Cronaca

” Il 2022 è stato un anno positivo per le aziende pugliesi, pur tra luci ed ombre”

” Il 2022 è stato un anno positivo per le aziende pugliesi, pur tra luci ed ombre”: lo dice in questa intervista al Quotidiano di Bari. Sergio Fontana, presidente Confindustria Puglia commentando l’ anno che ormai va in archivio ed anticipando il 2023.

Presidente Fontana, un bilancio sul 2022…

“Tutto sommato è stato positivo per  noi, anche se ci sono state luci ed ombre. Il pil non solo ha tenuto, ma è cresciuto tra 3 e 4 per cento, tante imprese sono andate avanti pur nelle difficoltà storiche e strutturali del momento. Tra le situazioni negative cito senza dubbio il costo energetico salito come tutti sanno a  livelli insostenibili, ma anche il costo del denaro che sta peggiorando e questo rende problematico l’ accesso al credito. Facendo un gioco di parole, la cosa certe è che viviamo nell’ incertezza ed è noto che in economia l’ incertezza non aiuta, anzi è un fattore di grande preoccupazione”.

Tutto sommato, però i numeri non sono male..

” Veniamo da un 2021 di grande rimbalzo positivo dopo il 2020 da incubo per il Covid, aggiungo tuttavia  che abbiamo contato su un grande aiuto e su ua misura ottima da parte della Regione Puglia, il titolo due che ha dato reale liquidità alle imprese, non spiccioli.  Davanti alle cose positivive bisogna essere onesti e plaudire. Inoltre ha retto egregiamente l’ export  della regione e a questo vanno assommati i risultati molto favorevoli dell’ industria del turismo, arrivata a livelli di eccellenza. Tutto questo, nonostante le preoccupazioni, ci fa parlare del 2022 come di anno nel complesso positivo pur con qualche ombra. Ora nel 2023 bisogna incentivare la politica industriale e quella energetica”.

Pnrr, temete di non farcela?

” Questo è un problema enorme, soprattutto i tempi di attuazione e le varie difficoltà burocratiche come chi blocca con sentenze i lavori in corso ed è accaduto di recente . Non si comprende che il Pnrr è strategico ed utile a  colmare il divario tra nord e sud, come lo sono le zes, finalmente partite con ottimi presidenti quali Guadagnolo e Gallucci. Le zes ci offrono grande opportunità economiche e di lavoro. Poi vorrei pubblicamente elogiare il ministro Fitto, persona capace, per la misura della decontribuzione al Sud del 30 per cento, un vantaggio competivo”.

Che cosa pensate della manovra?

” E’ pur vero che l’ ottimo è nemico del bene, tuttavia questa manovra ha ampi margini di miglioramento. Ci rendiamo conto dei tempi limitati e delle poche risorse, tuttavia è urgente abbassare il costo del lavoro e mettere in un momento di inflazione più soldi nelle gtasche dei lavoratori. Occorrono maggiori misure per il Sud. Poi bisogna puntare maggiormente sulle politiche attive del lavoro e non su contribituti e soldi a pioggia, sull’ assistenzialismo dei bonus”.

Reddito di cittadinanza?

” Io cambierei il nome in  assegno di assistenza per chi davvero ha perso il lavoro, per chi non è in grado di lavorare. Nessuna persona debole deve essere lasciata indietro. Ma chi è in grado di lavorare ha il diritto e direi il dovere alla formazione ed entrare nel mondo del lavoro, non abbiamo bisogno di elemosine di Stato, ma di lavoro. Così come strutturato il reddito di cittadinanza ha dato pessima prova, talvolta favorendo il lavoro a nero e disincentivando al lavoro”.

Ottimista sul 2023?

” Un imprenditore per forza di cose è ottimista, non può fermarsi. Anche se bisogna dirlo, le incertezze restano”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 28 Dicembre 2022

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