Primo Piano

Indennità negate, servizi acefali e incarichi rinviati…ma chi governa?

Che sia la regione geografica o che sia l’ente istituzionale con sede sul lungomare di Bari, ecco l’icona d’una palude immota e sulfurea dove si muovono millantatori, inetti e demagoghi. In prima linea un presidente che sembra approfittare pure d’una sommossa ambientalista come quella del gasdotto del Salento (leggi TAP) per ergersi a novello “Masaniello”. Che il degrado sia assoluto in Puglia e riguardi anche altre importanti regioni del Sud, basti pensare ad amministrazioni cittadine come Napoli, affidata ad un altro ex magistrato come Luigi De Magistris, bravissimo a sobillare la piazza contro gli ‘odiati’ leghisti…povero Sud! Ma non divaghiamo e torniamo a muoverci nella nostra palude-Regione Puglia dove, oramai da quasi un anno, annaspa quell’oramai fu Piano M.A.I.A. che doveva servire a rilanciare la burocrazia interna. Quello che doveva essere il progetto partorito dai ‘cervelloni’ scelti personalmente da Emiliano per riorganizzare l’esercito di dirigenti, impiegati e funzionari ritenuti allo sbando, ereditato dal generale Vendola, s’è rivelata in nemmeno un anno un’altra Caporetto: un castello di sabbia senza sbocchi terminato dall’inverno scorso sotto le cure d’una società partecipata che, a sua volta, sta scegliendo altri super-esperti (a spese del Pubblico Erario, naturalmente) per ridargli ossigeno e credibilità. E’ stata, infatti, la Giunta Regionale a deliberare di affidare all’Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali (IPRES) un monitoraggio e revisione totale delle proposte organizzative targate M.A.I.A. per la bella cifra di 500mila euro. Ora, sorvolando sul fatto che il Piano fortissimamente voluto dal capo della giunta abbia visto la luce soltanto ad agosto 2015 e quindi, dopo manco due anni sia già sottoposto a monitoraggio che significa praticamente ‘formattazione’ di quanto finora messo in campo nei piani del personale dipendente, bisogna correre ai ripari rimettendo in discussione tutto, organizzazione burocratica e organizzativa. Bisogna, cioè, riconoscere di trovarsi ancora in mezzo al guado, rimescolando una serie di provvedimenti che hanno interessato anche la dirigenza di vertice della Regione Puglia, valutata nel giro di un solo giorno – con tanto di videoconferenza – in pieno agosto. Invece, quando si tratta di pagare i compensi accessori al personale senza specifiche qualifiche, ecco che escono fuori intoppi e ‘buchi’ milionari di bilancio, vecchi di anni e anni. Buchi di bilancio lasciati in eredità dai predecessori per insondabili ragioni che, quasi certamente, nessuno indagherà e scoprirà. Mai. E passa quasi inosservata nell’oscurità di questa palude politico/amministrativa, nell’assenza totale e colpevole dei sindacati confederali più rappresentativi, la petizione dell’autonomo C.S.A. di Carlo Cirasola. Che addirittura ‘diffida’ l’Ente regionale per l’erogazione in busta paga entro aprile di quanto dovuto per produttività individuale-saldo 2015 e acconto anno 2016. Inutili pure le scontate minacce di ricorso alle vie legali, ben sapendo che gli interlocutori praticamente… non esistono alla Regione Puglia. Dulcis in fundo, come ampiamente scritto e previsto su queste colonne una settimana fa, è piovuta la proroga bimestrale degli incarichi funzionari per Posizioni Organizzative e Alte Professionalità, tuttora in assenza dell’individuazione dei dirigenti titolari di servizi scoperti. Servizi in molti casi, bisogna dirlo, spariti dall’organigramma di M.A.I.A. Con atto dirigenziale del Dipartimento Risorse Finanziarie e Strumentali, Personale e Organizzazione, infatti, sono stati sbrigativamente prorogati posizioni organizzative e alte professionalità fino al 31 maggio “…nelle more dell’imminente completamento della fase attuativa del nuovo sistema organizzativo della Regione Puglia e al fine di assicurare la continuità delle funzioni e di evitare mutamenti del contesto generale”, si legge nella determinazione n. 10/2017. In realtà, bisogna avere il coraggio di dirlo, perché il caos regna sovrano tra amministratori, rappresentanti sindacali e dirigenti. L’ultima prova-provata della presunzione dell’attuale esecutivo affidato a un uomo che in questo momento pensa a tutto, salvo all’interesse generale…

 

Francesco De Martino 


Pubblicato il 30 Marzo 2017

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