta” il compito a provvedere. Fatto che, come noto, è avvenuto ed ora si aspetta che sia la Regione ad esprimersi. D’altronde l’improvvisa presentazione del progetto Bohigas al Comune non potrebbe avere altra chiave di lettura, se non quella di un diversivo per generare confusione ed ulteriori ritardi alla soluzione del problema, visto che – stante a ciò che riferiscono gli addetti ai lavori – “Il progetto della Pizzarotti avrebbe tutte le carte in regola per essere accettato dalla Regione, mentre quello delle 5 imprese baresi al Tondo è soltanto un preliminare non richiesto che, però, servirebbe a sminuire agli occhi dell’opinione pubblica l’ottimo lavoro del commissario ad acta, Giuseppe Albenzio, che sta rapidamente e, con grande competenza, ottemperando alle disposizioni dei giudici di Palazzo Spada”.

 

Giuseppe Palella              


Pubblicato il 9 Agosto 2012

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