Cultura e Spettacoli

Il club non funziona

Quale il vantaggio più grande dell’essere vedove? Sapere una volta per tutte dove i mariti passano le notti. Pur greve, la battuta è carina. L’abbiamo colta domenica pomeriggio all’Abeliano, dove per la rassegna Actor era in cartellone ‘Il club delle vedove’, un testo di Ivan Menchell. Vi si racconta dell’amicizia fra donne che, rimaste vedove, mettono in piedi una sorta di club per la contemplazione congiunta dei rispettivi estinti. Il risultato è un sodalizio pettegolo e litigioso, frizzante e fonte di sarcasmi anche feroci. Alla lunga la ‘squadra’ composta da Lucille, Ester e Doris si dimostra vicina a quella cui le stesse donne avrebbero dato vita se nubili e in cerca di marito oppure se coniugate e in preda a quella noia da coniugio che solo la vita da salotto o da canasta può sedare. La regia di Caterina Costantini, che interpreta il personaggio più debordante del micro organismo sociale, sottolinea la strisciante solitudine di queste donne ; le diverse reazioni al comune magone segnalano sia il sostanziale fallimento del club, sia l’impossibilità di metabolizzare il lutto senza il giusto approccio spirituale (in scena con l’attrice barese erano Virginia Barrett, Teresa Lallo, Alberto Mancini e Lorenza Guerrieri). Buono il livello interpretativo, che avremmo apprezzato di più senza il colore innaturale che a teatro i microfoni danno alle voci. Quale la necessità di amplificare in un ambiente raccolto come il Nuovo Abeliano, dove l’elevata pendenza della platea assicura un’acustica invidiabile? Abbiamo visto la compagnia di Luca De Filippo al Petruzzelli (!) esibirsi a voce ‘piena’ senza difficoltà … ‘Il Club delle vedove’ si avvale di una bella scenografia ; notevole l’idea del riquadro che, coperto da una tenda, nel buio si ‘accende’ quasi un maxi schermo per ritrarre donne che, raccolte davanti alle lapidi dei mariti perduti, si manifestano inguaribilmente stizzose, polemiche e piagnucolose. Niente di che questo testo di Menchell, che tuttavia ha il pregio di suggerire tra le righe un intrigante interrogativo : Voltando le cose al maschile, come andrebbero le cose? Probabilmente, ma con modalità diverse, un club di vedovi funzionerebbe altrettanto male. Colpa di un limite culturale, tipico dell’Occidente, che impedisce un approccio sereno con l’idea della morte e che si pone quale conseguenza di una generale inettitudine a vivere. – Prossimo appuntamento con il Nuovo Abeliano : domani sera, giovedì 14 febbraio, con ‘Brigantesse’ (compagnia Petra in collaborazione con Kuziba Teatro), uno spettacolo di e con Raffaella Giancipoli e Antonella Iallorenzi. Per l’occasione (San Valentino…), la direzione del Teatro omaggerà le prime venti coppie con un fiore e uno sconto sul biglietto d’ingresso

Italo Interesse


Pubblicato il 13 Febbraio 2013

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