Cultura e Spettacoli

Il banditore si sgolava

In un punto della zona Industriale di Cerignola le strade sono tutte dedicate ai mestieri scomparsi. Per cui nel raggio di un centinaio di metri si concentrano Via dei Banditori, Via dei Calzolai, dei Funai, dei Bottai, degli Scalpellini, dei Fornaciari, degli Acquaioli, dei Trainieri, dei Maniscalchi, dei Sellai e dei Carradori. Proprio nell’area più algida e tecnologica ecco un omaggio al passato, ai giorni degli attrezzi e della manualità, del sole che regola l’attività umana, della civiltà contadina e artigianale… Eppure – grande contraddizione dei tempi in cui viviamo – le ultime tre categorie sopra elencate stanno conoscendo un rilancio che solo quarant’anni fa sarebbe stato impensabile. Il successo di massa che oggi riscuote l’equitazione ha prodotto il ritorno di fabbricanti di selle e ferratori di equini. Con la differenza che il sellaio di oggi è assai più avanti del suo predecessore. Impiega esclusivamente materiale di qualità e lavora su commissione, per cui firma (letteralmente) solo pezzi unici. Quanto a chi forgia ferri e li applica agli zoccoli, quest’altra figura di ritorno non tollera il ‘tu’ e lavora su appuntamento; non gli si dia del poveraccio. Il rilancio del cavallo non si limita solo all’equitazione sportiva, a quella da diporto o al ‘contatto terapeutico’ per disabili. Il richiamo del passato ha riesumato la passione del trasporto ippotrainato. A restaurare i pochissimi pezzi d’epoca sopravvissuti, sono gli stessi carradori di nuova generazione oggi in grado di soddisfare le richieste della clientela più capricciosa costruendo – e personalizzando, anche – calessi, carrozze, fiacre, landeau… Hanno più richiesta di quanto si creda e, in proporzione, guadagnano meglio dei loro antenati. Tornando alle strade di Cerignola, ci sarebbe da considerare pure il rientro in gioco dei calzolai. Quest’altro revival si spiega col rilancio della calzatura di qualità, cioè in pelle e cuoio, in riposta alla sciatteria dilagante di scarpe ‘sportive’ in gomma e plastica. E l’acquaiolo, il trainiere? Si sono evoluti venendo a patti con la tecnologia, sicché il primo gira con l’autobotte, mentre il secondo è diventato un padroncino che a bordo del proprio camion va in lungo e in largo caricando e scaricando merce. Nessuna speranza, invece, di vedere all’opera fabbricanti di funi (vedi immagine), fornaciari, bottai e scalpellini: fanno tutto le macchine. Viene infine da farsi una risata al pensiero di un poveraccio (il banditore) che per guadagnarsi da vivere doveva girare per le strade fermandosi a intervalli per comunicare alla gente – a voce piena, senza megafono e previa rullata di tamburo – le nuove disposte dall’Autorità.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 19 Dicembre 2020

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