Cronaca

Il vino pugliese gode di ottima salute

Massimiliano Apollonio, enologo, Presidente del Movimento turismo del Vino della Puglia

Il vino pugliese gode di ottima salute. E’ quanto emerge dal recente Vinitaly di Verona. Una sola…pecca: la commercializzazione e l’imbottigliamento che ancora non decollano. Peccato. In ogni caso, da Verona notizie confortanti. Lo dice in questa intervista al Quotidiano Massimiliano Apollonio, enologo, Presidente del Movimento turismo del Vino della Puglia.

Presidente Apollonio, che cosa ha detto per la nostra regione Vinitaly?

“Diciamo subito che il vino a livello nazionale per quel che riguarda le vendite, ha accusato e accusa qualche battuta a vuoto, ma questo problema riguarda anche Francia e Spagna. Lo si deve evidentemente alla situazione geopolitica internazionale, alle guerre e alle sanzioni alla Russia”.

Sanzioni alla Russia, che risultato hanno causato?

“Il mercato russo è da sempre stato molto florido per noi ed anche per i nostri competitors. A dirla tutta, quelli maggiormente danneggiati sono i francesi e il brand del lusso, penso allo champagne, visto che il mercato della Russia richiede molto champagne. Anche noi italiani comunque abbiamo subito conseguenze dalle sanzioni e sarà complicato riprendere quel mercato che evidentemente si è rivolto verso altri Paesi produttori”.

Veniamo al Vinitaly. E parliamo della Puglia e del nostro vino…

“E’ emerso senza dubbio che la Puglia ha ottimi vini e di qualità, con tempo cresciamo sempre di più. Il grande pubblico e la critica hanno apprezzato il nostro prodotto. Piuttosto a fronte di note molto liete per quel che riguarda la qualità, non altrettanto possiamo dire per un problema atavico e non risolto mai con la necessaria lucidità”.

Quale?

“Commercializzazione ed imbottigliamento. Fa rabbia constatare che il nostro prodotto sia imbottigliato in altre regioni, eppure abbiamo tutte le capacità per farlo qui in Puglia. Ecco, il lato debole si chiama commercializzazione del prodotto e facciamo poca rete tra di noi”.

Veniamo alla qualità…

“In Puglia abbiamo oltre cento vitigni autoctoni e non è poco. Acquista sempre maggior pregio a livello non solo nazionale, ma internazionale, il Primitivo di Gioia e del tarantino, ma anche note liete arrivano dal Negroamaro e Nero di Troia. Al Vinitaly tuttavia, si sono fatti valere altri vini pugliesi di pregio come il Susumaniello, il Marchionne, oltre a classici come il Bombino, noto ormai in tutto il Paese ed anche fuori”.

Che cosa rende i nostri vini tanto pregiati e di valore?

“Diciamo che il vino è nato nella Magna Grecia, dunque nel bacino del Mediterraneo e ci metto assieme alla Puglia, anche la Sicilia e la Campania che hanno ottimi vini. Se ben valutiamo tanti vitigni di altre regioni che vanno per la maggiore, come il Sangiovese e la Malvasia, hanno origine pugliese, derivano da uve di qui. Le condizioni atmosferiche ci favoriscono e ad esempio aiutano la qualità del vino sia il sole, che il mare e soprattutto il vento, per ricordare tre elementi del Salento. Il vento di tramontana, infatti, passa attraverso gli acini e fa asciugare l’uva. Da questo punto di vista la Puglia è una regione fortunata”.

Bilancio del Vinitaly?

“Positivo sicuramente per la qualità e l’ interesse che i nostri vini suscitano e diciamo che lo stato di salute è buono. Bisogna migliorare ed anche in fretta, dal punto di vista imbottigliamento e commercializzazione, dove siamo ancora carenti e non all’ altezza della situazione”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 18 Aprile 2024

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