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La campagna elettorale è terminata, ma non le diatribe interne al Pd pugliese

La campagna elettorale è terminata, ma non le diatribe interne al Pd pugliese. Infatti, frizioni, mal di pancia e lotte interne al gruppo consigliare del Pd presente nell’Assemblea regionale pugliese sono ormai il “pane” quotidiano della formazione politica di maggioranza relativa della Regione Puglia. Ciò che è accaduto martedì nella prima seduta di Consiglio, dopo il voto delle elezioni politiche dello scorso 25 settembre, è solo la punta dell’iceberg di ciò che cova sotto le ceneri ancora bollenti di una campagna elettorale, quella – per l’appunto – delle politiche appena terminata, che in Puglia ha visto ancora una volta il Pd conseguire una percentuale di consensi (16%) ben al di sotto della media nazionale (19%), nonostante da circa due decenni i dem pugliesi occupino nella nostra regione le principali e maggiori postazioni di governo e sottogoverno locale. A seguito delle crepe interne al Pd regionale. il capogruppo dei Dem nell’Aula barese di via Gentile, Filippo Caracciolo, ha deciso di convocare una riunione per tentare di “mettere la parola fine, in un modo o nell’altro, a questa situazione”. In particolare, Caracciolo ha criticato i “continui attacchi al presidente Emiliano”.  “L’attacco pressoché ormai quotidiano da parte di consiglieri di maggioranza e del Partito democratico in particolare è intollerabile” – ha affermato Caracciolo. “Subiamo – ha proseguito il Capogruppo dem – da anni il fuoco amico, ma evidentemente le delusioni elettorali personali hanno acuito i mal di pancia e quindi si è pensato bene di alzare il tiro nei confronti del governatore e dell’intera maggioranza”. “Troppo comodo – per Caracciolo – fare l’opposizione stando in maggioranza”. “Il riconoscimento – ha rilevato ancora il Capogruppo del Pd – che appena due anni fa i pugliesi hanno dato a Michele Emiliano e al buon lavoro svolto nei suoi primi cinque anni di Governo alla Regione Puglia evidentemente non è mai stato digerito, neanche da chi oggi si ritrova in Consiglio regionale proprio grazie al grande successo del nostro presidente”, anche se – ha obiettato ancora Caracciolo – “si sa che la gratitudine non esiste”. E con ciò non per dire che il dibattito interno, soprattutto su tematiche estremamente delicate, non debba esserci, anzi – per Caracciolo – è auspicabile. “Ma qui – ha esclamato barlettano – siamo oltre il dibattito!”. Evidenziando che il presidente Emiliano “fa bene ad andare avanti e a non curarsi di loro, forte del consenso dei pugliesi”. Però, in qualità di capogruppo del Partito democratico, Caracciolo non accetta il modo di fare dei colleghi consiglieri dem dissenzienti e pur non citandoli esplicitamente, non si può certo negare che negli ultimi giorni tra i consiglieri più critici nei confronti dell’azione di governo figurano Fabiano Amati, Ruggiero Mennea e Donato Metallo, che sono del Gruppo del Pd. Ma i mal di pancia interni alla formazione dem della Regione Puglia probabilmente sono molto più diffusi e profondi di quelli manifestati dai tre consiglieri innanzi citati. Infatti, è possibile che Amati, Mennea e Metallo siano quelli usciti allo scoperto con le critiche al governatore Emiliano, altri invece, pur essendo critici, non sono forse usciti ancora allo scoperto, limitandosi solo a gettare benzina sul fuoco di nascosto. Infatti, appare strano che il capogruppo Caracciolo si sia preoccupato così tanto delle critiche di appena soli tre malpancisti, su un totale di ben sedici consiglieri del Gruppo dem. Verosimilmente le crepe nascoste del Gruppo pugliese del Pd sono molto più numerose e profonde di quel che appaiono. Ed in vista del congresso regionale e nazionale del partito non tarderanno di certo ad emergere.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 8 Ottobre 2022

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