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Il “biscotto” di Emiliano dopo di quello a Casini e Di Pietro

 

Questa volta il risultato elettorale uscito dalle urne di domenica e lunedì ha messo in campo un nuovo soggetto politico, il “Movimento 5 Stelle”, che sin dal suo esordio si è rivelato la vera novità  della configurazione bipolare nata dopo il crollo, nel 1994, della famigerata Prima repubblica, poiché il Movimento capeggiato dal comico Beppe Grillo si è posto subito come “terzo incomodo” del sistema, e non come “terzo polo” dello schema tradizionale tra centrodestra e centrosinistra. E tale intuizione, alla luce dei recenti dati elettorali, è risultata vincente. Infatti, l’idea della costituzione di un terzo polo moderato, che facesse da ago della bilancia tra i due maggiori raggruppamenti del sistema bipolare, è clamorosamente fallita sia alle politiche del 2008, quando l’Udc di Pierferdinando Casini si presentò da sola alle elezioni, pensando poi di poter giocare un ruolo determinante al fine degli assetti di governo, sia ultimamente, quando tale progetto è stato riproposto agli elettori sotto forma di un raggruppamento di forze centriste, unite sotto l’ala di Mario Monti. Il recente successo elettorale del Movimento di Grillo è fuor di dubbio, come pure indubbia è la sua presenza di terzo incomodo del sistema politico nazionale e di quello locale, dopo le prossime elezioni comunali e regionali. Tra coloro che in Puglia si sono accorti del “rischio Grillo” , e quindi si starebbero già preoccupando non tanto dei futuri assetti locali, quanto delle rispettive carriere politiche, c’è sicuramente il sindaco di Bari, Michele Emiliano, che nei propri programmi, come è noto, ha la scalata alla guida della Regione. Un obiettivo, questo, che ora sarebbe alquanto velleitario per lui, se alle prossime regionali il “Movimento 5 Stelle” decidesse di presentare in Puglia un proprio candidato presidente e, quindi, la Lista dei grillini corresse da sola e non in coalizione con altre forze. Infatti, alla luce dei risultati ottenuti in Puglia dalla Lista di Grillo, sia al Senato che alla Camera, alle prossime amministrative è impensabile, per i candidati pugliesi del centrosinistra a poltrone di Primo cittadino o di governatore regionale, poter vincere avendo contro il “Movimento 5 Stelle” che, pur se raccogliesse con il sistema della preferenza ai candidati un numero di volti di lista inferiore a quello ottenuto alle politiche, come dimostrano le recenti regionali del Lazio, della Lombardia e del Molise, sarebbe ugualmente fondamentale a determinare la vittoria, o la sconfitta, degli aspiranti sindaci, o presidente di regione. Ed Emiliano da aspirante governatore della Puglia si è già attivato per spalancare le porte di Palazzo di Città al Movimento di Grillo. Infatti, già durante la seduta consigliare di martedì scorso ha dichiarato di voler procedere ad un allargamento della sua maggioranza e, conseguentemente, ad un rimpasto di giunta che tenga conto della nuova realtà politica presente sul territorio. D’altronde non gli sarebbe difficile trovare nelle proprie fila i nomi di alcuni esponenti della sua maggioranza a cui fare indossare la casacca grillina, per dare da subito una rappresentanza al “Movimento 5 Stelle” in consiglio comunale. Uno di questi, come preannunciato, potrebbe essere il consigliere Angelo Tomasicchio, eletto nel 2009 nelle fila dell’Idv, ma che, come è noto, risponde direttamente ad Emiliano più che al partito nel quale è stato candidato. Una tecnica, quella adottata dal sindaco di Bari nel intrufolare suoi uomini in altre liste o nell’accaparrarsi gli eletti di altri partiti, che non è nuova per Emiliano, poiché è già stata utilizzata in passato, sia per depotenziare dall’interno, a proprio vantaggio, il suo stesso partito, il Pd, sia soprattutto gli altri parti, suoi stessi alleati. Infatti, un simpatizzante barese del “Movimento 5 Stelle” rileva: “E’ risaputo ormai che il sindaco Emiliano gioca sempre le sue partite a livello personale e non politico, perché è evidente che lui non ha progetti politici da perseguire, ma solo personali, finalizzati esclusivamente al proprio carrierismo politico, per cui le sue strategie sono tutte finalizzate ad obiettivi personali. “ E poi, continuando, aggiunge: “Emiliano, quando ha bisogno di conquistarsi le simpatie ed il sostegno delle forse politiche, si mostra sempre molto attento e generoso. Però, contemporaneamente costruisce i presupposti per indebolirli e, quindi, piegarli ai suoi interessi.” E al riguardo, lo stesso cittadino barese, cita alcuni clamorosi esempi accaduti in passato e che “Alla fine – rileva con ironia sempre questo cittadino – sono emblematici per capire quanto sono costati politicamente caro ai partiti che si sono lasciati abbindolare da Emiliano e dalle sue tattiche politiche.” E tra gli esempi cita i casi al Comune di Bari dell’Idv dell’ex pm Antonio Di Pietro e dell’Udc di Casini, che in passato si sarebbero fidati di Emiliano e poi si sono ritrovati con uomini che rappresentano solo formalmente i loro partiti, ma che in effetti dipendono politicamente dal sindaco. Ed i risultati, alle successive tornate elettorali, per quei partiti sono ora sotto gli occhi di tutti. Quindi, i rappresentanti baresi del “Movimento 5 Stesse” e Grillo stesso, almeno a Bari, sanno cosa gli aspetterebbe, se dovessero commettere gli stessi errori di Casini e Di Pietro. E sarebbe davvero un peccato che una forza politica spontanea popolare, e così rappresentativa, perdesse di credibilità per mano di Emiliano prima ancora di approdare, attraverso le urne, nell’Aula di via Capruzzi ed in quella di corso Vittorio Emanuele.         

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 1 Marzo 2013

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