Cronaca

Incredibile ma vero, nessuno ha ancora messo a norma il deposito regionale nell’ex Ciapi

Se non brucia, potrebbe incendiarsi anche solo simbolicamente con la sua scia di polemiche roventi sui mancati interventi per bonificare uno dei depositi di documenti  dell’Ente Regione. E cioè quello allocato in un fatiscente capannone nell’ex Ciapi, nel cuore della zona industriale di Bari in via Corigliano, dove quintali e quintali di carta ed elementi altamente infiammabili risultano in completo stato di abbandono. Una situazione denunciata da questo giornale che ha notato solo il vicesegretario pugliese ed ex assessore barese Peppino Calabrese. Il quale proprio l’altro ieri, con una missiva lunga e molto articolata, s’è rivolto direttamente al capo della giunta regionale Michele Emiliano per evidenziare, appunto, la <> condizione in cui versa quel capannone pieno di fascicoli e cartacce alla rinfusa. Un luogo dove, come si nota dalle foto, sono ammassati: “cartoni, armadi fuoriuscenti di faldoni e raccoglitori invero di incomprensibile provenienza settoriale, oltre a infissi, sedie e porte disfatte e sfondate nonchè, documentazione relativa a gare ed appalti con dati sensibili appartenenti a società, imprese e cittadini alla mercé di tutti”. E’ ovvio che, nel segnalare alla Presidenza la Giunta la situazione, Calabrese fa richiesta per un “…pronto e tempestivo intervento da parte degli Organi competenti, opportunamente sensibilizzati, affinchè provvedano con puntualità a regolarizzare la precaria situazione esistente con la sistemazione dei faldoni, fascicoli e quant’altro materiale sensibile esistente da molto tempo nonché a provvedere alla messa in sicurezza con le regole di tutela, protezione e conservazione vigenti ed alla prevenzione da incendio e sicurezza ambientale”. Ma Calabrese ricorda anche che l’Ente Regione con deliberazione del 29 gennaio 2013 aveva espresso la volontà di investire nel campo dell’archiviazione avendo provveduto a realizzare uno studio di fattibilità per la realizzazione  dell’archivio di deposito regionale proprio nella struttura del Capannone di  Via Corigliano. Un intervento ambizioso, ammontante complessivamente a 6 milioni e 127 mila euro tra ristrutturazione, attrezzature ed “efficientemente energetico”, come si legge nella documentazione ufficiale. Un intervento che però, prima di partire, dovrà valutare attentamente cosa sta accadendo in via Corigliano 1, prima che nelle sedi degli organi competenti piovano documenti e atti ben diversi da semplici articoli di giornale o richieste di intervento per cercare di evitare veri e propri attentati alla salute e sicurezza di chi lavora o magari soltanto si trova a passare, per quel capannone/archivio in via Corigliano 1 – Zona Industriale di Bari – Puglia.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 28 Gennaio 2016

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