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Il M5S tiene ancora “in campana” Emiliano per la formazione della giunta

E’ il M5S pugliese a tenere ancora in campana il riconfermato presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che non ha ancora nominato il nuovo esecutivo, perché in attesa di conoscere la decisione dei pentastellati sull’offerta di entrare in giunta con un proprio rappresentante e, quindi, di ingresso formale anche nella maggioranza di governo della Puglia. Ma se da Roma c’è già da tempo il disco verde ai pentastellati pugliesi di allearsi con Emiliano, a livello locale il “semaforo” interno ai “5 Stelle” è fermo sull’arancione, in quanto la sfidante pentastellata di Emiliano alle regionali del 20 e 21 settembre scorso, Antonella Laricchia, forte del sostegno di un nutrito gruppo di militanti, si è arroccata sull’Aventino e non intende far fare alcuna inversione di rotta al M5S pugliese rispetto a quanto dichiarato durante la campagna elettorale e, quindi, prima del voto. Infatti, in Puglia a voler tener fede alle affermazioni del M5s che hanno preceduto la consultazione elettorale non c’è soltanto Laricchia, ma ci sono anche molti attivisti e simpatizzanti che, a differenza di quanto deciso dai vertici romani insieme ad alcuni parlamentari ed europarlamentari pugliesi  del M5S, vedono l’ingresso in Giunta ed il sostegno in Aula al governatore Emiliano come una sorta di tradimento a quel 11% e passa di elettorato grillino che in Puglia ha scelto Laricchia alle ultime regionali anche a dispetto di quanto invocava lo stesso Emiliano, che invitava i grillini pugliesi al voto disgiunto a suo favore, barrando sulla scheda solo il loro simbolo, ed a boicottare quindi la candidata governatrice del Movimento, Laricchia per l’appunto. Un atto, questo, di esplicita scorrettezza politica (oltre che personale), se si considera che a livello nazionale il M5S è la principale forza di governo e che il Pd, principale partito della coalizione che ha sostenuto Emiliano, è suo alleato. Per questo, forse, il M5S di Bari è del tutto insensibile alle sirene (anche interne alla formazione) che vorrebbero replicare in Puglia il quadro politico presente a Roma con il governo “Conte bis”. Scenario che, però, non va evidentemente giù a chi, come Laricchia, preferirebbe vedere il M5S ancora all’opposizione del governatore Emiliano piuttosto che al suo fianco. Infatti, è quanto sostiene in una nota il “M5S Bari”, che ultimamente ha invitato esplicitamente il capo politico nazionale del Movimento, Vito Crimi, a bloccare financo la ventilata scelta di portare sulla piattaforma Rousseau la “questione pugliese” sulla possibilità di passaggio nella maggioranza di Emiliano del M5S. Difatti, scrivono i vertici baresi dei ‘5 Stelle’: “Apprendiamo da indiscrezioni la decisione di Vito Crimi di portare su Rousseau la votazione per determinare l’entrata in Giunta di alcuni consiglieri regionali eletti lo scorso 21 settembre. Una decisione presa a seguito di un confronto tra lui e Parlamentari, Europarlamentari,
Consiglieri Regionali e Sindaci Pugliesi”. Ed a fronte di ciò poi affermano: “Riteniamo che la decisione di fare esprimere gli iscritti su Rousseau sia una decisione che potrebbe comportare uno stravolgimento dei principi cardine del ‘Movimento 5 Stelle’ e deve passare anche da un confronto e un dibattito con l’unica platea che può caricarsi di una responsabilità così importante”. Ossia “gli iscritti pugliesi del Movimento 5 Stelle”. Sta di fatto che Emiliano, nell’attesa di avere un definitivo “Sì” anche dai pentastellati pugliesi, al netto dei dissidenti, è fermo per la nomina della nuova Giunta regionale, nonostante il termine statutario dei dieci giorni dalla proclamazione degli eletti, entro il quale deve essere tale organo esecutivo, sia già scaduto. Però, è possibile che a tenere ancora al palo la nomina completa della nuova giunta siano anche altre “scaramucce” irrisolte interne alla maggioranza stessa che ha vinto le elezioni. Infatti, da ciò che trapela dalle fila del Pd pugliese, il nuovo esecutivo che Emiliano si accinge a decretare, qualora entrasse a far parte anche un rappresentante del M5S, non soddisferebbe a pieno le aspettative proprio del partito di maggioranza relativa, il PD per l’appunto, che nella nuova compagine regionale annovera ben 15 consiglieri su un   totale di 50 dell’intera Assemblea. Difatti, la maggior preoccupazione di alcuni rappresentanti del maggior partito della coalizione di Emiliano è che a farne le spesse per il tanto agognato ingresso in Giunta dei “5 Stelle” potrebbe essere ancora una volta il gruppo regionale del Pd. Ma di ciò Emiliano verosimilmente non ha nulla da temere né di cui preoccuparsi perché, ora come in passato, il Pd pugliese, al pari della lista civica “Con”, è  solo “Cosa sua”.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 10 Novembre 2020

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