Cronaca

Il Petruzzelli del dopo Emiliano. Dopo tre anni di gestione in passivo il bilancio torna attivo

 Una scelta dell’uomo giusto al posto giusto, quella effettuata poco più di un anno fa dal Ministro dei beni ed attività culturali del governo Monti, Lorenzo Ornaghi, di nominare Carlo Fuortes commissario straordinario della Fondazione Petruzzelli di Bari. Infatti, dopo tre anni consecutivi di perdite accumulate dall’Ente durante la gestione di Michele Emiliano, ora il bilancio della Fondazione Petruzzelli è più che positivo visto che, a fronte di un debito pregresso di circa due milioni di Euro, l’esercizio dell’anno 2012 del noto Ente lirico barese, per la prima volta, ha chiuso in attivo con un utile di oltre 64mila Euro, quello segnato per l’appunto nel primo anno senza Emiliano presidente, ma a guida commissariale. “Uno dei motivi per cui il Ministero ha deciso, nel marzo dello scorso anno, il commissariamento – ha ricordato ieri mattina Fuortes durante l’incontro di presentazione del bilancio 2012 ai soci dell’Ente – era l’entità del debito della Fondazione, circa due milioni di euro, debito causato in gran parte da un problema occupazionale, coro e orchestra”. E, continuando, ha evidenziato che: “Da quel giorno la stagione è comunque ripartita, e non soltanto abbiamo rispettato il calendario già fissato, ma abbiamo aggiunto pure un’altra opera, l’Italiana in Algeri”. Ed, inoltre, ha ricordato il commissario: “Abbiamo bandito in dicembre i concorsi per coro e orchestra e abbiamo anche nominato un nuovo direttore musicale, Daniel Rustioni”. I dettagli del bilancio consuntivo sono stati resi noti nel corso dell’incontro svoltosi nel foyer del teatro Petruzzelli ed a cui hanno preso parte, in rappresentanza dei soci della Fondazione, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli e, per la Camera di Commercio, un componente della giunta camerale, Benny Campobasso. Da rilevare l’assenza all’incontro di un rappresentante del Comune di Bari, che nei mesi scorsi ha operato un taglio di 450mila euro nel finanziamento alla Fondazione. “A rendere positivo il bilancio hanno contribuito – ha spiegato Fuortes – l’aumento del numero delle recite, dal 30 al 40 per cento, dato che può ancora migliorare, quello della domanda e quello degli incassi per una netta diminuzione del numero dei biglietti omaggio”. Il commissario ha poi sottolineato che: “Si è riusciti a risanare il debito con un decremento sia delle spese del personale sia di quelle dei servizi, sempre a fronte di un aumento della produzione”. Nel corso dell’intervento di  Fuortes, oltre all’illustrazione analitica e comparativa delle singole poste del bilancio 2012 con quelle dell’anno precedente, è stato chiarito che nella precedente gestione, vale a dire quella di Emiliano, “Uno dei problemi era una politica occupazionale non mirata alla produzione”. Quindi, ha rilevato Fuortes: “Si assumeva personale in modo indipendente dalle produzioni”. Ridotta anche la spesa dei servizi del 21,6%, da 6.530.372 nel 2011 a  5.120.884 di Euro nel 2012. Quasi dimezzato anche il costo medio per recita di opera e balletto, passando da 611 Euro nel 2011 a 375 Euro nel 2012. Pertanto, nel complesso il commissario è riuscita risparmiare circa tre milioni e mezzo di Euro, che hanno consentito di riportare i conti della Fondazione in pareggio. “E questo – ha detto Fuortes – è un elemento fondamentale per qualsiasi azienda”. Anche la situazione patrimoniale è in positivo, circa un milione di euro a fine 2012. E ciò “Grazie alla Regione ed alla Provincia di Bari che nel 2012 – ha precisato il commissario – hanno dato rispettivamente un contributo straordinario di 2 milioni di Euro, la prima, e 400 mila Euro, la seconda. Somme che sono servite a coprire le perdite pregresse, nonostante il taglio di 450mila Euro operato dal Comune di Bari”. Fuortes ha poi concluso rilevando che: “Nonostante ci sia un utile netto positivo, il percorso finanziario non è completato. Per cui chiedo ai soci un ulteriore sostentamento che potrebbe consentire alla Fondazione, a fine del 2013, di diventare un nuovo modello di gestione di un ente lirico”. Il governatore della Puglia, Nichi Vendola, ha elogiato l’operato del commissario, sostenendo che “Fuortes ha compiuto un’operazione rara in Italia. Ha risanato un’azienda nel rispetto dei diritti dei lavoratori. Apparentemente era un’operazione impossibile, invece lui ce l’ha fatta. Ha realizzato un’operazione straordinaria”. Poi, il presidente della Regione ha commentato l’attività del commissario Fuortes evidenziando che “Un teatro non è soltanto un immobile, un edificio, ma è tante altre cose: è un contenitore ed è anche un’azienda, un corpo vivente. Ricostruire un grande cartellone, così come è stato fatto da Fuortes serve anche a fidelizzare un nuovo pubblico, a riprendersi il vecchio pubblico e a ricostruirne l’affetto”. Il commissario, secondo Vendola, ha inoltre risanato i conti in rosso della gestione Emiliano, provando ad innalzare il livello dell’offerta culturale del Teatro. Lo sforzo compiuto, per Vendola, “E’ sufficiente per determinare la scelta di confermare anche per il 2013 il contributo economico da parte della Regione, nonostante la capacità di spesa dell’Ente pugliese sia peggiorata, a causa dei vincoli del patto di stabilità”. Un giudizio, quello del governatore Vendola, che conferma la fiducia della Regione nell’operato del commissario Fuortes, ma che nel contempo è anche uno smacco all’Amministrazione barese che, da quando non c’è più il sindaco Emiliano alla guida della Fondazione, ha tagliato il proprio apporto economico all’Ente lirico probabilmente per ripicca. Tanto da non partecipare con un proprio rappresentante neppure alla presentazione del primo bilancio consuntivo della gestione commissariale. Un bilancio, quest’ultimo, molto positivo che – secondo molti baresi ed anche per tanti addetti ai lavori –  è chiaramente rappresentativo non solo della professionalità e della competenza del commissario Fuortes nel settore, ma è soprattutto una significativa bocciatura senza appello per la precedente gestione ordinaria della Fondazione, vale a dire quella del sindaco Emiliano. Una gestione che, alla luce dei risultati conseguiti da Fuortes in appena nove mesi del 2012, sarà sicuramente ricordata come allegra e clientelare. E quindi disastrosa. “Forse – dicono alcuni cittadini – come sarà ricordata nei prossimi anni quella del Comune di Bari”. Dove un commissario straordinario, come Fuortes, probabilmente riuscirebbe a fare meglio, per Bari ed i tanti veri problemi dei suoi cittadini.  

Giuseppe Palella


Pubblicato il 22 Maggio 2013

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