Cultura e Spettacoli

La battaglia navale di Bari

Morto Argiro, il 5 agosto 1068 il condottiero normanno Roberto d’Altavilla, detto il Guiscardo, poneva l’assedio a Bari, ultimo presidio bizantino del Mezzogiorno. “Iterati furono gli attacchi, – scrive Vito Masellis nel suo ‘Storia di Bari’ (Bari, 1965) – molteplici gli accorgimenti e le astuzie usate tanto dal difensore Greco, Argirizzo, quanto dal Guiscardo”. Per impedire che da Bisanzio giungessero aiuti, il Guiscardo aveva allestito una barriera fatta di navi legate l’una all’altra che chiudeva a semicerchio l’ingresso in porto. Due volte i Bizantini provarono a rompere il blocco senza riuscirvi. Nel febbraio del 1071, tal Gozzelino di Harenc, un altro normanno, postosi al servizio di Bisanzio, partì da Durazzo per soccorrere i baresi con una flotta di venti navi. In precedenza aveva allertato i baresi perché al suo arrivo, in piena notte, gli si facesse trovare l’ingresso in porto segnalato da fiaccole. Allertati dal segnale e forse informati dell’accordo, i normanni misero in atto il loro piano : Mentre Roberto con una parte delle navi andava incontro al nemico, suo fratello Ruggero con altre navi appostate al largo muoveva all’inseguimento dei bizantini “plurimo regime”, cioè alla massima velocità di voga (a raccontarlo è il cronista Goffredo Malaterra). Alle prime luci dell’alba, chiuso il nemico in una morsa, i normanni attaccarono. Andò subito a fondo una nave bizantina. Poi gli uomini del Guiscardo catturarono nove navi, tra cui l’ammiraglia a bordo della quale era il traditore Gozzelino. Il resto della flotta bizantina riuscì a rompere il cerchio e trarsi in salvo. Due mesi dopo, il 16 aprile, Argirizzo, comandante della piazza di Bari, a nome della popolazione stremata dalla fame, si arrendeva all’Altavilla. Dunque, esattamente 944 anni fa a Bari cessava di sventolare il vessillo dell’ultimo presidio bizantino del Mezzogiorno d’Italia. La temuta rappresaglia del Guiscardo a danno di una Bari indomita non ci fu. Anzi, il normanno si impegnò a restituire tutto ciò di cui si era impadronito. Non solo, difese la città anche dalle pretese di altri principi normanni. Ma nella sua generosità, come fa osservare G.Gay in ‘L’Italia meridionale e l’impero bizantino dall’avvento di Basilio I alla resa di Bari ai Normanni’ (Firenze 1917), va visto l’interesse. “In realtà il suo vero scopo era di ottenere l’attiva collaborazione delle genti di Bari per la grande impresa che voleva tentare in Sicilia”. Quella campagna ebbe inizio e vittoriosamente nel 1072, quando dopo un altro lungo assedio Ruggero fece capitolare Palermo. Il successo segnò l’inizio della fine per il dominio arabo in Sicilia. Ruggero non fece in tempo a vedere l’ultimo atto della ritirata musulmana. Morì infatti nel 1085, un anno prima della caduta dell’ultima grande piazzaforte siciliana, Siracusa.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 16 Aprile 2015

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