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I filo-vendoliani de “La giusta causa” vogliono anche i “5 Stelle” alle primarie

Il centrodestra pugliese non riesce ancora a trovare la quadra su un nome da candidare a presidente della Regine nel 2020, mentre il centrosinistra la quadra deve trovarla intorno al governatore uscente, che forse non sa ancora se gli conviene che si facciano le primarie oppure no. Infatti, a ben guardare la situazione complessiva dello scenario politico pugliese le primarie (che Emiliano non avrebbe sicuramente alcuna difficoltà a vincere) servirebbero più a dare una giustificazione di ritrovata unità uscente  a coloro che, fino a poco tempo fa, nel centrosinistra contestavano il governatore che a tentare effettivamente di sconfiggere ai gazebo l’ex pm antimafia della Procura di Bari che invece sul territorio pugliese, dopo i cinque anni di governo della Regione, si è radicato più di quanto i suoi probabili concorrenti per la guida della coalizione riuscirebbero a fare con le loro rispettive truppe. E questo gli aspiranti “primatisti” che vorrebbero e dovrebbero sfidare il governatore uscente alla conta nei gazebo lo sanno sicuramente, ma altrettanto sicuramente hanno già messo in conto di correre non per vincere, ma solo per contarsi ai fini di altre partite politiche che nulla avrebbero a che fare con le prossime regionali. Infatti, lo scopo di volersi contare ai gazebo, oltre a quello già accennato di dare una copertura politica alle pesanti accuse rivolte in precedenza ad Emiliano, risponde anche alla necessità di stabilire i rapporti di forza interni al Pd e alla coalizione e, quindi, di gettare le basi per altri futuri giochi di potere, ma soprattutto di candidature alle future elezioni politiche che, se dovesse andare in porto l’accordo nazionale tra M5s-Pd di taglio di 1/3 dei seggi parlamentari, la prossima volta sarà davvero un’impresa accaparrarsi anche in Puglia un posto in lista, per la Camera o il Senato, ad elezione garantita. Ma in tal modo le primarie potrebbero diventare uno sforzo immane, ma anche inutile per il governatore uscente, che invece potrebbe concentrasi forse di più e meglio per le effettive elezioni del prossimo presidente regionale se riuscisse a far quadrare sin d’ora i conti interni al Pd e al centrosinistra pugliese per i posizionamenti futuri. E che l’effettiva partita delle primarie, all’interno del Pd e del centrosinistra pugliese, non sia quella di estromettere Emiliano dalla corsa di governatore (essendo ormai noto che quest’ultimo sarebbe l’unico del centrosinistra ad avere la vittoria praticamente già in mano o, quantomeno, ad avere la più alta possibilità di vincere) è dimostrato anche dal fatto che finanche l’associazione barese filo-vendoliana “La Giusta causa” si sta collocando su posizioni più morbide nei confronti di Emiliano rispetto al passato e nella sua recente  ed ultima nota sostiene: “Quanto alle primarie, non si può non prendere atto che il mondo è cambiato. La nuova maggioranza parlamentare impone di coinvolgere nelle scelte, a partire dal candidato presidente della Regione, il Movimento 5 Stelle”. E questo, dunque, è un esplicito invito al M5s ad inserirsi alle primarie “anche perché – spiega anche il documento dell’Associazione politica che fa capo all’avvocato Michele Laforgia – le destre secessioniste, reazionarie e antipopolari (com’è nella tradizione dei populisti) sono tutt’altro che sconfitte. E il governo (ndr – giallo-rosso) in carica non può permettersi di perdere le elezioni regionali che si terranno nei prossimi sei mesi, dall’Umbria alla Puglia”.  Da qui l’invito de “La giusta causa” ai pentastellati  pugliesi a partecipare all’assemblea barese del 12 ottobre prossimo da essa convocata, al fine di non lasciare che “le sorti della Puglia” non siano “ineluttabilmente decise altrove”. Ovvero, “nei luoghi riservati in cui si stringono le alleanze elettorali”, perché – conclude l’invito di Laforgia : “Noi non vogliamo fare da spettatori”. Quindi, con tale appello al M5s è di tutta evidenza che ora i fili-vendoliani pugliesi ora stanno lavorando verosimilmente non più per un’alternanza alla guida del centrosinistra alla Regione, ma per una riconferma di Emiliano, la cui posizione vorrebbero probabilmente rafforzata dalla presenza nella coalizione del 2020 anche del M5s. Motivo? In qualche recente sondaggio nazionale anche la Puglia potrebbe essere una Regione a rischio per il centrosinistra alle prossime elezioni di rinnovo del Consiglio e del prossimo governatore. Quindi, anche se Emiliano potrebbe non essere completamente d’accordo, il ragionamento di taluni esponenti della sinistra pugliese forse è: “Meglio ripartirsi qualche seggio in meno nella coalizione però vincere in sicurezza, piuttosto che pensare di prenderne qualcuno in più rischiando di perdere!”. Ma questo discorso ai “5 Stelle” pugliesi di sicuro non potrebbe farlo Emiliano. Però, ci ha pensato “La giusta causa” del vendoliano Laforgia.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 28 Settembre 2019

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