Cultura e Spettacoli

Il coraggio di Luna

Tra comprensibili difficoltà e speranze un po’ appannate ha da poco staccato gli ormeggi la nuova stagione di Casa di Pulcinella. Che arrivi a destinazione. Dopo l’apertura con ‘Baracche Volanti’, apprezzato festival del teatro di figura, domenica scorsa è stata la volta di ‘Il viaggio di Luna’. Come in altre circostanze, Paolo Comentale fa del suo testo un cavallo di Troia con cui affinare la sensibilità dei piccoli spettatori affinché una volta cresciuti divengano consapevoli dell’urgenza di non restare inerti dinanzi ai mali che affliggono l’umanità. In ‘Il viaggio di Luna’ l’urgenza consiste nel prendere coscienza dell’impossibilità di chiudere gli occhi dinanzi al pericolo che i principali doni della Natura (l’acqua in primo luogo) vengano accaparrati dalle mafie globali consociate. Nella tenera finzione di questa produzione Granteatrino le baruffe di Pina e Gina, due sorelle che si sono guadagnate un nome nell’arte di confezionare orecchiette, fanno da cornice alla storia di Luna. Una lunga storia fatta di spostamenti e incontri al termine della quale, grazie anche all’aiuto di Leonino, Tramonto e Monia, gli amici più fidati, la combattiva bimba riuscirà a neutralizzare (e persino redimere) il barone Scalaquaranta, figura ingorda e rovinosa, intenzionata a privare gli abitanti di Castellargentato della più preziosa risorsa locale : lo zucchero filato, che colà cresce spontaneamente. Diretto con la necessaria leggerezza da Francesco Tammacco, ‘Il viaggio di Luna’ fa leva sull’affiatamento delle interpreti-animatrici : Anna Chiara Castellano Visaggi e Marianna Di Muro. Gli oggetti di Natale Panaro e di Lucrezia Tritone, le musiche originali di Andrea Gargiulo e alcune buone trovate (su tutte la cadenza barese di Scalaquaranta), contribuiscono alla riuscita di un lavoro che ha il suo punto di forza nell’impiego di pupazzi da tavolo. – Prossimo appuntamento di stagione : domenica 18 ottobre con ‘Il drago dalle sette teste’, una produzione Pupi Di Stac, una compagnia toscana. La messinscena, che avviene all’interno di una baracca di burattini e con notevole sviluppo del supporto scenografico, posto al servizio dei numerosi cambi di scena, ha per oggetto l’omonimo racconto di Italo Calvino contenuto in ‘Fiabe italiane’. Il racconto è rielaborazione de ‘Il mago dalle sette teste’, una delle ‘Sessanta novelle popolari montalesi’, storie tradizionali del pistoiese che Gherardo Nerucci raccolse nella seconda metà dell’Ottocento (Il comune di Montale è in provincia di Pistoia).  Italo Interesse

 


Pubblicato il 21 Ottobre 2020

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