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Il successo del “Movimento 5 Stelle” preoccupa i palazzinari baresi

Alcune delle più importanti lobby speculative ed affaristiche che ruotano intorno alla politica barese, dopo i recenti risultati  delle politiche di febbraio che a Bari hanno consacrato la lista del “Movimento 5 Stelle” come la più suffragata, con oltre 51mila voti, in vista delle comunali del 2014 stanno già pensando alla realizzazione di un disegno politico che scongiuri un possibile successo dei “grillini” anche nelle amministrative. Infatti, l’eventualità che più preoccupa alcuni rappresentanti della casta economica e finanziaria cittadina è la possibilità che la lista di Beppe Grillo possa mettere in campo un candidato sindaco che sia in grado di raccogliere un consenso trasversale ai partiti tradizionali e, quindi, rafforzi il consistente peso elettorale che il “Movimento 5 Stelle” ha già dimostrato di avere nel capoluogo alle scorse politiche. Un rafforzamento che potrebbe essere ancora più consistente se la “lista grillina” per le comunali ospiterà candidati noti non solo sul web, ma anche nelle diverse realtà del territorio cittadino, e che siano poi in grado anche di raccogliere un considerevole consenso personale. L’eventuale vittoria di un candidato sindaco del “M5S”, od anche la semplice necessità di una richiesta di apparentamento al ballottaggio con la “lista grillina” per eleggere il futuro Primo cittadino di Bari, preoccupa non poco taluni operatori economici locali, che hanno come loro principale punto di riferimento l’attività dell’Amministrazione barese. Ora, infatti, alla luce della situazione economico-sociale che si è venuta a creare e del clima politico prodotto da tale situazione, c’è la concreta possibilità che la geografia interna al prossimo consiglio comunale del capoluogo possa essere scompaginata non soltanto dalla presenza di nuove formazioni politiche, come il “Movimento 5 Stelle” o liste civiche di diversa estrazione, ma soprattutto dalla presenza di personaggi nuovi, che non hanno alcun collegamento con i tradizionali gruppi di potere cittadini, che hanno da sempre esercitato pressioni e condizionamenti sull’ attività politica ed amministrativa comunale. Pressioni e condizionamenti che, come è noto, determinano conseguentemente situazioni di sviluppo o degrado del tessuto cittadino, a secondo delle circostanze, e che sono quindi alla base di una gestione clientelare del potere politico ed amministrativo. Metodo, questo, che a Bari – secondo molti cittadini –  è diventato una prassi ben consolidata e praticata proprio con l’amministrazione del sindaco Emiliano, che nel 2004 riuscì a vincere al primo turno anche grazie ad una larga fetta di consenso ricevuta perché prometteva un cambiamento radicale nella gestione dell’attività amministrativa del Palazzo di corso Vittorio Emanuele. Cambiamento che, poi, in effetti non si è mai verificato. Anzi, rilevano quegli stessi cittadini che criticano il sindaco Emiliano, la situazione in termini di trasparenza amministrativa e di gestione degli interessi collettivi è peggiorata notevolmente, al punto che il trasformismo è diventato un emblema e, forse, un valore per la coalizione politica guidata da Emiliano, che potrebbe forse vantarsi di avere finora arruolato nelle proprie fila il maggior numero di cambi di casacca, oltre che passare alla storia di Bari come l’Amministrazione cittadina che più di ogni altra è stata continua a poteri forti, per averli agevolati come nessun’altra in precedenza. Al riguardo, infatti, gli esempi di certo non mancano, a cominciare da quelli nel settore urbanistico. Ed è proprio il futuro dell’Urbanistica quello che più di altri settori preoccupa le lobby che ruotano intorno alla politica cittadina e che potrebbero essere messe fuori dai giochi, o quanto meno ai margini della vita amministrativa locale, se alle prossime elezioni comunali i personaggi ed i gruppi politici, che in passato sono sempre state collegati e condizionati dalle hobby del mattone, dovessero essere ridimensionati dalla presenza di nuove realtà elettorali da esse scollegate. Quest’ultimo timore infatti ha già sortito qualche rottura all’interno delle lobby baresi, che da qualche mese stanno cercando di capire come poter limitare il rischio che al prossimo consiglio comunale siano presenti forze politiche emergenti nelle quali non hanno ancora individuato punti di riferimento. Però, qualcuno della casta economica cittadina già pensa a come poter aprirsi dei varchi con il nuovo che avanza. E tra quelli che potrebbero garantire l’avvicinamento di certo non c’è il sindaco Emiliano, che in questi anni si è scoperto troppo nei giochi che li riguarda, tanto che –secondo qualche addetto ai lavori –  la vittoria elettorale della prossima competizione comunale, per essere certa, dovrebbe essere costruita proprio sui fallimenti amministrativi e politici di chi li ha preceduti. 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 27 Marzo 2013

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